I Disturbi gastrointestinali

Il vomito a digiuno, che è frequentemente collegato a disturbi gastrointestinali, e un desiderio esagerato d’erba, non è altro che un concentrato di tossine da eliminare quanto prima.

A cura del Dott. Sergio Canello Fondatore e Responsabile Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet – FORZA10 Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare

Uno degli apparati più comunemente coinvolto nelle reazioni avverse agli alimenti è quello gastroenterico.

I disturbi gastrointestinali cronici o ricorrenti risultano particolarmente frustranti per vari motivi; scarsa risposta ai farmaci, difficoltà di somministrazione degli stessi, continue recidive e insoddisfazione dei proprietari. L’intestino, strutturato per gestire degli alimenti naturali, si trova più o meno costantemente di fronte a molecole sconosciute; conservanti, coloranti, diserbanti, antibiotici, ormoni, antifungini, diossina, metalli pesanti, antiparassitari e chi più ne ha più ne metta.

Risultato? Si ritrova con la propria flora batterica devastata e con i propri enzimi alterati, provocando vomito a digiuno; o alimentare, gonfiori esagerati, eruttazioni, desiderio continuo d’erba, coliti spaventose, diarree o flatulenza, stipsi o continua variabilità della consistenza, volume, odore e colore delle feci. Insomma, un bel pasticcio, che i farmaci possono bloccare, ma non risolvere. Il perché è elementare: per risolvere il problema è necessario rimuovere la causa, cambiando l’alimentazione.

Il vomito nel cane e nel gatto

E’ un meccanismo naturale attraverso il quale l’organismo si libera di sostanze tossiche o di virus e batteri che si sono sviluppati all’interno dell’apparato gastrointestinale. Il vomito è quindi utile, trattandosi di un meccanismo che consente un’eliminazione diretta ed efficace di qualcosa di tossico. Anche se è uno dei sintomi più fastidiosi per il cane e il gatto e deleteri per il proprietario, o meglio per i suoi tappeti, la moquette e il parquet!

Per questo il vomito, se non accompagnato da febbre e da abbattimento, è fondamentalmente innocuo e autolimitante; terminato il meccanismo di espulsione delle sostanze indesiderate, si esaurisce spontaneamente senza la necessità di alcun farmaco. Discorso diverso invece se non si tratta di un episodio, ma continua a manifestarsi.

Il vomito cronico, infatti, può essere il risultato di un’infiammazione cronica e necessita di una terapia. Per fortuna, nella maggioranza dei casi, è sintomo di un’intolleranza alimentare, semplice da risolvere se si sa identificare l’alimento o gli alimenti che causano il problema.

Il vomito a digiuno

Perché i cani e soprattutto molti gatti hanno episodi di vomito a digiuno? Il vomito a digiuno, che è molto frequentemente collegato a un desiderio esagerato d’erba, ha una motivazione semplice: i succhi gastrici che gli animali emettono a digiuno non sono altro che un concentrato di tossine da eliminare quanto prima.

Questo problema si manifesta quasi sempre la notte o la mattina presto e deve essere sopportato dai proprietari di cani e gatti perché i veterinari, quando viene loro sottoposto il problema, non riescono a risolverlo. Il vomito a digiuno è infatti considerato un disturbo idiopatico, ovvero senza causa nota o dimostrabile. Tuttavia, io stesso avevo segnalato il vomito notturno a digiuno tra i sintomi di intolleranza alimentare del cane durante la mia pratica clinica in ambulatorio già all’inizio degli anni ‘80.

disturbi gastrointestinali per il cane  immagine di un cane in un prato mentre mangia erba
Disturbi gastrointestinali nel cane

La causa

La più frequente di vomito è proprio l’intolleranza a uno o più alimenti. È necessario tuttavia specificare che il problema non è l’alimento in sé, in quanto essi sono il possibile veicolo di residui tossici, i quali derivano dall’uso sempre più massiccio della chimica e della farmacologia per produrre di più.

Le intolleranze alimentari, patologie in continuo aumento sia in medicina veterinaria che umana, provocano, quale risposta dell’organismo, fenomeni infiammatori alla parte più sensibile (organo bersaglio). Gli episodi di vomito conseguenti a intolleranze alimentari sono facilmente riconoscibili, in quanto l’animale generalmente non manifesta nessun altro sintomo se non questo, trascorrendo le sue giornate quasi come se nulla fosse, e si risolvono rapidamente una volta che l’alimentazione viene corretta. Diversamente, il vomito legato a problemi sistemici di varia natura (infettivi, metabolici, etc…) si accompagnano anche ad altri sintomi, con l’animale che si mostrerà abbattuto e poco vitale.

La soluzione

Se l’organo bersaglio dell’intolleranza a uno o più alimenti è l’intestino, l’unica soluzione valida per trattare il vomito conseguente e prevenire le ricadute passa, come già anticipato, attraverso un cambio dell’alimentazione. Questo però è valido non soltanto per il vomito e il vomito a digiuno. L’organismo può infatti reagire con meccanismi di espulsione (la lacrimazione costante, la diarrea, la forfora, la seborrea e le secrezioni), ma anche con processi infiammatori o subendo un danneggiamento degli organi e delle sue funzioni. L’elenco dei disturbi, quindi, si allunga.

I più frequenti, oltre ai già citati, sono: alito cattivo, congiuntivite cronica, otite ricorrente, flatulenza insopportabile, leccamento costante di una zampa anteriore; dermatite, prurito al collo e al fondo schiena, piaghe cutanee improvvise caratterizzate da prurito incontrollabile, forfora e caduta costante del pelo, pelo secco e opaco, infiammazione delle sacche anali, gengivite, disturbi della fertilità, disturbi dell’accrescimento, obesità e sintomi riconducibili all’ansia.

Questo spiega semplicemente perché le eventuali cure farmacologiche non impediscono continue ricadute nel sintomo; se non si elimina la causa, non si può eliminarne gli effetti. Se l’alimento sbagliato invece continuerà a far parte dell’alimentazione, il processo infiammatorio diventerà invece cronico. L’alimentazione è quindi, come sempre, fondamentale per il benessere dell’organismo.

La scelta che ricade sulle spalle dei proprietari di cani e gatti è gravosa e importante, perché richiede competenza, informazione e capacità di comprendere quali sono i consigli corretti in un marasma di notizie, soprattutto online, dove può essere difficile capire cosa è vero e cosa no.

Alcuni consigli pratici

Scegliete prodotti a base di pesce, o biologici o con materie prime provenienti da allevamenti estensivi. Attenzione anche al luogo dove sono state reperiti gli ingredienti del pet food. Esistono zone ancora incontaminate che sono delle vere e proprie oasi naturali dove trovare le materie prime.

Tra tutte l’Islanda, è un’isola dove la Natura comanda, bagnata dalla corrente del golfo, che disperde ogni possibile inquinante presente nel mare. Un valore aggiunto sono inoltre le sostanze botaniche; infatti alcune di queste, opportunamente selezionate, combinate e dosate, hanno proprietà riconosciute in letteratura, a beneficio del cane e del gatto. Non dimentichiamo infine quei preziosi acidi grassi chiamati Omega3, purtroppo carenti in gran parte del pet food industriale e così preziosi per la salute.

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