Allergie e intolleranze nella stagione primaverile/estiva si ha un aumento delle allergie e intolleranze stagionali, quali pollini e insetti. Il sintomo principale, il prurito, quando si presenta in una determinata stagione, è indicativo di allergia stagionale e quindi alla presenza di parassiti o di allergeni di piante e alberi con impollinazione stagionale.
A cura della Dott.ssa Elisa Del Zotto Medico Veterinario Direttore Sanitario Ca’ Zampa Udine
Le malattie per allergie e intolleranze stagionali che possono colpire i nostri pet comprendono:
- Allergia da pulce;
- Allergia da contatto;
- Reazioni cutanee avverse al cibo;
- Dermatite atopica;
- Ipersensibilità agli insetti;
- Malattie eosinofiliche nel gatto.
Tra queste, citiamo quelle che interessano il periodo primaverile/estivo.
DAP (dermatite allergica da pulce)
E’ la malattia allergica più frequente nel cane e nel gatto, anche se viene tenuta molto sotto controllo dall’uso di antiparassitari. La DAP non è una semplice infestazione da pulci, dove il prurito è proporzionale al numero di insetti presenti. Ma una vera e propria malattia allergica in cui i sintomi, incluso il prurito, sono causati da una risposta immunitaria da ipersensibilità contro gli allergeni della pulce, anche se queste sono presenti in dosi minime.
Nutrendosi di sangue sull’ospite, la pulce inietta piccole quantità di saliva che inducono una risposta di ipersensibilità immediata o ritardata. Non tutti gli animali infestati da pulci sviluppano un’allergia nei confronti degli antigeni salivari, dipende dalla risposta del sistema immunitario e dalla frequenza di infestazioni. La malattia non dipende da fattori quali razza o età, ma è comune in animali affetti contemporaneamente da dermatite atopica per una predisposizione immunologica a sviluppare allergie.
Sintomi e diagnosi DAP
I segni clinici sono il prurito, più comunemente stagionale (estate) su dorso, base della coda, addome e nel gatto anche su testa e collo. La diagnosi può non essere così ovvia specialmente se non si ritrovano le pulci sul mantello che cane o gatto possono aver eliminato leccandosi. Inoltre, le pulci al momento dello sviluppo dei sintomi possano aver già completato il loro ciclo vitale e non essere più presenti. Il numero di parassiti necessario a scatenare una risposta allergica a volte può essere anche molto limitato.
Il trattamento e la prevenzione si basa sull’uso di antiparassitari con attività repellente (permetrine e amitraz) e disinfestazione anche della casa dove abitano i pet (aspirapolvere, lavaggio di coperte, spray appositi).
Per la terapia del prurito locale si possono usare prodotti lenitivi naturali o in certi casi a base di cortisone, oppure, se rilevante e generalizzato, si può impostare una terapia sistemica. Gli antiparassitari, specie nei soggetti allergici, andrebbero usati tutto l’anno. I prodotti, per una maggiore efficacia, andrebbero applicati almeno 3 giorni dopo un eventuale shampoo.
Allergie e intolleranze alimentari non stagionali
Le allergie e intolleranze alimentari invece vengono definite “non stagionali”, in quanto legate a una somministrazione errata di cibo che può verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno. Il segno più comune anche qui è il prurito, mentre i segni gastro enterici possono anche non essere presenti. Il prurito può essere generalizzato o localizzato a faccia, orecchie, zampe e inguine. Frequente anche l’otite, mono o bilaterale.
Diagnosi di allergie alimentari
La diagnosi si effettua con un cambio di alimento, una nuova fonte di proteine e una nuova fonte di carboidrati o una dieta idrolizzata. In alternativa si può optare per una dieta casalinga ben bilanciata.
Dermatite atopica
La dermatite atopica (dal greco a-topos, ovvero “priva di un luogo specifico”, “di una classificazione specifica”) è una condizione presente anche nell’uomo e comune nel cane (10-20 % della popolazione canina).
È a carattere ereditario e prevalente in certe razze (Bouledogue francese e Bulldog inglese, Cocker, Basset hound, Bull terrier, Golden e Labrador, Shar pei, Whw terrier, Shihtzu, Amstaff e Pitbull). Di solito si manifesta la prima volta dai 6 ai 36 mesi di età. Talvolta compare o scompare in seguito a un trasferimento geografico per una variazione di antigeni ambientali.
Cause di dermatite atopica
La dermatite atopica è multifattoriale: dipende da anomalie immunitarie (ipersensibilità individuale), anatomiche (alterata barriera cutanea), genetiche, fattori ambientali e presenza di microrganismi opportunisti. Sono più colpiti ad esempio i cani che vivono in casa e in area urbana. Gli allergeni più frequenti sono pollini, muffe, acari e polvere.
Raramente si presenta prima dei 6 mesi, ma dalle ultime osservazioni purtroppo tende a comparire sempre più precocemente. Si presenta inizialmente con eritema diffuso e poi con piccole papule eritematose e intenso prurito. Le aree più interessate sono i padiglioni auricolari, incavo ascellare, inguine e spazi interdigitali.
L’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sui difetti immunitari che conducono a una formazione di elevati livelli di IgE (anticorpi coinvolti nelle reazioni allergiche) e ai difetti della barriera cutanea (maggior produzione di sostanza pro infiammatorie e minore quantità di defensine, proteine antimicrobiche deputate al controllo della flora superficiale).
I cani atopici poi producono meno lipidi intercellulari cutanei, ciò aumenta la permeabilità della pelle.
Oltre quindi a ridurre il prurito si deve cercare anche di restaurare la barriera cutanea. Altri fattori influenti sono le condizioni ambientali, igieniche e anche gli stimoli immunitari delle prime fasi di vita. La definizione di dermatite atopica quindi è: malattia a predisposizione ereditaria, pruriginosa, cronica, associata a un difetto della barriera cutanea e spesso associata a alti livelli di IgE contro antigeni ambientali.
La dermatite atopica è cronica con peggioramenti ciclici, in particolare in primavera/estate con l’aumento dei pollini, o in seguito a episodi scatenanti (infestazione da pulci, alimenti errati, stress, caldo). Spesso in concomitanza con la dermatite atopica si hanno infezioni cutanee o dermatiti da Malassezia che aggravano ulteriormente le condizioni di partenza causando prurito e infiammazione. L’ulteriore grattamento o leccamento delle parti affette peggiora il quadro generale rendendo talvolta necessario ricorrere a una terapia antibiotica. Molto spesso in contemporanea si ha otite.
Diagnosi dermatite atopica
Devono essere esclusi i parassiti e le allergie alimentari. Bisogna poi trattare le infezioni se presenti, effettuare dei bagni lenitivi e idratanti, se necessario anti micotici. Si deve escludere l’allergia alimentare mediante dieta ad esclusione (ipo allergenica o idrolizzata) per almeno 8 settimane.
La diagnosi è per esclusione. A questo punto si possono fare dei test allergici; i risultati permettono di identificare gli allergeni coinvolti nell’insorgenza della malattia per prevenire la loro esposizione o formulare un’immunoterapia (“vaccino per le allergie”).
I test sierologici permettono di individuare gli allergeni ambientali, ma possono dare dei risultai non del tutto attendibili. Bisogna tener conto dell’esposizione antigenica del posto in cui vive l’animale (prevalenza di certi pollini, polvere, pulci) oltre che dei risultati delle analisi per avere un vaccino efficace.
Come prevenire allergie e intolleranze stagionali
Non esiste un unico protocollo e l’animale va curato per tutta la vita. I medicinali possono aiutare nel ridurre il prurito e nel trattare le infezioni, vanno usati antiparassitari regolarmente, bisogna pulire bene la casa usando aspirapolveri con filtri anti acaro e acaricidi per coperte e materassi.
È utile fare bagni abbastanza frequenti, ogni mese circa quando i sintomi sono più gravi, anche con semplice acqua tiepida e eventualmente prodotti lenitivi appositamente formulati per eliminare gli allergeni attaccati alla cute.
Per escludere allergie agli acari delle derrate alimentari è utile provare una dieta umida o, ancora meglio, casalinga. Se si sospetta un coinvolgimento anche alimentare, spesso le due situazioni sono concomitanti, è utile passare definitivamente a una dieta ipoallergenica.
È importante prevenire le ricadute: vanno usate periodicamente sostanze disinfettanti o lenitive/anti infiammatorie soprattutto per quanto riguarda le otiti. Il ripristino della barriera cutanea è fondamentale e si può attuare mediante interventi dietetici, mediante l’integrazione con acidi grassi (capsule o mangimi formulati) e terapie topiche (prodotti contenenti acidi grassi).