La Zecca, questi piccoli e fastidiosi esserini si nutrono del sangue di molti animali e anche dell’uomo, causando infezioni della pelle.
A cura del Dott. Sergio Canello Fondatore e Responsabile Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet – FORZA10 – Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare
Cos’è una Zecca e come agisce
Le zecche sono tra i parassiti che più frequentemente attaccano gli animali domestici, si nutrono del sangue di animali e anche dell’uomo, causando infezioni della pelle, irritazione, prurito e, soprattutto, fungendo da veicolo di alcune malattie infettive che vengono trasmesse attraverso il loro morso.
Ne esistono molte specie differenti, ma le più comuni sono la zecca del bosco e proprio la zecca del cane. Sono grandi generalmente circa 1-2 millimetri, ma possono raggiungere anche il centimetro.
Dove e quando si trovano
Innanzitutto è necessario prestare attenzione durante il periodo primaverile ed estivo, in cui le zecche sono più attive per via della temperatura. Le zecche si possono trovare sia in ambienti rurali che urbani e proliferano soprattutto in zone ombreggiate e desuete, come macerie o cataste di legno, ma è possibile ritrovarle anche in ambienti domestici, ad esempio nei mobili, nei battiscopa o nei pertugi delle tapparelle.
Dove si attaccano
Principalmente si attaccano al cane con frequenza sulle orecchie, tra le dita, nelle cosce e in testa. Questi parassiti non volano né saltano, si attaccano invece al pelo quando il cane sosta in un ambiente infestato. Con il rostro, il loro apparato boccale, pungono e si agganciano alla pelle del cane, da dove succhiano il sangue.
Come toglierla
La zecca potrebbe non essersi ancora attaccata e in quel caso con una pinzetta o con le mani, accuratamente coperte da guanti, è relativamente semplice toglierla. Se invece è già attaccata, le pinzette sono fondamentali, con cui è necessario afferrarla, facendo attenzione a non schiacciarla, ed estrarla dalla pelle sfilandola.
A quel punto è necessario disinfettare la cute ed è buona prassi andare dal veterinario. In caso d’infestazione è necessario un trattamento adeguato. Vi sono antiparassitari che prevengono, ma anche altri in grado di uccidere le zecche dopo che hanno attaccato il cane. Una volta tolta la zecca, si può osservare un po’ di gonfiore. È una normale reazione del corpo.
Andrà via in pochi giorni, trattata eventualmente con una pomata. Non è invece necessario un antibiotico se non c’è febbre. A questo punto, una volta risolto il problema più immediato, è necessario ispezionare il luogo per capire se c’è un’infestazione da trattare di conseguenza, se no il guaio si presenterà nuovamente.
Come accorgersi se c’è una zecca
Si può individuarla visivamente o al tatto, sempre con i guanti. Se si va in zone a rischio, è buona prassi fare un controllo accurato sul corpo del cane.
La prevenzione
L’unica cosa che si può fare per evitare gli attacchi delle zecche è la prevenzione, che significa in primo luogo un’alimentazione con determinati requisiti e in secondo luogo l’impiego di antiparassitari repellenti, in particolar modo nel periodo primaverile.
L’alimentazione
Un’alimentazione sana e salutare, arricchita dagli estratti di specifiche sostanze botaniche, contribuisce senza dubbio a mantenere in equilibrio le difese del sistema immunitario e dunque a rendere il cane forte e resistente. Un animale debilitato è invece quello più facilmente attaccabile da questi parassiti esterni. L’intolleranza alimentare a uno o più alimenti e la reazione avversa a sostanze inquinanti può causare infatti numerose infiammazioni che molti amici degli animali conoscono bene.
Queste ultime colpiscono l’organo bersaglio, ovvero la parte più sensibile, causando dunque differenti manifestazioni: prurito al collo e al fondo schiena, dermatiti, otiti, lacrimazione costante, desiderio ossessivo d’erba, vomito notturno a digiuno di succhi gastrici, feci variabili fino alla diarrea cronica, flatulenza, infiammazioni alle sacche anali. Questi cani, già debilitati, sono maggiormente soggetti e vulnerabili ad attacchi esterni.
Gli antiparassitari
Quando la primavera apre le sue braccia a noi e ai nostri pet, l’alimentazione potrebbe comunque non bastare per donargli una protezione completa. Gli animali più a contatto con l’ambiente esterno, come prati, sabbia, boschi o argini, necessitano con maggiore frequenza e attenzione di prodotti che lo proteggano a 360 gradi dagli agenti esterni. In particolar modo è importante utilizzare gli antiparassitari dalla primavera all’autunno, periodo in cui proliferano.
Quali prodotti acquistare allora? Di scelta ce n’è tanta, a seconda della propria filosofia e delle tasche. Da collari a fialette, da compresse a iniezioni, fino ai detergenti naturali. Il nostro consiglio è di scegliere detergenti con sostanze naturali e materie prime provenienti da agricoltura biologica. Sostanze come olio di Neem, rosmarino, geranio e timo, sono sgradite ai parassiti e vengono utilizzate per tenerli lontani dalla cute del cane.
Alcune di queste vengono utilizzate anche sui bambini per contrastare i pidocchi e sono dunque il segnale di un prodotto efficace, ma anche molto delicato. In particolar modo l’olio di Neem garantisce una importante protezione grazie a una sua molecola naturale, l’azadiractina, il cui principio attivo ha un effetto repellente contro le punture di insetto.
Altri estratti naturali, preziosi per la protezione di cute e mantello, sono inoltre oli di mandorle dolci, di ribes nero e di oliva, ma anche i fitoestratti di aloe e calendula che, sapientemente miscelati con lemon grass, origano e acqua distillata di rosa damascena, conferiscono svariati benefici.
Fate attenzione anche che le profumazioni non siano artificiali e che non infastidiscano l’olfatto delicato di cane e gatto. I prodotti con queste caratteristiche possono essere usati in sicurezza quotidianamente, senza il pericolo di intossicare né pet né noi o i bambini.
Possono inoltre essere adoperati su tutti gli animali, non solo cani e gatti, ma anche ad esempio conigli e furetti, facendo attenzione solo al musetto.
Al contrario, la molecola chimica può fare danni e peggiorare ulteriormente lo stato di salute di un animale già debilitato. Bisogna inoltre fare attenzione ai bambini, che potrebbero assorbire con mani e bocca sostanze tossiche. Siate dunque accorti, a tal proposito, nel verificare che il prodotto sia testato a nickel, cromo e cobalto.