Cambio della muta trasformarlo in un trattamento di bellezza

Ormai possiamo affermarlo con sicurezza, la perdita del pelo è un vero e proprio incubo per i proprietari di cani e di gatti, abituati a condividere con i propri beniamini ogni istante della giornata e ogni spazio della propria casa.

A cura della Dott.ssa SABRINA DOMINIO Medico Veterinario

Le funzioni del pelo

Il mantello dei nostri amici non ha solo un’importanza estetica, sebbene nessuno di noi sia in grado di resistere al fascino di un pelo folto e soffice, senza avere la tentazione di affondarci le mani per accarezzarlo.

I peli, infatti, hanno la funzione di trattenere e regolare la temperatura corporea e di proteggere l’organismo dai potenziali danni che potrebbero provocargli alcuni agenti esterni, soprattutto a livello di cute.

Il ciclo vitale del pelo

Il pelo attraversa un periodo di sviluppo caratterizzato da quattro fasi distinte. La prima, definita anagen, consiste nello sviluppo e nella crescita del pelo; in media, esso cresce di 1 cm al mese.

A questo punto, inizia una fase di arresto, detta catagen, in cui esso smette di crescere. La fase di riposo, telogen, inizia quando il pelo, ormai invecchiato, muore. Esso resta ancora ancorato alla cute, ma si stacca facilmente durante lo spazzolamento.

Nell’ultima fase, il pelo “morto” cade e tutto inizia da capo, con la crescita di un nuovo pelo. Ci sono tantissimi fattori che ne influenzano la crescita e la perdita. Alcuni sono legati all’animale, altri provocati dall’ambiente esterno.

La muta: un “vestito” per ogni occasione

I nostri animali perdono il pelo durante tutto l’anno, ma esistono due momenti in cui il pelo viene sostituito completamente: la muta primaverile e autunnale. Come avviene per gli animali selvatici, anche i nostri amici cani e gatti hanno bisogno di un mantello differente a seconda delle stagioni. Il mantello invernale è più fitto e abbondante di quello estivo, in quanto deve proteggere l’organismo dal freddo.

Questione di razza

A seconda della razza, può variare la durata delle fasi di crescita del pelo e la sua tessitura. La lunghezza del pelo dipende dal corredo genetico dell’animale, per cui la fase di crescita varia da razza a razza e da soggetto a soggetto. Esistono alcune razze che non fanno la muta, in quanto il pelo continua a crescere ininterrottamente e la sua sostituzione è praticamente
impercettibile.

Succede, ad esempio, nei Barboni, che vanno toelettati costantemente da un professionista, mentre alcune razze a pelo duro, come alcuni Terrier, vanno sottoposti ad una tecnica chiamata stripping, che consiste nello strappare il pelo morto con le dita e l’aiuto di uno specifico strumento simile ad un coltellino. Le razze nordiche, come il Siberian Husky, fanno invece una muta ogni 2 anni.

Un gatto che si toeletta, soprattutto in fase di muta, può ingerire notevoli quantità di pelo, con il rischio di incorrere in pericolose ostruzioni intestinali.

Ormoni e luce

Un altro fattore che influisce sulla muta sono gli ormoni. Quelli tiroidei e l’ormone della crescita favoriscono la crescita del pelo, mentre gli ormoni
sessuali, steroidei, corticoidi la inibiscono. L’inizio della muta è determinato dal fotoperiodo, cioè la durata delle ore di luce rispetto a quelle di buio, perché ha azione diretta sulla secrezione di melatonina.

Questa sostanza viene secreta dall’organismo durante le ore di buio e stimola lo sviluppo del pelo e ne previene la perdita, per cui, nel periodo invernale, in cui le ore di luce naturale sono ridotte, il pelo cresce più abbondante, per poi venire perso verso la primavera estate. In primavera, infatti, l’allungamento delle giornate favorisce l’inizio della muta.  

Se il mantello del vostro amico peloso
è lungo, lo spazzolamento in fase di muta deve essere quotidiano.

In casa o all’aperto

Un cane o un gatto che vivono in casa, essendo sottoposti a luce artificiale e a temperature maggiori, avranno una muta più prolungata nel tempo rispetto ad un animale che vive all’aperto, la cui perdita di pelo sarà più abbondante, ma circoscritta nel tempo.

La muta dei cani e dei gatti che vivono all’aperto è più eclatante perché il mantello è maggiormente esposto alla luce solare, che ha una maggiore efficacia nell’intensificare la perdita del pelo rispetto alla luce
artificiale.

Il cambiamento di temperatura dovuto al variare delle stagioni ha un’influenza meno eclatante sulla muta: esso influisce più che altro sulla densità della tessitura del mantello e sulla velocità di crescita, ma non è in grado di innescare la muta.

La cura del mantello passa anche dalla ciotola

Il pelo è costituito per il 70-90% da proteine, soprattutto da cheratina, per cui l’alimento ne deve contenere una buona quantità e di elevato valore biologico, per garantirne la corretta sintesi.

Prestate quindi attenzione alla qualità delle materie prime; ad esempio il salmone, ricco di amminoacidi essenziali e fonte naturale di acidi grassi Omega 3 e 6, rappresenta la scelta d’elezione quando si vuole supportare la muta dal punto di vista nutrizionale.

Da non dimenticare, la somministrazione di altri nutrienti indispensabili per un mantello folto e luminoso: zinco, biotina e vitamine antiossidanti.

salmone, ricco di amminoacidi essenziali e fonte naturale di acidi grassi Omega 3 e 6, rappresenta la scelta d’elezione quando si vuole supportare la muta dal punto di vista nutrizionale.

Hairball

Un gatto che si toeletta, soprattutto in fase di muta, può ingerire notevoli quantità di pelo, con il rischio di incorrere in pericolose ostruzioni intestinali (tricobezoari).

Almeno in periodo di muta, quindi, è consigliabile aggiungere un integratore in pasta atto alla rimozione dei boli di pelo o, in alternativa, optare un alimento commerciale con la dicitura hairball, che contenga, fra gli altri fattori nutritivi, un tenore di fibra aumentato, in modo da stimolare
l’eliminazione dei tricobezoari dal lume intestinale.

Igiene del mantello

Anche se verrebbe la tentazione di lavare il nostro amico sempre più spesso, soprattutto se condivide con noi il letto e il divano, fate attenzione ai bagni troppo frequenti, soprattutto se effettuati con uno shampoo detergente troppo aggressivo.

Il pelo è rivestito da sostanze grasse, che lo proteggono dagli agenti esterni. Uno shampoo troppo sgrassante o l’acqua eccessivamente dura possono danneggiare questo delicato film protettivo, rendendo il mantello opaco e fragile.

Nei soggetti più delicati, si possono sviluppare dermatiti e irritazioni agli occhi. Assolutamente vietati i detergenti ad uso umano, in quanto presentano un pH differente a quello della cute dei nostri amici pelosi.

Se non vi sentite particolarmente sicuri sul da farsi, rivolgetevi a un toelettatore qualificato, che vi saprà consigliare la giusta frequenza di lavaggio del vostro beniamino e utilizzerà solo prodotti certificati.

Spazzola, sì grazie

Ancora più importante del bagno, la spazzolatura periodica è caldamente consigliata tutto l’anno, ma deve diventare un must nel periodo di muta. Il pelo morto, infatti, potrebbe annodarsi e creare delle vere e proprie matasse.

Oltre a essere antiestetico, questo fenomeno crea un certo fastidio al vostro
beniamino. Il gatto cerca di tenersi in ordine come può, utilizzando la sua ruvida lingua alla stregua di una spazzola, ma non riesce ad arrivare con facilità in tutti i punti, per cui in alcune zone del collo e del petto, i gatti a pelo lungo possono presentare dei veri e propri grovigli di pelo morto e agglomerato.

Guanto ruvido

Se avete un cane a pelo raso, sarà sufficiente un trattamento 1-2 volte alla settimana, utilizzando un apposito guanto ruvido e/o un panno umido. Anche il gatto a pelo corto non necessita di particolari cure dal punto di vista della toelettatura, ma ricordate di aiutarlo dal punto di vista dietetico. Se il mantello del vostro amico peloso è lungo, lo spazzolamento in fase di muta deve essere quotidiano.

Il consiglio è di abituare il cucciolo e il gattino fin dai primi giorni di vita, in modo che, una volta cresciuti, accettino le operazioni di toelettatura con naturalezza. La spazzolatura deve avvenire con un cardatore, che rimuove il sottopelo morto, le cellule desquamate e le impurità.

Un successivo passaggio, sempre nella direzione del pelo, con una spazzola a setole morbide, renderanno il mantello più ordinato e lucente.

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