Molte paure e fobie si sviluppano come risultato delle esperienze nagative nel primo anno di vita di un gatto. Queste ansie di solito peggiorano, o possono svilupparsi in nuove paure, quando il gatto ha un’età compresa tra 1 e 3 anni.
A cura della Dott.ssa EWA PRINCI Consulente esperta in comportamento edetologia del gatto Centro di Cultura Felina
I primi segni di fobie e paure possono manifestarsi nel gatto tra i 5 e i 12 mesi di età.
I gatti come specie sono sia predatori che prede nel loro ambiente evolutivo naturale e, quindi, possono essere molto inclini alla paura in un ambiente domestico, anche se molto dipende dalla personalità del singolo soggetto.
Che cos’è la paura?
La paura è una risposta emotiva protettiva innata, per evitare un pericolo reale o percepito. Questa emozione ci spinge ad affrontare o a sfuggire la situazione avversa, attraverso la naturale risposta di lotta o fuga. In alcuni casi di estrema paura o incapacità di scappare, i gatti si bloccano sul posto, si immobilizzano.
I mici sono principalmente pacifici ed evitano il conflitto, dando molti segnali comunicativi. Quando persone, gatti o altri animali fraintendono o ignorano questi segnali, le posture e le vocalizzazioni si intensificano. Combattere, quindi, non è la prima risposta per il gatto, ma è l’ultima risorsa.
Durante l’emissione di questi segnali comportamentali, nell’organismo dell’animale avvengono cambiamenti fisiologici che stimolano il corpo a combattere o fuggire, quindi a dare una risposta comportamentale. Aumenta, ad esempio, la frequenza cardiaca, respiratoria e la pressione del sangue; si dilatano le pupille, le zampe “sudano” e avviene la “piloerezione”, ovvero il sollevamo dei peli.
La paura può avere effetti negativi sul sistema immunitario, sul comportamento, sulla salute e sul benessere generale. Imparare a riconoscere i primi segni di paura nel gatto, e disinnescarla prima che raggiunga uno stadio elevato, è essenziale per garantirgli una vita felice e serena.
Come si riconosce la paura nel gatto?
Quando i gatti si sentono minacciati, di solito rispondono in tre modi all’oggetto, alla persona o alla situazione che percepiscono come una minaccia: combattere, fuggire o immobilizzarsi. Ogni gatto però ha il suo modo preferito di affrontare una paura, che dipende molto dalla predisposizione genetica e dalle esperienze che ha fatto durante la sua infanzia. Molto determinanti sono anche le risposte alla paura messe in atto da mamma gatta che i piccoli imparano osservandola.
È importante riconoscere che quando un gatto sta usando una delle tre risposte alla paura, si trova in uno stato emotivo intensificato e sta lottando per affrontare la situazione; pertanto intervenire anche solo per cercare di calmarlo non è mai consigliabile.
Il gatto può mostrare i seguenti comportamenti quando ha paura:
- Nascondersi.
- Aggressività (sputare, sibilare, ringhiare, piloerezione, mordere, graffiare).
- Perdita di urine e feci.
- Immobilizzazione.
Neofobia
Alcuni gatti sono “neofobici”, ovvero hanno molta paura di qualsiasi cosa inaspettata, nuova o non familiare. Hanno inoltre un modo di reagire quasi “esplosivo”; possono essere molto impulsivi quando sono spaventati, arrabbiati o altamente stimolati per l’evoluzione che hanno effettuato.
Questi animali, infatti, hanno sviluppato una tecnica di predazione la cui strategia principale consiste nell’aspettare a lungo, rimanendo immobili nei luoghi in cui è probabile che la preda appaia, ad esempio presso gli ingressi alle tane.
Tutti abbiamo sicuramente notato la sua capacità di rimanere per ore immobile in attesa di qualcosa! Quando poi appare la preda ecco che, dall’immobilità estrema, il gatto passa ad una sequenza rapida di movimenti che si conclude in pochi secondi con la cattura e l’uccisione della stessa. Questo significa che il gatto si è evoluto per muoversi in modo immediato, tra uno stato di eccitazione molto basso e uno stato di eccitazione molto alto.
Desensibilizzare il tuo gatto alla paura
Se il tuo gatto prova forte paura di qualcosa o qualcuno, potrebbe aver bisogno di una modifica del comportamento che lo aiuti e lo renda meno spaventato. Una delle tecniche più conosciute è la desensibilizzazione. Questo è un processo in cui si espone gradualmente il gatto a qualcosa in modo lento, positivo e controllato. È però importante che, per non peggiorare la situazione, questa tecnica sia guidata da un professionista qualificato. Ecco i passaggi principali.
Determina a quale distanza può trovarsi il tuo gatto dallo stimolo che provoca paura senza che risponda.
Introduci lo stimolo negativo a questa distanza e dagli da mangiare qualcosa dimolto gradito e non abituale.
Avvicina lentamente e progressivamente lo stimolo della paura, sempre continuando a
proporre qualcosa di buono.
Se in qualsiasi momento durante questo processo il tuo gatto mostra un comportamento pauroso, dovrai ricominciare dall’inizio. È necessario lavorare in sessioni brevi, prestando molta attenzione alla sua comunicazione.
Come comportarsi
Segnali di paura, soprattutto inusuali o improvvisi, possono anche essere sintomi di una condizione dolorosa o di una malattia. È necessario, quindi, innanzitutto consultare il Veterinario di famiglia per escludere eventuali problemi di salute sottostanti.
È importante capire che la paura nel gatto raramente si risolve con una sola azione. Per vedere risultati duraturi, bisogna affrontare il problema da diverse angolazioni contemporaneamente. Identificare la causa della paura: cambiamenti improvvisi nell’ ambiente o nella routine quotidiana; rumori forti; odori estranei; rapporti difficili con persone e/o animali in casa; competizione con altri gatti per le risorse (ad es. cibo, lettiere, affetto); noia, poca stimolazione; mancanza di socializzazione in giovane età; animali fuori casa (gatti randagi o del vicinato).
Rimuovere le cause o fattori scatenanti, quando è possibile farlo: ridurre o prevenire l’esposizione alla fonte dello stress. Dare al gatto alternative positive ai suoi comportamenti paurosi: giochi, comportamenti di caccia, stimolazione mentale. Trasformare il suo ambiente per renderlo più sereno e sicuro: spazi sopraelevati per arrampicarsi, importanti per il suo senso di sicurezza; rifugi tranquilli (ad es. scatole di cartone o cucce chiuse); se possibile aree esterne sicure,varietà di tiragraffi.
Introdurre lentamente i cambiamenti nell’ambiente e nella routine del gatto: se stai cambiando i mobili, concentrati su una stanza alla volta; se ti trasferisci in una nuova casa, confina il tuo gatto in un’area più piccola inizialmente e introducilo alle altre aree gradualmente; se porti a casa un nuovo animale domestico, esegui tutte le fasi per un’introduzione graduale. Non usare mai la punizione: punire un gatto pauroso non fa che peggiorare la situazione e aumenta la sua risposta alla paura.