EDUCARE il gatto

Da sempre considerati animali affascinanti quanto indipendenti i gatti sono dei magnifici compagni di vita. Molte persone che accolgono in casa uno o più Mici si domandano: ma è possibile educare un gatto? La risposta è sì, entro certi limiti.

a cura di  ANGELICA D’AGLIANO

Chi conosce i Gatti lo sa bene

Anche se in un primo momento possono sembrare animali “freddi” e “distaccati”, i gatti sanno essere compagni dolci e affettuosi. capaci di un buon livello di collaborazione con i loro amici a due zampe. Ci sono varie cose che si possono “insegnare” ad un gatto, a maggior ragione se si tratta di un cucciolo. Ovviamente la violenza fisica, le urla e le punizioni sono bandite (e controproducenti).

Il modo migliore di rapportarsi ai nostri amici felini è, piuttosto, “imitare” i metodi educativi di mamma gatta e soprattutto premiare i comportamenti positivi quando si presentano.

Basta un dito

Una delle cose fondamentali da imparare per un micio è controllare la forza del morso e i graffi durante il gioco. A questo scopo possiamo riprodurre alcuni dei comportamenti utilizzati dalla madre: un tocco leggero sulla punta del naso (basta un dito), oppure mantenere il gattino sdraiato sul fianco e intanto manipolargli la pancia. Questi sono alcuni metodi che possono aiutarci per far capire al nostro amico felino che non deve esagerare coi graffi e con i morsi.

Micio ci scambia per una preda? Forse è solo perché si annoia. Per ovviare a certi “inconvenienti” può essere utile arricchire di stimoli l’ambiente in cui vive.

Mici… feroci?

Talvolta i gatti hanno un rapporto insolito con le coccole: si avvicinano a noi cercando un contatto fisico e all’improvviso, senza nessun apparente motivo, cominciano a morderci. Molte persone restano perplesse di fronte a questo comportamento e non sanno spiegarsene il motivo. Spesso episodi del genere derivano dal fatto che il gattino non è stato abituato da piccolo al contatto fisico e quindi anche da adulto non è in grado di sostenere il contatto a lungo senza cadere in episodi di insofferenza e di aggressività. Si può educare al contatto il nostro micio abituandolo ad essere toccato fin da cucciolo. Se invece è troppo tardi e il nostro amico è già adulto, non ci resta che accettare la sua personalità e imparare interrompere il contatto non appena vediamo che il nostro amico dà segni di insofferenza.

Un gatto può essere educato, entro certi limiti. L’uso della cassetta igienica, qualora non fosse un comportamento istintivo, e il controllo dei morsi e dei graffi durante il gioco sono abilità che possono essere “insegnate” ai nostri amici pelosi.

Mai per forza

Anche la pulizia è un altro capitolo molto importante. Molti Mici sanno usare perfettamente la lettiera, senza bisogno di alcun aiuto. Tuttavia, se così non fosse, è assolutamente controindicato arrabbiarsi o peggio ancora “strofinare” il musetto del nostro amico nella sua urina: si tratta di gesti inutili che possono solo che peggiorare la situazione. Necessario è invece indagare i possibili motivi per i quali il nostro compagno felino è riluttante ad usare la cassetta igienica.

Occhio ai profumi

Prima di tutto bisogna accertarci che il nostro amico non abbia problemi di salute (ad esempio cistiti o infiammazioni delle vie urinarie) che magari gli impediscono un corretto uso della lettiera.
Altri motivi per i quali Micio potrebbe non voler adoperare la cassetta possono essere la qualità della sabbietta; l’uso, per la pulizia, di detersivi troppo profumati; il tipo di cassetta (a molti gatti, ad esempio, quelle chiuse non piacciono) oppure il luogo in cui è posizionata. Una volta verificati tutti questi aspetti possiamo provare a premiare il nostro gatto tutte le volte che usa la lettiera, in modo da gratificarlo e fargli capire che quello è il comportamento corretto. Potrebbe aiutare anche porre Micio nella sua cassettina igienica tutte le volte che pensiamo stia per fare i suoi bisognini. In breve tempo il nostro compagno peloso capirà qual è il comportamento giusto.

Non tutti i gatti sono abituati e gradiscono un contatto fisico prolungato. Finché sono cuccioli è possibile educare i mici al contatto fisico, manipolandoli il più possibile. Nel caso di gatti già adulti è meglio rispettare la loro personalità e interrompere il contatto non appena danno segni di insofferenza. Se invece il comportamento aggressivo si presenta in modo improvviso o insolito potrebbe essere il caso di parlarne col veterinario.

Tiragraffi

“Farsi le unghie” è invece un’azione del tutto naturale per il gatto. Per questo sarebbe consigliabile disporre in casa di diversi tiragraffi, in modo da salvaguardare il più possibile i mobili. Purtroppo spesso il luogo prediletto dai nostri amici pelosi per farsi le unghiette è proprio il divano di casa. Anche in questi casi i metodi coercitivi e le punizioni non servono. Meglio cercare di posizionare vicino al divano dei tiragraffi, sperando che Micio arrivi ad usare quelli, oppure foderare il divano con una tela molto pesante o un altro materiale “a prova di artiglio”

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