I gatti si orientano nei posti sconosciuti?

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Gatti si orientano nei posti sconosciuti

I gatti quanto si orientano in posti sconosciuti, e quanto è sviluppato il loro senso dell’orientamento? Infatti sono dotati di un sistema sensoriale molto potente.

A cura della Dott.ssa EWA PRINCI Consulente esperta in comportamento edetologia del gatto Centro di Cultura Felina

Gli occhi e le orecchie non sono gli unici organi attraverso i quali sperimentano il mondo. Ma anche il mantello e le zampe sono strumenti di raccolta di informazioni ambientali che vengono poi elaborate e immagazzinate nel cervello.

L’olfatto: un senso fondamentale

Tutti sappiamo, infatti, che i gatti hanno una vista e un udito eccellenti, ma è meno risaputo che hanno anche un incredibile senso dell’olfatto. Il naso del gatto è oltre 40 volte più potente di quello di un essere umano e contiene fino a 200 milioni di recettori olfattivi.

Inoltre i gatti hanno un organo olfattivo accessorio, l’organo vomero nasale, che raccoglie gli odori “speciali”, i feromoni che assapora e memorizza. Proprio per questo motivo hanno ghiandole su tutta la faccia, sulle zampe e sulla coda che producono feromoni.

Questi sono solitamente impercettibili per l’uomo, ma per i gatti sono come biglietti da visita, unici per ogni individuo e contenenti informazioni vitali come l’età, la salute, il sesso, il peso e la capacità del gatto di accoppiarsi.

Permettono quindi una comunicazione efficace anche a distanza!

Quando il gatto si strofina sulle cose deposita il suo odore per segnalare agli altri gatti che qull’oggetto gli appartiene, ma è utile anche a confortarlo. Dato che è in grado di riconoscere il suo odore, può facilmente localizzare l’oggetto in futuro semplicemente fiutandolo.

Il naso di una gatto in primo piano nella foto
L’olfatto è molto importante per i gatti che si orientano in posti sconosciuti

Lasciando il suo odore in tutto il suo territorio, il gatto è quindi in grado di localizzare la sua casa con l’olfatto su brevi distanze. I gatti maschi interi spruzzano urina carica di feromoni intorno ai loro territori; questo odore è così forte che pure gli umani possono riconoscerlo da lontano! Anche gli odori lasciati da altri Mici nel vicinato, sono utilizzati da un gatto per mappare l’ambiente circostante.

L’esplorazione: un comportamento per la sopravvivenza!

La familiarità dell’ambiente implica che il gatto abbia un concetto del modo in cui i componenti del suo mondo sono correlati. Sono capaci di costruire delle mappe cognitive del loro ambiente, in particolare se hanno avuto la possibilità di esplorarlo.

L’esplorazione è un comportamento motivazionale perché il gatto ha bisogno di mappare l’ambiente in cui si trova, analizzare gli oggetti presenti e gli esseri viventi presenti. Il concetto delle rappresentazioni mentali dello spazio è importante perché è necessario per riorganizzare internamente le informazioni spaziali acquisite, in modo da formare rappresentazioni cognitive dell’ambiente.

Non a caso, in un ambiente sconosciuto le risposte esplorative, mostrate dall’animale, sono necessarie per conoscere i nuovi spazi. Man a mano che la familiarizzazione procede, l’attività esplorativa diminuisce. Questo processo di abituazione suggerisce che l’animale arriva a conoscere vari aspetti del suo ambiente.

Ecco perchè è di fondamentale importanza, in caso di introduzione in un nuovo ambiente, permettere al gatto di conoscerlo gradualmente attraverso l’esplorazione, attività che quindi va incentivata nel modo corretto e molto gradualmente.

Ed è attrettanto importante che il gatto non venga esposto all’esterno prima di aver compiuto questa esplorazione e prima di sentirsi a suo agio.

Difficilmente i gatti si orientano in posti sconosciuti se manca l’esplorazione

Se il gatto è privato dell’opportunità di esplorare il suo ambiente, non è in grado di risolvere con successo i problemi spaziali. Pertanto, mancheranno all’animale le mappe cognitive che vengono costruite durante la raccolta attiva di informazioni sull’ambiente territoriale.

Nella foto un bellissimo gatto in primo piano

Il concetto di homing

Tutti sono concordi nel dire che il fenomeno del saper tornare indietro anche a una lunga distanza, si spiega con il senso dell’orientamento, che è innato negli animali e presente anche nell’uomo. Ma le opinioni differiscono sul meccanismo utilizzato per orientarsi.

Gli uccelli sono le specie più conosciute per la loro capacità di viaggiare su lunghe distanze e gli strumenti che usano a questo scopo sono stati oggetto di studio per molti anni. Gli scienziati hanno scoperto che gli uccelli migratori, come le oche, usano segnali visivi come rocce e paesaggi, nonché l’orientamento del sole, della luna e delle stelle per trovare la loro strada.

Il salmone usa gli spunti olfattivi per tornare nelle acque di casa a migliaia di km di distanza.
Gli animali migratori percorrono lunghe distanze, sia per riprodursi che per sfuggire al clima rigido e devono trovare la strada precisa su oceani, deserti, foreste e montagne.

Oltre agli uccelli anche pesci, rettili e molti invertebraticome crostacei, anfipodi, formiche, api e vespe possiedono straordinarie capacità di attraversare oceani, deserti e montagne per raggiungere la loro destinazione.

Questo fenomeno si chiama homing. Alcuni gatti smarriti sono in grado di ritrovare la strada di casa usando questo istinto. L’homing è la capacità di un animale di orientarsi verso una posizione originale attraverso aree sconosciute.

Questa abilità nel gatto è poco compresa, ma potrebbe essere dovuta a una sensibilità al campo geomagnetico della terra. Si presume che i gatti assegnino alla propria abitazione il punto di riferimento e che si orientino sempre in base a quello.

Il legame con il territorio

Il territorio per il gatto è di fondamentale importanza perchè rappresenta una sua estensione, è praticamente tutto per il gatto. Ogni modifica, o lo spostamento stesso dal suo territorio familiare, lo destabilizza e provoca in lui un grande senso di confusione e insicurezza.

Ma i gatti sviluppano un legame molto profondo non solo per un determinato luogo, ma anche con un umano. Lungi dal pensare che il gatto si affeziona solo alla casa! Il legame che può stabilire con gli umani o un umano di riferimento può essere talmente forte che a volte può equiparasi a quello con il suo territorio e a volte il richiamo di questa relazione li rende capaci di ritrovare la via di casa anche da luoghi molto lontani e sconosciuti.

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