Per la gestione del puledro, è importante seguire con attenzione ogni fase dello sviluppo, osservando con attenzione ritmi di crescita e i relativi fabbisogni nutrizionali.
A cura di horse team purina
Gestione del puledro dalla pancia alla doma
È molto importante innanzitutto provvedere ad una corretta alimentazione della fattrice fin dalla gravidanza: le basi per una buona struttura fisica del soggetto, vengono, infatti, costruite soprattutto nell’ultimo trimestre di gestazione.
Carenze, eccessi o squilibri nutrizionali in questa fase possono compromettere irreparabilmente il corretto sviluppo di tessuti dotati di scarsa capacità di rigenerazione in età adulta.
Il colostro primo alimento del puledro
Una volta nato, il primo alimento che il puledro riceverà sarà il colostro prodotto dalla ghiandola mammaria della gestante nelle prime ore dopo il parto. Il colostro ha effetto lassativo e favorisce l’espulsione del meconio attivando le funzionalità dell’apparato digerente del piccolo; è inoltre ricco di gamma globuline che forniscono una copertura immunitaria solida nelle prime ore in stalla.
Fine dell’allattamento in Lattazione
Gli studi veterinari hanno messo in luce che la fattrice è in grado di soddisfare totalmente i fabbisogni nutrizionali del puledro solo nei primi due mesi di vita e che il latte prodotto, con il passare dei mesi, si impoverisce sia nelle quantità che nell’apporto nutrizionale.
Visto il latte materno non più sufficiente, fin dall’età di 3-4 mesi il puledro comincia gradualmente ad assumere piccole quantità di foraggio e mangime.
In questa fase è fondamentale fare attenzione a:
- La qualità delle proteine e l’importanza degli aminoacidi essenziali e non solo del valore proteico della razione.
- Livello energetico della razione, deve essere sempre adeguato all’età del puledro (un eccesso può causare stati di ingrassamento, decisamente negativi per un corretto sviluppo osteo-articolare). È quindi preferibile somministrare un alimento ricco in grassi e con una corretta percentuale di amidi digeribili.
- Sali minerali e vitamine che devono essere adeguati alle esigenze, senza eccessi, perché possono causare malassorbimenti che si ripercuotono negativamente sullo sviluppo tissutale.
Accrescimento compenzatorio in svezzamento
In previsione dello svezzamento (preferibilmente non prima dei 4/5 mesi), è essenziale monitorare con attenzione l’alimentazione del puledro.
È fondamentale considerare la curva di crescita del soggetto che può variare a seconda della razza e della genetica paterna e materna.
Nella maggior parte dei casi, la fase di rapido accrescimento compensatorio, dove possono verificarsi numerosi danni, spesso irreversibili, all’apparato scheletrico e articolare (epifisite e osteocondrosi).
È importante inoltre prevenire lo stress da svezzamento, principale causa delle gastriti precoci che molto spesso portano a ulteriori peggioramenti in età adulta con stati patologici cronici ed ulcere. Un modo per mettersi al riparo da tutti questi rischi è abituare sin da subito il puledro ad assumere la stessa razione della e con la madre, in modo da effettuare meno cambi alimentari possibili.
La gestione alimentare ideale è quindi un apporto di foraggi ad libitum e, inizialmente, una piccola quantità del mangime somministrato alla fattrice; dopo lo svezzamento, per il puledro che aumenterà gradualmente, si può passare ad una razione piena fino alla doma del soggetto.