Può capitare a chiunque che, rientrati da una passeggiata, ti accorgi che il cane zoppica, o che da qualche giorno abbia iniziato a muoversi in modo più rigido. Non bisogna farsi prendere dal panico e capire esattamente cosa fare.
A cura di GIADA MARROFFINO di Balto Massaggi per cani info@massaggipercani.it
Le cause possibile del cane che zoppica
Le cause possono essere le più svariate. Potrebbe essere un fastidio facilmente risolvibile, come un piccolo corpo estraneo incastrato sotto al piede, o una leggera abrasione dei polpastrelli. Potrebbe essere un trauma o un fastidio muscolare di lieve entità, ma purtroppo la causa potrebbe anche essere un problema osteoarticolare di differente entità.
Overtraining
Tra le molte cause che possono portare un cane a zoppicare non bisogna dimenticare l’overtraining, ovvero quel fenomeno che si verifica in assenza di un corretto periodo di riposo tra un allenamento e l’altro. Questo non è una esclusiva dei cani sportivi, ma si verifica anche nei cani di famiglia quando, se non correttamente allenati, vengono sottoposti a sforzi prolungati.
A prescindere da quale sia la causa è sempre opportuno rivolgersi a un Veterinario. È lui, infatti, il professionista più indicato per capire cosa causa la zoppia e come porvi rimedio. Per diagnosticare correttamente le cause di questo disturbo, oltre alla normale visita, potrebbero essere necessari alcuni esami strumentali come radiografie, ecografie o esami più approfonditi. È sempre meglio evitare il “fai da te”; in questi casi si rischia di peggiorare la situazione!
Primo step: quando il cane zoppica è rivolgersi sempre al Veterinario
Quando si parla con il Veterinario è importante fornirgli ogni dettaglio per aiutarlo nella diagnosi: quando si è manifestata, cosa stava facendo il cane, se la zoppia si manifesta a freddo, quindi, dopo che il cane ha riposato, o a caldo ovvero dopo che si è mosso, cosa è cambiato nelle sue abitudini, e se abbiamo notato modifiche del movimento.
A cosa prestare attenzione
Se la zoppia è molto evidente, tanto da non appoggiare più l’arto interessato, capire cosa dire al Veterinario è molto semplice. Ma non sempre è così evidente. Spesso ci si accorge dell’andatura scorretta solo dopo qualche tempo, quando si notano dei cambiamenti nelle abitudini del nostro cane.
Per quello che riguarda una zoppia lieve, sono diversi i fattori da osservare. Un segnale d’allarme può essere se il cane ha voglia di giocare e fare passeggiate, oppure se si stanca facilmente o si rifiuta proprio di uscire.
Un altro fattore da tenere in considerazione è come riposa il nostro cane: magari ha sempre dormito accoccolato sul lato destro e ora inizia a preferire il lato sinistro. Sono poi indicative le modifiche del movimento, che possono risultare sia in movimenti più rigidi, ma anche con movimenti meno performanti.
Come dovrebbe muoversi il cane
È evidente quanto sia importante conoscere a fondo il nostro amico a quattro zampe, in modo da notare subito ogni cambiamento, ma è altrettanto importante conoscere un po’ di biomeccanica, per sapere come dovrebbe muoversi correttamente il nostro cane.
Il cane possiede tre principali andature: passo, trotto e galoppo. Si differenziano tra loro in base alla sequenza con cui gli arti si appoggiano sul terreno. Il passo è l’andatura più lenta, durante il movimento gli arti sono sempre appoggiati al suolo.
Il trotto è un’andatura più veloce, il cane si muove appoggiando un diagonale (ad esempio anteriore destro e posteriore sinistro) e sollevando l’altro. Il galoppo è l’andatura più veloce, c’è almeno un momento in cui il cane non appoggia al suolo neanche un arto.
La valutazione di un cane avviene sia in statica che in movimento. In statica si guarda che il cane sia in equilibrio, che il peso si distribuito equamente tra tutti e quattro gli arti e che gli appiombi siano corretti. Si passa poi a far muovere il cane.
Ogni andatura ha le sue peculiarità, deve essere valutata sia da un punto di vista laterale che da una posizione frontale con il cane che si muove verso di noi e via da noi. Durante il movimento bisogna valutare che la colonna si muova in modo sinuoso, che il movimento sia seguito anche dalla testa e dalla coda. La coda e la testa devono essere tenute in posizione corretta.
Bisogna valutare anche l’ampiezza delle falcate, che l’orma del posteriore copra quella dell’anteriore.
Se con il nostro cane pratichiamo delle attività sportive può essere utile valutare che la velocità del movimento resti invariata e che il cane non abbia difficoltà a girare da un lato piuttosto che dall’altro.
Le compensazioni
Una zoppia di lieve entità potrebbe non manifestarsi con un cambiamento evidente dell’andatura, ma piuttosto con delle piccole compensazioni posturali. Queste sono messe in atto per cercare di diminuire la sensazione di fastidio o dolore. A lungo andare però potrebbero essere esse stesse la causa di altri problemi. Infatti una compensazione porta a una differente distribuzione del peso e del lavoro sugli arti.
Ciò vuol dire che ci sarà un arto tenuto a “riposo” e gli altri avranno un carico maggiore, nel lungo periodo questo potrebbe causare lo spostamento del dolore in altre parti del corpo. Potrebbe tuttavia succedere anche il meccanismo inverso, ovvero da un problema, ad esempio, alla schiena risultare una zoppia. Questo succede a causa del tessuto fasciale.
La fascia è un sottile strato di tessuto connettivo che connette tra loro ogni organo e ogni punto del nostro corpo. La fascia è un continuo, non ha un inizio né una fine. Quindi è importante ricordare che nel nostro corpo tutto è connesso. Non c’è solo la fascia a connettere strutture tra loro differenti, ma anche altri sistemi come quello muscolare e nervoso.
Mai sottovalutare una zoppia!
Insomma, è evidente che una zoppia non è un fenomeno da ignorare. Le conseguenze sul fisico possono essere anche importanti. Se il cane ha sviluppato una compensazione bisogna intervenire appena possibile per cercare di risolverla, rieducando il corpo a muoversi nel modo corretto evitando di andare a proporre questa postura anche una volta passata la zoppia. Per fare questo è sempre consigliabile affidarsi a un professionista per strutturare un piano di riabilitazione adatto al nostro amico!
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