Ictus nel cane

Anche Fido può essere colpito da un ictus, una patologia non molto frequente ma comunque grave.

A cura del Dott. Diego ManCa Medico Veterinario

È importante riconoscerla subito.

Tutti i cani ne possono soffrire, ma esiste una predisposizione maggiore per quelli anziani e in sovrappeso. Ci sono due tipi di ictus nel cane: ischemico ed emorragico. L’ictus ischemico è causato dall’improvvisa interruzione del flusso di sangue al cervello. L’ictus emorragico è causato da una rottura dei vasi sanguigni che porta a sanguinamento nel cervello.

I sintomi

È fondamentale saper riconoscere i segnali che si manifestano per salvare la vita del nostro beniamino. I sintomi possono essere diversi: difficoltà a mantenere l’equilibrio e impedimento motorio, problemi ad orientarsi nello spazio, debolezza, nistagmo (movimento rapido e incontrollato degli occhi), che spesso risulta accompagnato da nausea, vomito e inappetenza, stato di coscienza alterato, aggravato alle volte da crisi epilettiche.

Come differenziare l’ictus nel cane da altre patologie con sintomatologia simile

È importantissimo essere al corrente che l’ictus nel cane è, prima di tutto, un evento improvviso; il cane passa velocemente da una condizione di benessere a una di malessere. Tuttavia i sintomi principali possono manifestarsi anche con alcune altre malattie, che vedremo a breve. La differenza è che, mentre in questi ultimi casi la situazione rientra in pochi minuti, in caso di ictus persiste.

Bellissimo bulldog francese in braccio alla sua padrona

Fattori predisponenti e fattori di rischio

L’ictus colpisce più frequentemente i cani anziani e quelli con preesistenti problemi di salute, come malattie cardiache, pressione alta o la Sindrome di Cushing, nota anche come iperadrenocorticismo, che causa la produzione eccessiva di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali,  Sono predisposti anche quelli con pregressi problemi di coagulazione, malattie renali, febbre alta o cancro, un’alimentazione ricca di grassi e il diabete.

Ictus o TIA

Affinché il problema sia classificato come ictus i sintomi devono persistere per più di 24 ore. Se si risolvono prima di questo periodo, allora si parla di un attacco ischemico transitorio (TIA). Questo è un importante segnale che richiede un tempestivo intervento da parte del vostro veterinario di fiducia.

Gli strumenti più idonei per diagnosticare se il cane abbia avuto o meno un ictus sono la Tac o la Risonanza magnetica. La miglior cura per evitare questa patologia al nostro amico a quattro zampe, però, è quella di fargli mantenere uno stile di vita sano, prevenendo e controllando le malattie ricordate poco prima, evitando quindi di causare ulteriori danni al cervello in futuro.

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