Compaiono più facilmente in certe razze piuttosto che in altre, possono dare forti irritazioni e nei casi più gravi provocare perfino abbattimento, anoressia e vomito. Se un cane ha i calcoli bisogna correre subito dal veterinario
Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario
Quei sassolini che fanno tanto male…
I calcoli sono dei precipitati di sostanze di varia natura, soprattutto minerali, a livello delle vie urinarie. Nel cane i calcoli si trovano per lo più a livello della vescica o del canale che collega la vescica con l’esterno, canale che in termine medico si chiama uretra.
Poco frequenti sono invece i calcoli ai reni o agli ureteri (cioè i tubicini che collegano i reni stessi alla vescica). I calcoli vengono chiamati in modo diverso in base al tipo di materiale che contengono. Sono nomi molto complicati, che difficilmente vengono ricordati da un “non addetto ai lavori”. Qualche esempio? Struvite (fosfato ammoniacale di magnesio), ossalato di calcio, urati, silicati, cistina e così via.
Attenti alla pappa e alla pipì!
Se un cane ha già qualche malattia alle vie urinarie in generale è più predisposto alla formazione di calcoli, perché ciò comporta un aumento della produzione di minerali. Altri “fattori di rischio”: una dieta troppo ricca di minerali e proteine, la razza (alcune sono più sensibili di altre ai calcoli) e infine la capacità da parte del singolo cane di produrre urina molto concentrata.
In caso di infezione, per esempio, sono coinvolti degli organismi patogeni che diminuiscono l’acidità dell’urina (ne alzano il pH). Ciò facilita la formazione dei famosi “sassolini”. I calcoli che nascono in questo modo sono costituiti in gran parte da aggregati di cristalli, derivati dai sali in eccesso nell’urina, più una parte di natura quasi sempre proteica.
Esistono molte teorie che cercano di spiegare come e perché si formino i calcoli. Una di queste riconosce come causa principale l’elevata presenza di sali nell’urina (anche se bisogna sottolineare che quest‘ultima nel cane è già di per sé ricca di sali), insieme ad un’urinazione poco frequente, dovuta per esempio a ridotta assunzione di acqua. Altre teorie riconoscono la presenza nelle urine di alcune sostanze in grado di promuovere o impedire la formazione di calcoli.
Effetto tappo
I sintomi possono essere di varia entità, o addirittura assenti. Dipendono fortemente dal numero di calcoli, dal tipo e dal punto delle vie urinarie in cui si trovano. La maggior parte dei calcoli si trova in vescica, quindi i sintomi saranno: presenza di sangue nelle urine, difficoltà e dolore all’urinazione e incontinenza.
Spesso questi “sassolini” hanno una superficie appuntita, che provoca notevole irritazione locale. Nei cani maschi i calcoli più piccoli possono “intasare” l’uretra, causando una parziale o totale occlusione del condotto. In questo caso si potranno avere altri sintomi oltre ai precedenti, come distensione della vescica superiore alla norma, abbattimento, anoressia e vomito.
Se i calcoli sono localizzati a livello di un solo rene, possiamo anche non avere sintomi, mentre se sono interessati entrambi gli organi si può avere insufficienza renale, soprattutto se è presente anche un‘infezione.
Bevi che ti fa bene!
Non tutti i calcoli si curano alla stessa maniera. Il trattamento cambia in base al tipo di calcolo (cioè alla sua composizione), alla grandezza e alla presenza o meno di ostruzione. In quest’ultimo caso, se l’inserimento di un catetere urinario non basta, è necessario ricorrere a un tempestivo intervento chirurgico, per non mettere a repentaglio la vita del paziente. La terapia medica, quando possibile, consiste nella somministrazione di alimenti commerciali per dissolvere i calcoli. Dopo un eventuale intervento chirurgico la terapia medica serve invece per evitare nuovamente la loro formazione. In ogni caso il cane deve essere stimolato a bere il più possibile.