La follicolite batterica superficiale del cane è un’infezione che colpisce il follicolo pilifero del cane e del gatto.
A cura di FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario
Follicolite: cos’è?
È causata da un batterio e dovuta a cause diversissime tra di loro, come per esempio traumi protratti nel tempo (cronici), o anche infiammazione od ostruzione dei follicoli. L’ostruzione può essere causata dagli acari della famigerata “Rogna rossa” oppure dalle dermatiti con eccessiva produzione di sebo. Le infiammazioni dei follicoli, invece, possono essere dovute all’utilizzo di sostanze irritanti come alcuni shampoo, oppure a malattie causate da funghi o allergie.
La follicolite batterica: una malattia subdola
Il cane colpito da follicolite presenta delle lesioni tipiche, disseminate principalmente nelle zone dove il pelo è più rado, come ascelle e inguine. Una particolarità della malattia è che nei cani con pelo lungo l’andamento è più subdolo: non si vedono bene le lesioni e spesso per apprezzarle è necessario tosare l’animale. Spesso gli unici sintomi che può apprezzare il proprietario sono la perdita di lucentezza del pelo e una muta eccessiva e protratta. Può essere presente prurito anche stagionale e perdita di pelo.
Per eliminare la follicolite batterica e ottenere una guarigione completa bisognerebbe sempre indagare ed escludere la presenza di altre malattie sottostanti.
La follicolite nel gatto
Nel gatto la follicolite batterica superficiale è abbastanza rara. Si manifesta con la presenza di lesioni sulla testa oppure sul tronco. Spesso sono presenti anche aree prive di pelo. La diagnosi di questa malattia viene effettuata dal Medico Veterinario, che sa riconoscere le lesioni presenti sull’animale.
Patologie concomitanti
Talvolta la follicolite batterica si presenta insieme agli acari della rogna e ai funghi responsabili della tigna. Per diagnosticare la malattia è necessario quindi per lo meno un esame del pelo e un raschiato cutaneo per verificare l’eventuale presenza di questi due altri agenti patogeni. Andranno anche escluse malattie allergiche concomitanti, soprattutto in presenza di prurito stagionale o persistente (cronico). Se l’infezione si ripresenta anche dopo la terapia è necessario escludere anche malattie ormonali o malattie del sistema immunitario.
Un esame citologico può confermare la diagnosi aiutare ad escludere altre malattie, come per esempio il pemfigo foliaceo. Il cane colpito da follicolite presenta delle lesioni tipiche, disseminate principalmente nelle zone dove il pelo è più rado, come ascelle e inguine.
Ecco come curare la follicolite batterica
La terapia di base consisteinizialmente nella somministrazione di un antibiotico.A questo si associano poi altri farmaci in relazione alla presenza di altre patologie, ossia uno sciroppo o delle compresse in caso sia presente anche una micosi (tigna), delle fialette o dei bagni medicati in caso si riscontri anche una rogna.
Che cosa sono i follicoli piliferi?
I follicoli piliferi sono delle introflessioni (ossia dei “ripiegamenti in dentro”) del tessuto epiteliale all’interno del derma. I follicoli insieme alle unghie ed alle ghiandole vanno a costituire quelli che in gergo tecnico si chiamano “annessi cutanei”. La funzione dei follicoli piliferi è quella di produrre e di sostenere il fusto del pelo. Nella parte intermedia sboccano diversi tipi di ghiandole.
Inoltre è proprio in questo punto che si àncora il muscolo erettore del pelo, che come dice la parola stessa serve all’animale per drizzare il pelo. La parte profonda si chiama radice, è formata da diversi tipi di cellule alcune delle quali servono a conferire il colore al fusto del pelo. Nei carnivori domestici adulti da un solo follicolo fuoriescono più peli, prodotti da diverse radici. Generalmente si riconosce un pelo più grande degli altri, dritto e fornito di due ghiandole.
Per questo motivo è chiamato pelo primario. Tutti i peli primari dell’animale formano il rivestimento del mantello proteggendo l’individuo dalla pioggia e ne caratterizzano sia il colore che la lunghezza. Gli altri peli sono decisamente più sottili, spesso ondulati, non hanno ghiandole e costituiscono il cosiddetto “sottopelo”che ha la funzione di isolare e proteggere.