Fisioterapia e riabilitazione del cane e del gatto

Anche in medicina veterinaria, come da molti anni nella medicina umana, la fisioterapia e la riabilitazione stanno conquistando sempre maggiori consensi, sia per quanto riguarda il cane che il gatto.

a cura della Dott.ssa Federica Micanti Medico Veterinario

La salute nelle mani

Negli ultimi anni molte metodiche utilizzate con successo nell’uomo sono state adattate anche agli animali d’affezione e sono numerosi gli studi che hanno verificato l’efficacia e i benefici di questi  trattamenti. Ma quali sono gli scopi di questa recente disciplina? Gli obiettivi sono molti.

Per esempio, negli animali affetti da disturbi della mobilità di natura ortopedica si cerca di attenuare il dolore, conservare o riscostruire la massa muscolare, aumentare la forza e migliorare l’ampiezza del movimento delle articolazioni colpite.

Le tecniche e gli strumenti utilizzati per la fisioterapia e la riabilitazione nei piccoli animali sono numerosi, tuttavia i principali sono il “Treadmill” (o “Tappeto”), il massaggio, la “Stimolazione elettrica” transcutanea (TENS) e la termoterapia.

Di nuovo in piedi!

Il “Treadmill”, o “Tappeto”, incoraggia l’animale a camminare soprattutto dopo un intervento chirurgico. Spesso il cane, reduce da un’operazione, quando intraprende i primi movimenti sul pavimento ha delle grosse difficoltà perché scivola. Invece sul “Treadmill” riesce nuovamente a sopportare il suo peso corporeo e può riacquistare la capacità di percepire la posizione del suo corpo nello spazio.

Il “Treadmill” può essere utilizzato con successo nelle fasi iniziali della riabilitazione, come nel post-operatorio dell’intervento effettuato in seguito alla rottura del legamento crociato. Di solito è possibile modificare la velocità e la pendenza del tappeto in base al tipo di esercizio richiesto.

Cane e Gatto massaggiati e felici

Il massaggio è uno strumento fondamentale nelle mani del Medico Veterinario Fisioterapista ma per essere applicato correttamente richiede delle precauzioni. Innanzitutto bisogna conoscere i casi in cui è controindicato, in secondo luogo richiede un approccio corretto al paziente e condizioni ambientali favorevoli.

Il massaggio favorisce la circolazione, permette il linfodrenaggio, distende e favorisce la flessibilità muscolare, allevia il dolore. Questa tecnica è controindicata in caso di tumori, ferite, infezioni, emofilia

Tutte le tecniche manuali come lo sfioramento, la digitopressione e la pressione circolare, ben note nel massaggio classico umano possono essere utilizzate anche per cani e gatti.

Contro il dolore

La TENS o “Stimolazione elettrica transcutanea” è molto utile per controllare il dolore. Questa tecnica induce il rilascio di ormoni naturalmente prodotti sia dall’uomo che dagli animali in condizioni di benessere, le famose “endorfine”, inoltre determina rilassamento muscolare che a sua volta ha effetto analgesico.

La TENS prevede l’impiego di corrente elettrica a bassa frequenza e consente di ottenere risultati incoraggianti. È possibile utilizzare le unità di elettrostimolazione ad uso umano, ma esistono anche apparecchi progettati appositamente per gli animali. In genere il trattamento può essere effettuato direttamente sulla parte dolente.

La salute che viene dal freddo (e dal caldo)

La termoterapia, molto utilizzata anche in medicina umana, sfrutta gli effetti benefici del caldo e del freddo. Il primo determina una riduzione del dolore, un aumento del metabolismo dei tessuti e il rilassamento dei possibili spasmi muscolari.

Può essere utilizzato anche prima dell’esercizio fisioterapico per migliorare la flessibilità di tendini e legamenti. La termoterapia tramite il caldo sfrutta coperte, termocoperte, bagni in acqua calda e impacchi; quella tramite il freddo usa uno strumento che è in grado di assorbire calore e si basa sul principio che i tessuti più caldi cedono calore a quelli più freddi.

In un’articolazione dolente il freddo induce una diminuzione della circolazione del sangue a livello locale, ha effetto antinfiammatorio, riduce la reattività agli stimoli e ostacola la percezione del dolore.

E i gatti?

La domanda più frequente che viene posta agli esperti del settore è: posso sottoporre il mio gatto a sedute di fisioterapia e riabilitazione? La risposta è: sicuramente sì. Anche il gatto può trarre un enorme giovamento dalla fisioterapia, se affetto da patologie neurologiche ed ortopediche.

Naturalmente è sempre fondamentale tenere presenti le caratteristiche della specie e valutare prima l’indole del soggetto. Infatti il gatto non è un animale sempre gestibile. Per questa ragione l’uso del “Treadmill”, soprattutto subacqueo, non è consigliabile; al contrario gli esercizi di movimento sono facilmente attuabili poiché sfruttano la naturale tendenza al gioco di questo splendido animale. 

© Riproduzione riservata