Cold Tail la sindrome della coda fredda

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Cold Tail coda fredda nei cani

Gli sbalzi termici e l’umidità, sono tra le cause più comuni che possono provocare una dolorosa sindrome detta “cold tail” coda fredda. Vi sono, però, anche altri fattori che possono influire e ai quali dobbiamo prestare attenzione.

A cura di GIADA MARROFFINO di Balto Massaggi per cani

Cold Tail la sindrome della “coda fredda” (o “coda morta”) è un’affezione muscolare molto dolorosa, che può colpire qualsiasi razza ed anche i meticci. Solitamente i cani da lavoro sono quelli più soggetti, a causa dell’intesa attività che svolgono.

Cold Tail aspetti della sindrome della coda fredda

Nello specifico, quando si parla di questa sindrome si tratta di un vero e proprio spasmo delle fasce muscolari coccigee, deputate all’elevazione della coda.

Cercheremo di approfondirne alcuni aspetti e soprattutto le possibili cause per consentirci di ragionare in termini di prevenzione; riducendo al minimo la possibilità che questa affezione impedisca ai muscoli di svolgere la loro funzione, facendoli perdere la capacità di gestire il movimento.

La “coda morta”

Il cane che ne è colpito presenta una coda “moscia” e flaccida, ed è completamente incapace di sollevarla e scodinzolare; alcune volte è in grado di sollevare solo la parte all’attaccatura sacrale che si presenta rigida ed orizzontale alla colonna vertebrale.

Giada Marroffino che massaggia la coda del cane
Giada Marroffino di Balto Massaggi per Cani

Può accadere di vederla rigida dall’attaccatura fino ad un certo punto, in cui si crea una curva, più o meno netta, verso il basso. Con la parte rimanente della coda che resta appesa e priva di movimenti volontari; molto spesso il pelo risulta “arruffato” proprio nella zona interessata dalla sindrome dolorosa. Tendenzialmente accade con maggior frequenza in soggetti giovani; statisticamente pare non ci sia una prevalenza invece del sesso maschile rispetto a quello femminile.

Una sindrome molto dolorosa

La “cold tail” coda fredda è un evento doloroso, il cane, infatti, si presenta molto sofferente e piuttosto abbacchiato; riluttante al movimento e ad essere toccato. In alcuni casi si può lamentare anche vocalmente per il forte dolore. È indispensabile affidarsi al consiglio esperto del Medico Veterinario e in seconda fase intervenire con delicate manovre manuali per aiutare a decontrarre il distretto interessato.

Tuttavia, come sempre, lo strumento più potente per evitare questa situazione è la prevenzione che, in questo caso, si basa semplicemente su alcune accortezze gestionali.

Cause predisponenti

Questa sindrome si può manifestare subito dopo un’attività fisica intensa alla quale il soggetto non è abituato oppure adeguatamente preparato, ma può anche presentarsi a distanza di un giorno o due, proprio per l’accumulo di acido lattico che si crea, provocando lo spasmo a livello muscolare.

Cane che cerca di massaggiarsi la coda fredda molto dolorosa
Finalmente estate, tuffi in acqua e tanti giochi all’aperto. Ma attenzione; non possiamo trascurare il benessere della coda dei nostri amici!

L’umidità e l’acqua fredda sicuramente sono fattori non trascurabili. I casi più frequenti, infatti, avvengono solitamente dopo il bagno o le attività in acqua: ricordiamo che durante l’attività natatoria la coda è particolarmente sollecitata allo sforzo, poiché funge da “timone” nei movimenti e, ovviamente, perché gli sbalzi di temperatura dentro e fuori dall’acqua sono inevitabili.

Questo “blocco della coda”, può avvenire anche al rientro da una passeggiata nella quale il cane si è bagnato passando ad esempio da un ruscello d’acqua. Sarebbe, infatti, buona norma avere la consuetudine di asciugare accuratamente la parte alla base della coda, in prossimità dell’osso sacro e del bacino.

Il massaggio preventivo

Risulta quindi importante comprendere l’utilità del massaggio di riscaldamento prima dell’attività sportiva o ludica, sia per le discipline in acqua che a terra, ma anche se si tratta di una “semplice” passeggiata.

Nello specifico, per quanto riguarda la coda, ci sono tecniche manuali delicate ma mirate. Per fare un esempio: utilizziamo una presa a pinza e applichiamo una leggera spinta dal basso verso la base della coda per qualche minuto. Successivamente, muoviamo dolcemente l’intera coda con delle mobilizzazioni circolari per 2/3 minuti. È altrettanto fondamentale, dopo l’attività, trattare la muscolatura per evitare l’accumulo di acido lattico con la tecnica di massaggio defaticante.

Un’altra abitudine importante, per la prevenzione della “cold tail”, è quella di asciugare bene la base della coda appena usciti dalla piscina o dal bagno in estate o durante l’inverno quando piove. Se vediamo che si sta presentando il problema, possono essere d’aiuto anche degli impacchi con crema all’Arnica e termoterapia alla base della coda.

Giada Marroffino che massaggia la schiena ad un bellissimo Setter
Giada Marroffino

Risoluzione

In alcuni casi più gravi, il Veterinario può scegliere di ricorre alla farmacologia , prescrivendo antinfiammatori.
L’infiammazione può durare da 3 a 7 giorni in genere, poi il recupero è completo e la “cold tail” generalmente non si ripresenta, anche grazie alla preziosa presa di coscienza del proprietario, che comprende la grande importanza della prevenzione.

Tuttavia, a volte può accadere che l’episodio possa recidivare. Diventa quindi indispensabile praticare semplici gesti in termini di prevenzione apprendendo tecniche di massaggio di riscaldamento, defaticamento, mobilizzazioni e stretching.

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