Approccio fisioterapico alla displasia dell’anca del cane

La displasia dell’anca è una malattia molto frequente nel cane che comporta zoppia e, nel caso di soggetti sportivi, riduzione della performance.

a cura della Dott.ssa Valentina Taccini Medico Veterinario

Displasia un male doloroso

Oggi per prevenire la displasia si cerca di non far riprodurre i soggetti colpiti; i cuccioli predisposti sono tenuti sotto controllo con condroprotettori e un’attività fisica mirata, che non preveda sforzi come il salire le scale o le corse brusche.

La displasia dell’anca provoca osteoartrite, e dolore, al livello dell’articolazione. I soggetti malati, in genere, presentano atrofia delle masse muscolari della coscia che causa un progressivo deterioramento dell’articolazione con alterazioni cartilaginee, microfratture ossee e altri sintomi che preludono lo sviluppo dell’artrosi.

Corsa “a coniglio”

I segni clinici con cui si manifesta la malattia sono: riluttanza al movimento, iperestensione e rigidità degli arti, corsa a “coniglio”, difficoltà a saltare o salire le scale, affaticamento precoce nella corsa e dolore. I soggetti in cui si è instaurata l’artrosi manifestano rigidità, in genere, al mattino e quando il tempo è freddo ed umido, tendenza a sedersi, difficoltà nell’alzarsi da terra, dolore all’estensione dell’articolazione, perdita di massa muscolare delle cosce.

Doppia via

Il trattamento della displasia dell’anca ha lo scopo di alleviare il dolore, mantenere o migliorare la funzionalità articolare e, agli stadi iniziali, ridurre la progressione della degenerazione articolare. Le possibilità di intervento sono due: chirurgica o conservativa. La scelta dipende dalla gravità dei segni clinici, dall’età e dal carattere del paziente e dalla sua attività (sport o compagnia).

Giovani e adulti

Il trattamento conservativo è indicato nei pazienti con segni clinici lievi, e dovrebbe essere sempre considerato come primo approccio alla patologia, in quanto può portare a risultati a lungo termine soddisfacenti. Nei pazienti giovani che presentano articolazioni lasse e dolenti, si cerca di diminuire il dolore aumentando la stabilità articolare, garantita dalla formazione di una fibrosi periarticolare e dall’aumento della massa muscolare. Nei pazienti adulti l’obiettivo è quello di controllare i segni clinici correlati alla malattia articolare degenerativa (artrosi) per permettere una qualità di vita soddisfacente.

Il controllo del peso riduce la sintomatologia clinica e, talvolta, può essere il solo trattamento richiesto in pazienti affetti da segni clinici di lieve entità. Con l’approccio della Medicina Cinese possono essere formulate diete specifiche per il tipo di patologia del soggetto e in base alla sua “costituzione” che è specifica per ogni individuo.

Tempi di recupero

Il trattamento chirurgico può avere scopo preventivo, palliativo o di salvataggio, a seconda delle caratteristiche del paziente. In ogni caso, se si sceglie il trattamento chirurgico, è consigliato sottoporre il cane a fisioterapia per ottimizzare il risultato dell’intervento e per ridurre i tempi di recupero.

Cartilagini nutrite

Il trattamento conservativo prevede un percorso fsioterapico che può comprendere terapie manuali e strumentali. Vediamone alcune: la Tecarterapia® toglie il dolore, in situazioni sia acute sia croniche, migliora il movimento articolare in presenza di artrosi apportando nutrimento alla cartilagine e quindi stimolandone il metabolismo; migliora lo stato dei muscoli atrofici e, allo stesso tempo, risolve eventuali contratture e in generale riduce la zoppia, il dolore ed i vari segni clinici.

Omeopatia

Il Tapis roulant in acqua potenzia la muscolatura della coscia che va a stabilizzare l’articolazione senza sovraccaricare le articolazioni stesse, rallentando quindi il progredire della degenerazione articolare. L’abbinamento di prodotti omeopatici nella terapia conservativa della displasia dell’anca potenzia inoltre i risultati che si possono ottenere con le altre metodiche.

Le razze predisposte alla displasia dell’anca sono prevalentemente di taglia grande; fra le più colpite il Pastore Tedesco, il Rottweiler, il Labrador e Golden Retrievier, il Terranova, il Bovaro del Bernese, il San Bernardo, l’Alaskan Malamute, il Bulldog inglese, il Boxer, il Dogue de Bordeaux.

Aghi e ozono

L’agopuntura agisce sul controllo del dolore, quindi è in grado di ridurre la somministrazione dei farmaci, fattore molto importante da considerare nelle situazioni croniche e nei soggetti anziani o problematici. L’Ozonoterapia consiste invece nell’infiltrazione peri o intrarticolare di ozono.

L’ozono ha elevate proprietà antinfiammatorie e questa terapia non ha controindicazioni né effetti collaterali e può essere applicata a cicli di 4-5 sedute per ciclo. Il Laser, la magnetoterapia, e l’elettrostimolazione sono usati infine per il contenimento del dolore.

Moto con giudizio

Importante è anche l’impegno del proprietario, che deve fare svolgere al proprio cane un’attività fisica controllata, per non aggravare il quadro clinico, ma anche mirata ad ottimizzare il recupero funzionale a lungo termine. Gli esercizi permettono di migliorare l’escursione articolare, stimolano il metabolismo della cartilagine articolare e rinforzano i muscoli ed i legamenti incrementando la stabilità dell’articolazione.

Un’azione sinergica

Per quanto riguarda i farmaci, si utilizzano in genere antinfiammatori non steroidei; vengono usati, singolarmente o in combinazione, anche integratori alimentari come glucosamina, condrotin-solfato e acidi grassi essenziali. La displasia dell’anca è un problema diffuso ma si può affrontare e in molti casi risolvere. Tutte queste terapie, abbinate tra loro, possono regalare al nostro amico una migliore qualità di vita e al proprietario la gioia di rivedere il proprio cane vitale.

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