Mamma mi prendi un cane?

Prendersi cura di un cane o di qualsiasi altro animale richiede impegno, tempo, motivazione e conoscenza del nostro amico.

A cura di Flavia Baccile Educatrice/Rieducatrice APNEC

Un grosso impegno

Per certi bambini sensibili all’interazione con una specie diversa da noi,  pelosa, morbida, sempre pronta al gioco, alle passeggiate, quella di adottare un cane potrebbe essere effettivamente la scelta giusta.

Non dobbiamo però mai dimenticare che dietro tale scelta c’è un essere vivente per certi aspetti simile e per altri diverso dall’uomo, con esigenze ben precise (e legittime!) da soddisfare quotidianamente: uscire, correre e relazionarsi al meglio con il mondo che abbiamo scelto per lui.

Questo richiede impegno, tempo, motivazione e conoscenza del nostro amico. Impegno che non possiamo assolutamente pensare su misura esclusiva del nostro bambino.

Una scelta matura

Molte volte i bambini diventano anelli di congiunzione tra il mondo degli adulti e quello dei cani. Una scelta ponderata, matura e consapevole farà sì che i nostri figli impareranno cosa significa prendersi cura di un altro soggetto. In questo modo cresceranno a loro volta scoprendo insieme a noi come ci si occupa del cibo, delle spazzolate, delle coccole, dei giochi in giardino, in cameretta e delle corse sfrenate al parco col loro nuovo compagno.

Riflettiamo

Molte volte dietro quel “Mamma mi prendi un cane?” non c’è la comprensione reale di cosa comporti tale richiesta. Non può esserci a monte la consapevolezza che quel cane andrà portato in passeggiata anche con la pioggia e il freddo, con l’influenza stagionale in casa, nonostante i compiti e i giochi con gli amici.

Da parte di noi adulti, quindi, non dovrebbe esserci solo la volontà di esaudire il desiderio, a volte estemporaneo, del nostro bambino, ma una lunga valutazione in merito ai reali cambiamenti che l’arrivo di un cane in casa comporterà per tutti i membri della famiglia.

Luci e ombre

Prima di dare inizio a un vero e proprio nuovo rapporto, bisognerebbe  esser pronti a considerare ed accogliere, all’interno di questa meravigliosa nuova avventura (proprio come accade tra noi esseri umani), i momenti di condivisione, di gratificazione, di complicità, di soddisfazione, ma anche quelli di frustrazione, fatica, stanchezza, che tale rapporto creerà, le giornate di sole e quelle piene di nubi.

Una visione d’insieme

Per godere appieno dell’amicizia di un compagno a quattro zampe bisognerebbe partire con il piede giusto, con una scelta consapevole delle caratteristiche psicofisiche del cucciolo o cane adulto che stiamo accogliendo e provare a interrogarsi sulla compatibilità di tali caratteristiche con la nostra indole, con le nostre dinamiche, con i nostri tempi, insomma con quello che siamo e che possiamo dare.

Fermarsi all’aspetto esteriore del nostro cucciolo o cane adulto può impedirci di avere una visione di insieme su chi abbiamo davanti, e molto spesso scelte di tale natura condannano quel presunto rapporto ad una convivenza di superficie, negativa per tutti i soggetti coinvolti.

La legge dell’amicizia

In molti paesi stranieri è già di prassi la scelta di  un cane attraverso l’assistenza di un professionista in grado di valutare la compatibilità tra la famiglia interessata e l’”elemento cane”.

Questo è un approccio assolutamente necessario per evitare equivoci, malintesi, errori grossolani e ridurre al minimo i problemi futuri che ogni rapporto ha insito in sé. Scegliere di convivere con il Cane dovrebbe voler dire scegliere di “scoprire il Cane”, quello giusto,  giorno dopo giorno, accettandone le diversità, le differenti competenze e provare a farle nostre nella vita di tutti i giorni come nelle situazioni straordinarie.

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