Ci sono dei giorni in cui ci sembrerà di fare passi indietro anziché avanti, ma questo è normale, fa parte del crescere assieme; succede a tutti, anche ai professionisti del settore cinofilo. Leggi prima parte
a cira della Dott.ssa TIZIANA DARE – Educatore e RI-educatore Cinofilo www.obbiettivocane.com
I cuccioli
Ricordiamoci che non ci sono persone perfette come non esistono cuccioli perfetti. In quei “giorni no” cerchiamo di dare molti stimoli mentali al cucciolo in modo da tenerlo occupato. Tanto per fare un esempio, uno scatolone riempito con delle palline e dei premi per cani può dar vita ad un esercizio di ricerca olfattiva.
Oppure l’alternativa può essere una bella passeggiata di venti minuti in un ambiente privo di stimoli – in campagna o in collina – dove ci si possa rilassare assieme. Se il cucciolo è inverosimilmente agitato, teniamo a mente che non è un suo piano per farci impazzire, ma forse semplicemente potrebbe trovarsi anche lui in una di quelle “giornate no”.
In questi casi, se non riusciamo a farlo calmare, lasciamolo con un passatempo in un zona sicura della casa. In tal modo limitiamo il suo raggio di azione e i possibili danni e allo stesso tempo diamo a noi stessi la possibilità di ricaricare le batterie.
Un cucciolo non è mai cattivo o dispettoso, semplicemente si comporta da “cucciolo”.
Essere inventivi
Pensiamo ad utilizzare la presenza del cucciolo come stimolo mentale anche per noi. I cuccioli hanno i sensi molto più sviluppati dei nostri – soprattutto l’olfatto – si muovono e reagiscono molto più velocemente di noi, hanno armi migliori (i denti), sono più agili e hanno un forte senso di “motivazione”. Il cucciolo vuole tutto subito, ora! Quello che possiamo fare noi meglio di loro è… anticiparli. Usiamo l’ingegno e l’inventiva per insegnare loro a fare ciò che vogliamo, lasciando che essi ottengano in cambio qualcosa che desiderano.
Giocare d’anticipo
Il modo migliore per farsi ubbidire è quello di rendere ogni comando gratificante per i cuccioli con premi per loro appaganti. Inutile premiare il cane con un collare nuovo se per il cane il collare non ha nessun valore.
Se riusciamo ad introdurre fin da subito il concetto “fai qualcosa per me, io faccio qualcosa per te” il cucciolo crescerà diventando un cane adulto disponibile a collaborare. Cerchiamo quindi di essere scaltri e anticipiamo le loro mosse in modo da rendere l’educazione del cucciolo il più piacevole possibile.
Tira… e blocca
Prendiamo come esempio l’andatura al guinzaglio; in questo esercizio i cuccioli possono dividersi in due grandi gruppi, quelli che tirano e quelli che si bloccano a ogni passo. Quelli che tirano, generalmente, sono quelli che “vogliono arrivare subito alla meta”.
Quelli che si bloccano di solito sono quelli che hanno paura del collare, del guinzaglio o dell’ambiente circostante (salvo eccezioni legate alle razze o a traumi subiti). Per i primi dovremo fermarci ogni qualvolta ci sia tensione nel guinzaglio, così da far capire al cane che tirando non si va da nessuna parte. Il cucciolo verrà poi guidato al nostro fianco, dove sarà premiato con parte del suo pasto quotidiano.
Cerchiamo di “usare” la presenza del cucciolo come stimolo mentale anche per noi.
Il contesto è importante
Per i secondi dovremo invece lavorare sulle loro paure individuandole e agendo di conseguenza.Se ad esempio la causa fosse il collare, è bene introdurlo in una situazione positiva (ad esempio in casa), magari mentre il cucciolo sta mangiando o mentre lo stiamo lodando e gratificando. La stessa cosa andrà fatta con il guinzaglio, che andrà introdotto sempre in casa e tenuto morbido o lasciato a terra in modo che il cucciolo lo possa analizzare e si possa abituare al suo peso e alla sua forma.
Se invece si tratta di paure legate all’ambiente circostante allora il nostro piano di azione consisterà nel partire da un ambiente privo di stimoli, come una campagna desolata o il nostro giardino, per poi passare gradualmente ad ambienti più caotici. Fondamentale è pianificare in anticipo la nostra strategia in modo da metterla in pratica prima che il cucciolo manifesti i cosiddetti “comportamenti sgraditi”. Così facendo insegneremo al cucciolo solo comportamenti graditi e diventeremo per lui una guida affidabile cui far riferimento.