Alimentazione del cane che cura le ossa

La cartilagine articolare è un tessuto che ricopre e protegge le articolazioni, agendo come un “cuscinetto”, che assorbe i piccoli traumi dovuti al movimento e permette che gli arti si muovano con il minimo attrito. Si tratta di un tessuto “vivo”, che viene continuamente demolito e rimpiazzato nell’animale sano, ma può consumarsi eccessivamente nei soggetti in sovrappeso, a causa delle intense sollecitazioni.

a cura di Angelica D’Agliano

Squilibrio pericoloso

La displasia dell’anca è una patologia ereditaria che può manifestarsi o peggiorare in caso di eccesso di alcuni fattori nutritivi. I cani affetti sono normali alla nascita ma, nel corso dei primi sei mesi di vita si verifica uno squilibrio di sviluppo fra le ossa dell’articolazione e i suoi tessuti di sostegno, come legamenti, tendini e muscoli, che non si sono ancora perfettamente sviluppati rispetto al resto del corpo.

Microfratture

Nel cane displasico il peso del corpo viene distribuito in modo scorretto e si possono creare microfratture a livello delle ossa coinvolte, deformazioni della loro struttura ed erosione della cartilagine articolare.

Camminata da coniglio

L’animale colpito fatica ad alzarsi da terra, zoppica a freddo e assume la classica camminata da “coniglio”. Nel cane più avanti con gli anni, si possono verificare fenomeni di artrosi nelle zone dell’articolazione che sfregano in modo anomalo. Le razze più colpite sono quelle di grande mole, come San Bernardo, Bovaro Bernese, Pastore Tedesco, Labrador e Golden Retriever.

Prevenzione

La dieta non è in grado di curare i soggetti che manifestano sintomi, né è in grado di influire a livello genetico nella trasmissione della patologia alla prole. Tuttavia, un’alimentazione accorta è in grado di prevenire la manifestazione dei sintomi nei soggetti predisposti o arginare la progressione dei segni clinici nei cani che ne sono già affetti.

Se c’è un’alterazione a livello della cartilagine che riveste l’articolazione, detta cartilagine articolare, si può verificare quella che gli esperti chiamano osteocondrite dissecante (OCD), che consiste nel distacco di un frammento di cartilagine, che s’indurisce e provoca microtraumi a livello dell’articolazione e dell’osso adiacente, con conseguente infiammazione.

Dieta e bisturi

La terapia iniziale consiste nella correzione della dieta, prestando particolare attenzione agli eccessi di energia, calcio e vitamina D. Inoltre, il giovane paziente va tenuto a riposo e contemporaneamente deve perdere il peso in eccesso. In alcuni casi, l’intervento chirurgico può essere risolutivo.

Alterata

Una delle patologie in cui si riscontra una stretta correlazione con gli eccessi alimentari è l’osteocondrosi. Si tratta di un’alterata maturazione delle cellule della cartilagine. I soggetti più predisposti sono i cani di taglia grande, che superano i 25 Kg di peso da adulti.

Maschietti a rischio

Sembra che i maschi siano i più a rischio, anche se le femmine dalla crescita molto rapida possono soffrirne in egual misura. Labrador, Alano, Golden Retriever e Rottweiler sono le razze più colpite e ciascuna di esse ha una localizzazione più frequente. Le articolazioni coinvolte con maggior frequenza sono spalla, gomito, ginocchio e garretto.

Zampe storte

I sintomi vanno dalla zoppia al dolore in caso di flessione/estensione dell’arto colpito. In casi particolari è possibile notare che un arto è più corto o più storto dell’altro. Una radiografia ed una visita ortopedica permetteranno la diagnosi certa.

La pappa che cura

Se s’interviene con tempestività alla comparsa dei sintomi con una correzione dietetica, si potrà ottenere la completa guarigione dell’animale senza intervenire farmacologicamente o chirurgicamente. In caso di situazioni più gravi invece è necessario l’intervento chirurgico.

Osso esposto

Anche l’Osteoartrite è una patologia che colpisce la cartilagine che riveste le articolazioni. Essa progressivamente si consuma, fino a lasciare l’osso sottostante esposto. Una situazione del genere provoca un forte dolore nell’animale colpito, che inizia a zoppicare.

Nel contempo, l’organismo reagisce a queste situazione di allarme cercando di rimediare come può, ossia costruendo nuovo tessuto osseo, che sostituisca la cartilagine persa. Questo intervento, però, diminuisce la mobilità dell’articolazione e provoca lo sviluppo di andature anormali e dolorose.

Grandi, giovani e malati

L’osteoartrite colpisce più il cane del gatto, forse anche a causa della mole maggiore: infatti i soggetti maggiormente affetti sono quelli di taglia grande (45%), che possono iniziare a sviluppare i primi sintomi già a 3 anni e mezzo.

Giganti a rischio

Essendo una patologia progressiva, l’osteoartrite peggiora con il passare degli anni. E’ per questo motivo che le forme più gravi si trovano nei cani anziani. Le razze più predisposte, come già visto, sono quelle di taglia grande o gigante, primi tra tutti il Pastore Tedesco ed il Labrador.

Grasso di troppo

Esistono alcuni fattori predisponenti l’osteoartrite, tra cui i traumi e certamente l’obesità. A lungo andare questa condizione provoca un cedimento delle strutture di sostegno e la cartilagine, essendo un tessuto vivo, è la prima a risentirne.

Cosa può fare la dieta

Detto questo, come possiamo intervenire dal punto di vista nutrizionale per rallentare la progressione delle patologie articolari? Ricordiamoci innanzitutto che la terapia dietetica può venire in aiuto delle terapie convenzionali a base di farmaci, diminuendone sensibilmente il dosaggio e accelerando i tempi di guarigione. Una dieta mirata deve apportare tutti i fattori nutritivi necessari per riparare i tessuti danneggiati.

Ma non finisce qui

Ecco, di seguito, alcune molecole in grado di ostacolare l’infiammazione e la degenerazione della cartilagine.

GlucosaminaLa glucosamina è una piccola molecola che viene assorbita per quasi il 90% dallo stomaco del cane. Questa sostanza stimola la produzione del materiale che costituisce la cartilagine e le ultime ricerche hanno dimostrato che agisce anche come lieve antinfiammatorio.

Condroitin SolfatoQuesta molecola agisce i sinergia con la glucosamina ed infatti negli integratori alimentari studiati per proteggere ossa ed articolazioni è sempre associata a quest’ultima. Essa agisce rallentando il processo di distruzione della cartilagine già presente da parte di alcuni enzimi.

Acidi grassi Polinsaturi (PUFA) Sono i famosi omega-3 e omega-6, che partecipano alla regolazione della risposta infiammatoria a livello articolare. Quelli più utilizzati nella terapia delle patologie articolari sono il DHA e l’EPA, contenuti principalmente nell’olio di pesce. Essi competono con alcune molecole responsabili dell’infiammazione riducendone gli effetti sull’organismo.

Sostanze Antiossidanti Come in tutte le malattie degenerative, anche nel caso delle patologie articolari la fanno da padrone i radicali liberi dell’ossigeno, sostanze che provocano notevoli danni cellulari e sono responsabili dell’invecchiamento e delle degenerazioni. Gli antiossidanti sono sostanze che contrastano il danno provocato dai radicali liberi e apportano numerosi vantaggi in tutti i distretti dell’organismo.

Metalli e non metalli

Tra essi, lo Zinco è quello più utile a livello articolare, in quanto influisce nella crescita e nella riparazione del tessuto cartilagineo. Il selenio e i suoi derivati, invece, funzionano come uno spazzino che fa piazza pulita dei radicali liberi. Il Manganese e il silicone, infine, intervengono nella sintesi delle materie prime che formano la cartilagine, stimolando la formazione di nuovo tessuto di riparazione.

Cozze Verdi

Ispirandosi ad antiche terapie indigene che utilizzavano il guscio della Cozza Verde della Nuova Zelanda nella terapia antidolorifica delle artriti, i ricercatori hanno scoperto che essa contiene molteplici sostanze antinfiammatorie, tra cui anche un particolare acido grasso omega-3, l’ETA, che si trova solo all’interno di questo particolare guscio. Il vantaggio di questo antinfiammatorio è che, al contrario delle molecole simili, non provoca effetti dannosi a livello dello stomaco.

Mini esercito

La cozza verde contiene anche vitamine antiossidanti (C ed E), aminoacidi, condroitin solfati, sali minerali e molte altre sostanze che agiscono positivamente sulla salute articolare. Il vantaggio è che in un’unica somministrazione si ha un piccolo esercito di sostanze che agiscono in sinergia per ridurre l’infiammazione, riparare la cartilagine danneggiata e limitare l’ulteriore degenerazione del tessuto danneggiato.

In movimento

L’esercizio fisico mirato deve servire innanzitutto a permettere al cane malato di perdere peso e mantenere tonica la muscolatura; dobbiamo ricordarci, tuttavia, che abbiamo di fronte un soggetto che presenta dolore articolare e che quindi non vuole e non deve strafare, anche perché questo non farebbe che peggiorare lo stato fisico delle articolazioni.

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