Sono tutti ormai d’accordo nell’affermare che il cane domestico discenda dal lupo e dagli altri canidi selvatici, come il coyote e lo sciacallo e che, come tale, abbia ereditato dei comportamenti molto simili, primi fra tutti quelli che riguardano la scelta e l’assunzione del cibo.
A cura del Centro cinofilo sportivo FLYING DOG – Lucca (LU)
Cane alimentazione dei suoi antenati
I progenitori del cane, nonostante siano carnivori, non si nutrono di sola carne, ma consumano anche frattaglie, vegetali e ossa. Da questo aspetto, possiamo derivare che il cane non vada alimentato con sola carne, ma che debba ricevere un’alimentazione più completa e bilanciata.
Dopo aver catturato la preda, infatti, i canidi selvatici la divorano seguendo un ordine di precedenza: dapprima scelgono gli organi interni, primi fra tutti fegato, cuore, polmoni, stomaco ed intestino, poi passano alle masse muscolari; vengono lasciate per ultime le ossa della colonna vertebrale e della testa.
Questa cronologia lascia intravedere le esigenze nutrizionali di questi animali: le proteine e l’energia vengono tratte dalla carne, i minerali dalle ossa, la fibra dal contenuto intestinale, il materiale indigeribile, che funziona da stimolo della peristalsi intestinale, dalla pelle e dalle ossa.
Vecchie abitudini
Possiamo inoltre notare come alcune abitudini, come quella di trasportare altrove e nascondere il cibo o di approfittare dei residui lasciati da altri animali, siano rimaste inalterate anche nei nostri “cuccioli” di casa.
Un altro aspetto fondamentale che il cane ha ereditato dai parenti selvatici è un olfatto molto sviluppato, che utilizza come principale criterio di valutazione nella scelta e nel gradimento degli alimenti.
Infatti, mentre noi proprietari siamo attirati soprattutto dall’aspetto dell’alimento, il cane utilizza come parametro di valutazione preferenziale l’odore del cibo.
A tutti sarà capitato di vedere che il proprio cane, prima di iniziare a mangiare, annusa per qualche secondo la ciotola! Le capacità olfattive del cane sono infatti da 100 a 100.000 volte più sensibili delle nostre, in funzione delle singole sostanze.
Già dalla nascita, il cucciolo inizia a sviluppare delle preferenze olfattive, a seconda degli odori sprigionati dal latte materno. Questo, a sua volta, dipende dal tipo di alimentazione della cagna.
Con il passare dei giorni, i cuccioli si abituano a sentire determinati odori provenire dalla ciotola della mamma e, durante lo svezzamento, ricercano alimenti con la stessa tipologia di aroma. Questo significa che è meglio adattare il cucciolo al tipo di alimento che si vorrà somministrare in futuro già nei primi giorni di vita. In caso il piccolo rifiuti l’alimento, un buon trucco è quello di ammorbidirlo con acqua tiepida, che ha la proprietà di esaltare gli aromi.
Il cane, come il lupo, è un animale sociale e, come tale, l’accesso al cibo è regolato da precise regole, che rispecchiano la scala gerarchica. In genere, gli animali alfa, ossia i leader del gruppo, non solo sono coloro che hanno il privilegio di riprodursi, ma sono anche gli individui che hanno diritto ad accedere per primi al cibo.
Inoltre, essi pretendono che i loro sottomessi restino a guardare, mentre loro si alimentano. La scala gerarchica che vige all’interno del branco non è statica e definitiva, ma viene costantemente rinforzata da comportamenti rituali.
Tutto ciò sta a significare
L’interesse del cane per il cibo non è direttamente conseguente al senso della fame, ma anche al desiderio di avanzare nella scala sociale. Se, ad esempio, il nostro cane di casa elemosina insistentemente il cibo alla nostra tavola, non significa necessariamente che sia goloso di ciò che mangiamo o che abbia fame! Molto spesso, infatti, egli vuole solamente dimostrarci il suo interesse a partecipare al banchetto del “capo”, perché si ritiene all’altezza.
Contemporaneamente, è caldamente sconsigliabile assistere con attenzione al pasto del nostro amico a quattro zampe od addirittura imboccarlo, perché questo, nel linguaggio canino significa: “Sei così superiore a me, che ti assisto e ti riverisco”. Non stupitevi, se poi il vostro beniamino inizia improvvisamente a disobbedirvi o, ancor peggio, vi ringhia e vi morde!
Fate un passo indietro e ripensate all’arrivo del vostro cucciolo in famiglia..chi di voi non ha cercato di conquistarsi il suo affetto viziandolo con bocconcini sempre più prelibati? Purtroppo, anche in questo caso, è stato un errore.
Agli occhi del cucciolo, abituato a sentire fin al quel momento il linguaggio “lupesco” di mamma cagna, questo vostro comportamento non significava “ma quanto mi vogliono bene questi nuovi padroni”, ma suonava più o meno così: “tutte le volte che chiedo, mi arriva del cibo…allora mi considerano proprio un capo temibile!”. Non c’è da meravigliarsi se, crescendo, il piccolo tenta di arrivare sempre più in alto nella scala sociale ed inizia a disubbidire..
Sempre correlato a questi comportamenti errati nei confronti del cucciolo, c’è la tendenza del cane a sviluppare gusti alimentari sempre più difficili. Quasi quotidianamente mi confronto con proprietari di cani schiavizzati dai capricci del proprio beniamino, che si rifiuta di mangiare il mangime
propostogli e pretende gli avanzi del tavolo.
In tutti questi casi, basterebbe ristabilire un po’ di ordine nella psiche e nell’intestino del cane con la regola che usavano i nostri avi con i bambini capricciosi: “o mangi questa minestra, o salti la finestra!”.
Proponete l’alimento al vostro animale e, passata circa mezz’ora, togliete la ciotola, anche se il cane ha avanzato tutta o parte della razione. Non cedete a nessun tipo di supplica per tutto il resto del giorno e, al pasto successivo, riproponete lo stesso alimento. Anche nei casi più ostici, il cane si convincerà a mangiare l’alimento da voi imposto entro 2 giorni..E vi assicuro che 2 giorni di digiuno, in un cane in buona salute, non creano
nessun danno!
Regole di galateo per cuccioli e adulti
Ecco alcune regole che renderanno più felici voi e più sereno lui, perché gli permetteranno di comprendere il suo ruolo all’interno del “branco” umano!
Innanzitutto, somministrate il pasto solo dopo che voi avete già mangiato e non viceversa: il cucciolo capisce che voi siete più importanti e mangiate prima ed imparerà ad aspettare educatamente il suo turno. Il cane ammira e rispetta chi protegge il proprio cibo.
Se non volete perdere ai suoi occhi l’immagine di padrone rispettabile, non allungate mai (basta una volta sola per vanificare tutti gli sforzi fatti!) bocconcini dal tavolo durante i vostri pasti. In caso contrario, il cucciolo penserà di essere così importante che, ad ogni suo guaito di richiesta, voi gli elargite subito ciò che vuole. Rinforzando questo comportamento, il cane adulto pretenderà il vostro cibo e farà di tutto per averlo, compreso saltare sul tavolo per servirsi da solo.
Mentre il cane si alimenta, lasciatelo solo e tranquillo e non assistete al suo pasto. Ancora peggio, non imboccate il cucciolo svogliato! Questo è il tipico trattamento che viene riservato al capobranco!
Scegliete l’alimento secondo le caratteristiche nutrizionali e non in base alla voracità con il quale il cane le mangia. Come tutti i cuccioli, lui sceglie in base al sapore e non sa cosa gli faccia bene e cosa male! In questo caso,
comportatevi da genitori!
A differenza dell’uomo, che riceve gratificazione psicologica dal cibo, per il cane quest’ultimo è solo un mezzo che gli permette di placare il senso di fame. Non utilizzate quindi il cibo per dimostrare il vostro affetto al cane! L’unico risultato sarebbe quello di ritrovarvi un botolo obeso per casa! Dedicategli affetto con una bella passeggiata o con una corsa nei prati!
Per ricompensare un buon comportamento del cane, va bene ogni tanto somministrare qualche bocconcino, ma questa non deve essere l’abitudine! Il capobranco giusto, deve fare desiderare i suoi premi ed ogni tanto il cucciolo deve obbedire senza ricevere gratifiche alimentari. In caso contrario, vorrete visti come distributori di bocconcini e non come capi assoluti!
Cos’è la coprofagia?
E’ definito con questo nome l’atto di mangiare le proprie feci o quelle di altri animali. Alcune volte, alla base c’è un comportamento di tipo ancestrale, che può ancora considerarsi normale. Ad esempio, è usuale che la cagna mangi le feci dei propri cuccioli, allo scopo di tenere pulito il nido. Alcune volte, questo comportamento può permanere per un po’ di tempo,
anche dopo il distacco dei cuccioli.
La coprofagia deriva da un adattamento dei canidi selvatici ai momenti di carestia; quando non riuscivano a reperire altre prede, essi sopperivano ai loro fabbisogni nutrizionali assumendo le feci di altri animali, che contenevano ancora qualche fattore nutritivo utilizzabile.
Naturalmente, i nostri cani, alimentati con prodotti di elevatissima qualità, non rischiano mai la carenza nutrizionale. Il ricorso a questo comportamento, quindi, potrebbe denunciare un problema di assimilazione, molto spesso causato da parassiti intestinali, oppure si tratta di disturbi comportamentali di tipo sociale, come accade nei cani del canile, che passano molto tempo in isolamento.
Quasi normale è anche l’abitudine dei cuccioli di ingerire le proprie feci. Naturalmente, per ragioni di tipo igienico e sanitario, è indispensabile eliminare questo comportamento al più presto. Più passa il tempo, infatti, più il comportamento sgradito rischia di radicarsi e diventare un’abitudine.
In commercio esistono degli integratori alimentari che rendono sgradevole il sapore delle proprie feci al cucciolo. Naturalmente, questo funziona se il vostro beniamino ingerisce le proprie feci mentre, in caso di feci trovate in
passeggiata (quelle di gatto sono le più gradite!), non resta che attuare la correzione comportamentale.
Innanzitutto, non bisogna mai dare importanza all’evento agli occhi del cucciolo (stesso discorso vale per la pipì e la cacca fatti nei luoghi sbagliati!). Questo significa che non bisogna sgridarlo, sbraitare o tentare di aprirgli la bocca. Il cucciolo, vedendo una simile reazione da parte nostra, penserebbe che quelle feci sono davvero importanti e tenterà di assumerle ancora più voracemente! Il comportamento giusto da adottare è quello di pulire il cucciolo e l’ambiente dopo un po’ di tempo, per evitare ch’egli associ i 2 episodi.
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