Per il cane, l’ora della pappa è il momento più eccitante e atteso della giornata, mentre per molti proprietari quell’occasione di contatto col proprio amico rappresenta un problema.
A cura di BERNARDINO DEIANA
Una giusta educazione alimentare
Alcuni cani hanno, al momento del pasto, dei comportamenti inappropriati che possono mettere in pericolo la propria incolumità e quella di chi si occupa di loro.
Nel mio lavoro capita spesso che i proprietari mi contattino perché il loro cane eccitato dal momento del pasto vocalizza eccessivamente, salta addosso al malcapitato “fruitore di cibo” (il quale rischia quantomeno di cadere se la taglia del cane è considerevole) o ringhia se qualcuno passa anche solo vicino alla ciotola. Questi comportamenti creano disagio in chi si occupa del cane e sono una delle principali cause di scontro all’interno del binomio.
Molti individui non sfogano abbastanza le loro energie o passano poco tempo (magari proprio solo quello legato al pasto) con i propri umani e quella diviene l’unica occasione di interazione, innescando lo sfogo del nostro quattro zampe. Altri cani non hanno mai imparato i comportamenti di autocontrollo, di calma e attesa, pertanto non sanno davvero come comportarsi in quella occasione.
Alimento del cane
Ci sono poi quei cani che hanno ricevuto un’educazione sommaria, relativamente al momento del pasto, basata magari sulla paura e sul fatto che il proprietario possa a suo piacimento levare loro la ciotola o metterci le mani dentro mentre questi mangiano: un’abitudine molto pericolosa che può causare non pochi incidenti domestici, le cui vittime più a rischio sono certamente i bambini.
Dall’altra parte invece ci sono quei cani che venendo accontentati in tutto sui loro gusti alimentari. Sono inappetenti verso il cibo per cani a loro destinato (non parlo solo di inappetenza alle crocchette). Ho visto cani talmente poco motivati da rifiutare la carne per poi andare a mendicare il cibo da tavola ricco di condimenti mangiato dai proprietari.
Questi fanno impazzire i proprietari che ogni giorno devono inventarsi qualcosa di nuovo per far mangiare i loro compagni a quattro zampe; i quali (magari con la ciotola a disposizione) pescano di tanto in tanto qualche pezzo di cibo, giusto per non morire di fame, sicuri che il loro compagno umano proporrà loro qualcosa di più appetitoso.
Ma quale dovrebbe essere il comportamento del cane e del proprietario durante il pasto?
Partiamo dal fatto che non tutti i cani sono uguali e neppure tutti i prorpietari hanno le stesse esigenze. Stilando delle “linee guida” a riguardo potremmo dire intanto che è normale che il cane si senta eccitato o felice al momento del pasto, ma è pure fondamentale che sappia controllarsi e affrontare con serenità il momento insieme al suo amato umano.
Per far ciò è vantaggioso lavorare su questo con il cane fin dai primi mesi di vita, garantendogli il giusto contatto col proprietario e la soddisfazione dei propri bisogni primari e premiando i comportamenti di calma, evitando invece di rinforzare i comportamenti che non ci sono graditi (evitiamo questo soprattutto dopo un’esasperante insistenza nel proporli da parte del cane).
Alimentazione del cane quando è il momento di dare la pappa al cucciolo
Applicando questi ultimi principi alla routine del pasto dovremo dare la pappa al nostro cucciolo solo appena smette di agitarsi e saltarci addosso. Se questi conosce già il comando seduto potremo utilizzarlo e poi abbassare la ciotola qualora lui ci obbedisse. Curandoci che aspetti per qualche secondo fino ad ottenere il nostro consenso per divorare la sua pappa.
Se l’esercizio del seduto non fosse noto al cane, potremmo semplicemente aspettare che il cane smetta di saltare e di vocalizzare poi abbassare la ciotola. Una volta abbassata la ciotola il cane dovesse buttarcisi subito sopra, solleveremo nuovamente la ciotola in modo tale che il cane non possa raggiungerla. Se il cane è molto grosso e rischiamo di cadere sarà bene porla su un ripiano rialzato che il cane non possa raggiungere.
Ripetere esercizi per non confondere il cane
Ripetiamo fino a che il cane capisce che ogni volta che carica sulla ciotola o vocalizza la prospettiva di poter consumare il pasto si allontana. Quando questi si sarà calmato, tenendo tutte e quattro le zampe a terra (o magari sedendosi o distendendosi spontaneamente) noi riabbasseremo la ciotola. Se il cane resiste qualche secondo senza riprendere i comportamenti a noi sgraditi, diamogli il permesso di andare a mangiare.
Piano piano, quando il cane avrà capito che la calma porta il cibo, potremo richiedere gradualmente un leggero aumento dei tempi di attesa; generalizzando magari questo comportamento durante la somministrazione del pasto da parte di tutti i membri della famiglia (sarebbe auspicabile che tutti, sopra i 12 anni, possano dare da mangiare al cane in sicurezza).
Il quale sta solo cercando di capire qual è il modo migliore di porsi nella situazione. È altresì importante lasciare mangiare in santa pace il nostro amico, senza giochini stupidi e pericolosi di sottrazione della ciotola che quantomeno indispettirebbero il più mansueto cane di casa e che potrebbero portare a reazioni più serie e pericolose i cani più possessivi e meno disposti a cedere alle nostre angherie.
Se dobbiamo spostare la ciotola, è molto meglio che insegniamo al nostro allievo il comando “lascia!” E’ che dimostriamo al cane che quando ci avviciniamo a lui non siamo intenzionati a rubargli il pasto; ma che al contrario portiamo sempre qualcosa di piacevole (una leccornia magari).
È importante che, durante l’insegnamento di questa competenza, non perdiamo la calma col nostro allievo,
Relativamente ai cani inappetenti, fugato tramite visita veterinaria (anche comportamentale, se necessario) che il cane non abbia alcun problema di salute; è importante porre loro una condizione: non ci sono cibi alternativi a quello proposto, soprattutto non ci saranno alternative destinate a consumazione umana.
Evitiamo di lasciare la ciotola sempre a disposizione del cane
Non chiediamo nessun comportamento di calma (se il cane non è attratto dal proprio cibo è difficile che abbia comportamenti di agitazione), chiamiamo il cane e diamogli la ciotola per il pasto.
Se il nostro amico non si cura della ciotola, togliamola e riproponiamogliela qualche ora dopo. Normalmente, dopo qualche ripetizione, il cane, vedendo che non ha alternative e la ciotola non è sempre a sua disposizione, tende ad abbandonare le resistenze.
Per i cani più caparbi potremo inizialmente somministrare il cibo sotto forma di gioco; lanciando magari le crocchette inviando il cane a prenderle o facendo degli esercizi di fiuto dove il cane dovrà trovare il proprio cibo.
Pian piano, se non ci sono problemi di natura clinica e il cane è solo viziato, tende a consumare poi tranquillamente il suo pasto, se ci curiamo di farlo passare gradualmente dal gioco di ricerca alla consumazione della ciotola (la quale può essere nascosta anch’essa e data come bonus per il lavoro svolto).
È comunque sempre auspicabile l’aiuto di un professionista che possa guidarci, studiando il nostro specifico caso ed evitare che commettiamo errori di difficile risoluzione.
È inoltre dovere del proprietario fornire al suo pet il cibo migliore di cui può disporre, magari anche previa consulenza del veterinario nutrizionista. In modo tale da tenere alta il più possibile la qualità di vita del proprio pet e godere più a lungo della sua compagnia.
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