Il furetto domestico è un mammifero appartenente alla famiglia dei mustelidi, genere mustela, ed il suo nome scientifico è Mustela putorius furo.
A cura di LORENZO LUCHETTA mail: noceto1991@gmail.com
Il furetto fa per noi?
È uno degli animali domestici che più si è imposto sul mercato dei pet negli ultimi anni. Una vera e propria “moda” ne ha caratterizzato la sua diffusione, che partendo dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra ha poi invaso tutta l’Europa. I motivi del successo di questo mammifero sono molteplici, primo fra tutti il suo aspetto buffo e il suo musetto dotato di un’espressione inconfondibile.
Corpo a “fisarmonica”
Il maschio è più grande della femmina, il corpo di questo animale è affusolato ed elastico, capace di allungarsi e accorciarsi come una “fisarmonica”. Il manto, che è molto soffice e morbido, può essere di diverse colorazioni, dall’albino che è color crema e ha l’occhio rosso, alle colorazioni più scure come il furetto cosiddetto “a mascherina” perché sul volto presenta un disegno scuro che ricorda appunto una maschera; poi possiamo trovare il siamese, i soggetti bianchi con occhio scuro e tante altre
colorazioni.
Carnivori
Il furetto è un mammifero carnivoro, quindi la sua alimentazione dovrà essere rigorosamente a base di prodotti ad alto contenuto proteico. Fino a qualche anno fa non esistevano prodotti specifici per questo mustelide, oggi invece diverse ditte producono crocchette e bocconcini equilibrati appositamente per i furetti. In caso di “emergenze” di reperimento di un alimento specifico, meglio ovviare con crocchette per gatti, ma non per cani.
Il furetto può essere abituato ad usare la lettiera come un gatto, però è importante che questa abitudine gli sia insegnata fin da molto giovane.Protetti dal freddo
Il furetto teme le temperature molto rigide, però, se alloggiato adeguatamente, può passare anche l’inverno in locali non riscaldati. L’importante sarà fornirgli una gabbia spaziosa, dotata di una casa in legno grande almeno tre volte l’animale e imbottita a dovere con panni di lana e fieno. Se la temperatura resta sopra lo zero termico il furetto potrà restare fuori con la sua cassetta-nido ben foderata, se la temperatura scende sotto questo valore andrà spostato in un locale chiuso.
Ciotole e beverini
Nella gabbia non dovrà mai mancare una ciotola di acqua sempre pulita e un beverino con capienza di almeno 300 ml per un animale; quest’ultimo avrà l’utile funzione di “scorta” sempre disponibile. Come mangiatoia si potrà utilizzare sempre una ciotola, che dovrà essere il più pesante possibile in maniera da non rischiare di essere rovesciata dall’animale.
Il furetto è dotato di due ghiandole para-anali capaci di secernere un forte olezzo che in natura serve per disorientare i predatori e le prede. Inoltre, la sua cute è ricca di ghiandole che hanno un secreto
dall’odore forte e produce feci ad alto contenuto proteico, anch’esse
maleodoranti.
Tra i rimedi adottabili vi è l’utilizzo di prodotti specifici sia per il corpo che per le lettiere.Rapporti “delicati”
Se è vero che i furetti vanno generalmente d’accordo fra loro (anche se con qualche eccezione), è anche vero che possono creare seri problemi nella convivenza con altri animali domestici, dato che generalmente tutti i roditori di piccola taglia (criceti, gerbilli, topolini ornamentali, etc.) sono normalmente visti come prede.
Per ciò che riguarda la convivenza con i cani e con i gatti, bisogna dire che è strettamente collegata al momento in cui i due animali vengono a contatto per la prima volta. È statisticamente provato che furetti abituati fin da piccoli con cuccioli di gatto o di cane abbiano poi una convivenza tranquilla, mentre soggetti “avvicinati” in età già adulta possono dare luogo a “lotte” anche se questa non è una legge fissa, ed esistono eccezioni.
Un mondo a parte
Il furetto non ha niente a che vedere con la stragrande maggioranza degli animaletti che compongono il gruppo dei piccoli mammiferi come pet, lo si capisce anche dalla descrizione delle sue caratteristiche peculiari e dalla appartenenza ad una famiglia che non ha niente a che vedere con i roditori (che sono la maggior parte dei piccoli mammiferi); ha avuto un “boom” di espansione a metà degli anni Novanta, per poi stabilizzarsi.
Fondamentale, oltre che assumere nozioni prima di adottarlo, è riuscire ad entrare in possesso di soggetti giovani, che molto più facilmente si legano alla persona che li accudisce. I contatti con Associazioni specializzate possono essere di grande aiuto.