Consigli alimentari per uccelli granivori

Alimentazione uccelli granivori
Alimentazione uccelii granivori

Ecco alcuni consigli alimentari per uccelli granivori, per le specie africane (inseparabili per esempio) ed australiane (diamantini per esempio).

A cura di PASQUALE QUITADAMO (Raggio di Sole)

La primavera rappresenta la stagione riproduttiva per la maggior parte degli uccelli ornamentali allevati. Il periodo riproduttivo nella nostra area geografica prende avvio in autunno e termina con la primavera (da settembre a maggio). La presenza di neon artificiali che emettono luce naturale (fotoperiodo artificiale) può anticiparne l’inizio.

Uccelli granivori consigli alimentari per allevamento

Le accortezze alimentari in questo delicato ed emozionante periodo sono essenziali; occorre in primis preparare gli uccelli ad affrontare al meglio la riproduzione, dove la domanda di energia, proteine, vitamine e minerali deve essere soddisfatta in pieno.

Alimenti particolari come semi da germogliazione, pastoncini, estrusi ammollati, vegetali e noci devono essere forniti alcune settimane prima degli accoppiamenti. L’aumento del livello energetico e proteico della dieta stimola il comportamento riproduttivo ed è essenziale per l’allevamento dei piccoli.

I pastoncini

Allevatori di canarini, cocorite, fringillidi e pappagalli sono soliti offrire pastoncini alla nascita dei pulli. Si tratta di sfarinati proteici con proteine di origine animale. Con un tenore di proteine grezze del pastoncino al di sotto del 16-17% occorre aggiungere un uovo sodo ogni 100gr circa. Con tenori di proteine grezze superiori al 20% non è necessario aggiungere l’uovo, ma potrebbe essere opportuno miscelare al pastoncino semi germinati, cotti o ammollati.

Le proteine animali più utilizzate nella ricetta sono: uovo (intero o solamente albume per i canarini di colore a fondo chiaro o lipocromici); insetti; molluschi e crostacei (gamberetti); polline. È importante ricordare che molte specie granivore integrano la dieta con insetti ed altri invertebrati nel periodo di allevamenti dei piccoli.

Pappagallo color verde un uccello granivoro

La preparazione dei semi da germogliazione (la cui composizione varia in funzione della specie coinvolta) prevede un ammollo iniziale, quindi vengono scolati, frizionati, sciacquati ripetutamente fino allo spuntare di una piccola radichetta. Attraverso questo processo di germinazione si verifica un aumento delle proteine, di alcuni minerali e vitamine (A, B, E, C) e gli amidi si trasformano in zuccheri.

I semi cotti prevedono, invece, una cottura che determina una riduzione dei valori nutrizionali rispetto ai semi germinabili. L’aggiunta di semi germinabili, ammollati o cotti al pastoncino secco ne aumenta l’appetibilità favorendo l’imbeccata ai piccoli da parte di entrambi i genitori. Al pastoncino può essere aggiunta anche della frutta a piccoli pezzi. Per alcune specie di uccelli granivori la presenza di un alimento leggermente inumidito favorisce notevolmente lo stimolo all’imbecco.

Le nuove tendenze nell’ambito della nutrizione degli uccelli ornamentali hanno sancito l’ingresso di alimenti definiti softballs. Si tratta di estrusi proteici che hanno la peculiarità di assorbire un determinato contenuto acquoso, senza perdere la propria consistenza.

Ammorbiditi vengono aggiunti al pastoncino ed hanno una funzione assimilabile a quella dei semi da germogliazione, ma con un tenore proteico più rilevante: aumentano l’appetibilità dello sfarinato, stimolano l’imbeccata dei piccoli e forniscono un apporto proteico animale.

L’importanza degli acidi grassi essenziali (EFA) Gli acidi grassi essenziali rappresentano il principale componente dei grassi.

In alcune ricette di pastoncini per uccelli granivori sono presenti i semi neri allungati di Niger per il loro contenuto di acido linoleico (acidi grassi Omega-6). Questi acidi grassi essenziali sono polinsaturi e vitali per il sistema biologico corporeo; sono importanti per la produzione di sperma e uova, per lo sviluppo e crescita dell’embrione. Non possono essere sintetizzati e devono essere introdotti con la dieta.

Il polline

E’ uno degli alimenti più completi ad oggi esistenti per l’alimentazione degli uccelli. I valori analitici variano in funzione della tipologia e provenienza del polline. Il livello proteico è di circa 35-40% e il contenuto di grassi circa il 2%.

A seconda della provenienza floreale, il polline contiene in diversa misura beta-carotene (che l’organismo trasforma in vitamina A), vitamine del gruppo B, vitamina E, vitamina K, vitamina C, minerali (calcio, zinco, magnesio e fosforo), flavonoidi e fitosteroli. Il suo alto contenuto di aminoacidi (22 in totale) include otto aminoacidi essenziali, tra cui la lisina.

È un ingrediente fortemente sottostimato dagli allevatori di uccelli nella fase di allevamento. La presenza di beta-carotene non permette un suo utilizzo negli allevamenti di canarini a fondo chiaro che potrebbero subire dei fenomeni di doratura del piumaggio.

Un altro prodotto delle api che ha una certa importanza nella nutrizione degli uccelli è il miele.

Aumenta l’appetibilità ed ha un contenuto nutrizionale di tutto rispetto. Contiene vitamine del complesso B, antiossidanti, e minerali come il magnesio, manganese, fosforo e calcio. Aumenta l’assorbimento del calcio. Viene utilizzato per rendere più soffice una base sfarinata del pastoncino.

Gli alimenti devono essere adatti alla specie e facilmente assimilabili dai piccoli: durante tutto il periodo di allevamento è importante fornire alimenti particolari e specifici quali pastoncini, semi da germogliazione, semi cotti, softballs, polline nonché complessi multivitaminici.

Fondamentale la figura di un professionista che sappia indirizzare la scelta in funzione di specie, area geografica e tipologia di allevamento.

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