La calopsite è un grazioso pappagallino originario dell’Australia che, proprio per la sua indole amichevole, oltre che per l’aspetto gradevole, da tempo si è diffusa con successo come animale da compagnia in tutto il mondo.
A cura di ARIANNA MOSSALI
Gli uccelli, ormai da diverso tempo, sono entrati a far parte della vasta gamma di compagni animali che popolano le nostre case. Se, però, la vista dei volatili dentro una gabbietta vi intristisce e volete sperimentare una relazione di forte scambio ed empatia, vivendo anche momenti di libertà, la calopsite, o calopsitta, è l’amico pennuto che fa per voi!
La Calopsite; un carattere socievole
Docile, affettuosa, intelligente, facilmente addestrabile e anche più “silenziosa” rispetto ad altri suoi colleghi piumati (cosa che la renderà apprezzata anche dai condomini!), la calopsite è un grazioso pappagallino originario dell’Australia che, proprio per la sua indole amichevole, oltre che per l’aspetto gradevole, da tempo si è diffusa con successo come animale da compagnia in tutto il mondo.
Può essere allevata dai genitori oppure “a mano”, ma è sempre opportuno ricordarsi che, quali che siano le condizioni di partenza, si tratta di un animale fortemente sociale. Potrebbe soffrire l’isolamento e anche l’eccessiva assenza del suo umano di riferimento.
Per questo è sempre una buona idea adottarla in coppia e tenere ben presente che, in quanto animale da compagnia, sviluppa attaccamento nei confronti dei membri umani della sua famiglia, ed è quindi fondamentale per il suo benessere ed equilibrio ritagliarsi adeguati spazi e momenti per trascorrere del tempo insieme.

Le attività da fare insieme
Di attività da svolgere con una calopsite ce ne sono davvero tante: adora il contatto fisico e le coccole, il gioco, anche di problem solving, cantare e fischiettare, e le passeggiate con il suo umano… Sì, avete capito bene, avete la possibilità di passare del tempo nella natura con la vostra calopsite proprio come se fosse un cagnolino.
Per farlo in totale sicurezza, però, è consigliabile acquistare un’apposita pettorina che potete trovare nei pet shop. Non dovete far altro che scoprire il suo e il vostro passatempo preferito!
Colorati ma non variopinti
Le calopsiti sono di taglia molto contenuta, il loro peso si aggira intorno ai 100 grammi per una trentina di centimetri di lunghezza (buona parte dei quali è costituito dalla lunga coda!). I loro colori, seppure ne siano state selezionate diverse varietà, sono meno vari e sgargianti rispetto a quelli dei colleghi pappagalli e si aggirano sui toni del grigio, giallo e bianco, spesso con un dismorfismo più o meno marcato tra maschi e femmine.
Il giusto spazio per la tua calopsite
Lo spazio della casa a loro destinato, che sia una gabbia, una voliera o una stanza (per i più fortunati!), deve essere, oltre che adeguatamente spazioso, riparato e collocato nella zona più “vissuta” anche dagli umani, in quanto, come già abbiamo sottolineato, la calopsite è un animale bisognoso di contatto e socialità.
Inoltre, è utile arricchire l’ambiente con posatoi, funicelle e sbarre orizzontali su cui arrampicarsi, e bastoncini da sgranocchiare: i nostri amici alati hanno infatti bisogno di tenersi occupati con queste attività ricreative.
Cosa mettere nella ciotola
Quanto all’alimentazione, esistono in commercio degli estrusi già completi di tutti i nutrienti necessari. Particolare attenzione, invece, va prestata ai semi di girasole presenti in molte miscele pronte. Quasi tutti i volatili da compagnia ne sono ghiotti, ma contengono molti grassi che potrebbero affaticare la digestione e andrebbero quindi forniti con parsimonia. Le verdure fresche sono generalmente preferite alla frutta, e possono essere fornite quotidianamente in piccole quantità.

Diffusione e riproduzione
Le calopsiti sono tra le pochissime specie di pappagalli a non necessitare di documentazione CITES, questo perchè la loro diffusione le mette sufficientemente al riparo dal diventare una specie a rischio. Gli esemplari allevati “a mano” sono la maggioranza tra quelli in commercio, anche per via della natura docile e della totale fiducia verso l’essere umano. Occorre, però, tenere in considerazione la differenza di prezzo iniziale che ne deriva.
Si possono far riprodurre facilmente, una volta raggiunta la piena maturità, ma è necessario, se si vuole crescere una nidiata, informarsi molto bene su tempi e modi di svezzamento che possono essere molto variabili da esemplare a esemplare.
Altre accortezze per il loro benessere
Qualche altra accortezza da adottare per evitare problemi: la calopsite deve avere a disposizione anche una vaschetta pulita in cui potersi rinfrescare, questa pratica igienica contribuisce a ridurre la quantità di piume e forfora che può perdere con l’autogrooming.
Via libera agli assaggi, in modica quantità ovviamente, di verdure e frutta “per umani”, in fin dei conti anche condividere uno spuntino rafforza il legame… Ovviamente va prestata la massima attenzione agli alimenti tossici, in particolare vige il divieto assoluto sul cacao e su alcuni aromi di comune uso culinario.
Limitate l’utilizzo di detergenti aggressivi, fumo di sigaretta e uso di padelle antiaderenti negli ambienti dove vivono i vostri pappagallini, in quanto il loro delicatissimo apparato respiratorio potrebbe risentirne gravemente.
Attenzione ai segnali di disagio!
Infine, sappiate che i volatili in natura tendono ad essere più prede che predatori, e questa consapevolezza ancestrale li porta spesso a nascondere, nei limiti del possibile, sintomi e segnali che potrebbero essere interpretati come debolezza e debilitazione dal nemico. Quindi dovrete sempre essere doppiamente all’erta per scorgere tempestivamente eventuali indizi di malessere nei vostri piccoli amici.
Per quanto riguarda contatto fisico e socializzazione, come avviene per i mammiferi, anche i pennuti domestici hanno delle zone dove amano essere accarezzati e altre che, essendo troppo sensibili e ricche di terminazioni nervose, sono assolutamente “off limits” per il contatto fisico.
In particolare, sì alle coccole su testa e collo. No ad ali, coda e pancino!
Questo perchè, nel codice di comunicazione delle calopsiti (come per tutti gli animali) che si basa su precisi segnali, posture e messaggi non verbali, queste aree sono accessibili solamente al partner… e questa situazione per così dire “equivoca” potrebbe sfociare in conseguenze decisamente indesiderabili.
La calopsite, infatti, potrebbe entrare in uno stato di stress e mettersi in competizione con quelli che vedrebbe come potenziali rivali nell’accaparrarsi le vostre attenzioni, ovvero i vostri familiari e altri animali domestici, e diventare aggressiva nei loro confronti (vero è che una beccata di calopsite non è quella di un ara… ma fa sempremale e non è un motivo sufficiente per provocarla!).
In linea di massima, i momenti ideali per un grattino sono quelli in cui la calopsite “macina” con il becco, fa movimenti simili allo stretching o sta appollaiata su una zampa sola, tutti comportamenti che indicano uno stato di relax e benessere.
E ora che vi abbiamo dato qualche indicazione basilare su come prendervi cura di questo simpatico pappagallino, la scelta sta a voi. L’importante è ricordarsi sempre che tutti gli animali da compagnia (e non da compagnia… ma qui entreremmo in un discorso troppo complesso da trattare in breve) hanno pari dignità: un piccolo uccello o un pesciolino rosso sanno dare affetto non diversamente da un cane o un gatto, hanno semplicemente modi diversi di comunicare, modi che è importante conoscere e decifrare.
Il fatto che il loro spazio domestico sia per necessità più limitato non deve costituire una scusa per non offrirgli una vita appagante.