Prodotti cruelty free Cosa sono?

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Cosa sono i prodotti cruelty free

I prodotti cruelty free cosa sono? Negli ultimi anni, i consumatori sono sempre più attenti agli ingredienti dei prodotti che inseriscono nei loro carrelli.

A cura di Elena Braghin Giornalista & copywriter freelance www.elenabraghin.com

C’è una maggiore attenzione alla qualità e alla provenienza dei prodotti in tutte le parti che li compongono. Questa attenzione sta aumentando sempre di più anche in riferimento ai metodi di produzione e di ricerca del prodotto che poi arriva sui nostri scaffali. I consumatori più attenti avranno già notato che da alcuni anni sempre più prodotti mettono in evidenza sulle loro etichette e nei loro claim pubblicitari la dicitura “cruelty free”, ma di cosa si tratta?

Il significato dell’etichetta

I prodotti “cruelty free” sono quelli realizzati senza provocare alcuna sofferenza agli animali in fase di sperimentazione. La dicitura significa “senza crudeltà” e si riferisce in particolar modo alle fasi di ricerca e di test dei prodotti finiti e dei loro ingredienti. Si legge soprattutto sulle etichette dei prodotti cosmetici e può essere sostituita anche dalla frase “non testato su animali” e/o essere graficamente identificabile dal disegno di un coniglietto bianco che salta: il coniglio PETA o Leaping Bunny.

Origine normativa “cruelty free”

L’11 marzo 2013 è entrata in vigore la direttiva dell’Unione Europea che vieta la sperimentazione animale ad uso cosmetico sia sul prodotto finito che sui singoli ingredienti. Oggi, in Europa, sono vietati il commercio e la vendita di prodotti cosmetici che siano stati testati su animali, anche se la sperimentazione è avvenuta in paesi extra-europei.

Furetto immagine in primo piano

Una normativa che, da allora, ha avuto un grande impatto sul benessere degli animali, non solo all’interno dei confini della UE, ma anche nel resto del mondo o almeno in tutti quei luoghi dove esistono realtà imprenditoriali che intendano commerciare con i paesi europei.

Cosa si intende per benessere degli animali?

In un precedente articolo abbiamo visto come l’OIE, l’organizzazione mondiale per la salute degli animali, abbia dato la seguente definizione di benessere animale; “un animale presenta uno stato di benessere soddisfacente se è sano, comodo, ben nutrito, sicuro, in grado di tenere il comportamento innato e se non patisce disagi riconducibili ad esempio a dolore, paura, sofferenza”.

Nel nostro ordinamento giuridico gli animali sono considerati esseri senzienti, cioè in grado di provare emozioni e capaci di manifestare segni di dolore e tristezza in risposta a ciò che gli accade. Ne consegue che diventare oggetto di test e sperimentazioni in laboratorio difficilmente non può essere un’esperienza felice e piacevole per i malcapitati animali.

La direttiva del 2013 e le altre normative europee sul benessere degli animali tengono in considerazione le cosiddette 5 libertà:

  • Libertà dalla fame e dalla sete
  • Dal dolore, dalle ferite e dalle malattie
  • Dalla paura e dallo stress
  • Libertà dai disagi ambientali
  • Di manifestare comportamenti caratteristici della specie.

Cruelty free e prodotti vegan sono la stessa cosa?

La dicitura “cruelty free” si riferisce solo alla sperimentazione effettuata per testare il prodotto e non significa necessariamente che lo stesso non contenga ingredienti di origine animale. Solo la dicitura “vegan” presente in etichetta può assicurare al consumatore che il prodotto sia allo stesso tempo privo di ingredienti di origine animale. Per semplificare: di solito, i prodotti “Vegan” sono anche “Cruelty free”, mentre non è sempre così al contrario.

Immagine di una scimmia

Non tutti i cosmetici sono “cruelty free”

Attenzione, nonostante la direttiva UE del 2013, non tutti i cosmetici presenti sul mercato sono “cruelty free”. La normativa comunitaria stabilisce anche delle deroghe al divieto di sperimentazione animale in ambito cosmetico.

La sperimentazione è ammissibile quando il prodotto da testare sia potenzialmente pericoloso per la salute umana ed il suo utilizzo sia largamente diffuso; quando non esistano ancora metodi di sperimentazione alternativi o quando questi non abbiano ancora ottenuto l’approvazione ufficiale. Inoltre, in commercio è possibile trovare prodotti cosmetici i cui ingredienti venivano testati su animali prima dell’entrata in vigore della direttiva.

Il futuro dei prodotti

Col passare del tempo, i consumatori stanno dimostrando di porre maggiore attenzione ai prodotti che acquistano, al loro impatto sull’ambiente e al benessere degli animali. Grazie a questa consapevolezza sempre più diffusa. La dicitura “cruelty free” sta iniziando a comparire anche sulle etichette di alcuni prodotti in ambito farmaceutico e in ambito alimentare.

Nonostante la direttiva dell’UE si riferisca in modo specifico alla cosmesi; la maggior sensibilità dei consumatori sta portando il mercato a rispondere anche in altri settori merceologici, a beneficio del benessere dei nostri amici animali.

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