Palio di fucecchio: scontro mortale tra cavalli

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Horse Angel

PALIO DI FUCECCHIO: SCONTRO MORTALE TRA CAVALLI. Due cavalli sono morti dopo essersi scontrati il 22 settembre 2021 durante le prove del Palio di Fucecchio (Firenze).

Un animale è morto subito. L’altro è stato abbattutto a causa della grave frattura del proprio arto.

Un primo post si spiegava che; “i cavalli della seconda batteria coinvolti nella caduta sono sotto le cure dell’equipe veterinaria”.

Ugo Ricotta e Rexy vittime di uno scontro mortale

A distanza di ore, nel tardo pomeriggio, il comunicato presente sul profilo Fb del Palio spiegava che il cavallo Ugo Ricotta non era riuscito a sopravvivere all’arresto cardiaco sopraggiunto per l’impatto. Il post continuava spiegando che l’altro cavallo Rexy aveva riportanto una grave frattura della porzione distale della tibia destra. Per Rexy, in accordo con i proprietari, è stato deciso l’abbattimento.

La commissione veterinaria, si spiega ancora; “si ritiene che l’accaduto sia da attribuirsi ad una sfortunata circostanza, considerato che le condizioni in cui veniva svolta la prova erano ottimali (condizioni della pista, meteo e idoneità dei cavalli)”.

Horse Angels: i cavalli dovrebbero essere riconosciuti animali da compagnia

Horse Angels, attraverso il proprio presidente Roberta Ravello, prende posizione e sottolinea come solo un intervento strutturale possa impedire che eventi del genere continuino a ripetersi.
«Troppe ancora le morti “bianche” nei palii e giostre storiche italiane. A testimoniare che questa è un’attività tutt’altro che sicura per i cavalli, sacrificati per uno spettacolo che ai giorni nostri è tutt’altro che necessario.
Tutt’altro che significante per le nuove generazioni di umani, uomini e donne in divenire, che vedono nel sacrificio animale, gratuito, la prova che viviamo in una società che non protegge i più deboli. Ma, anzi, li sacrifica per il divertimento di “anziani” che ancora hanno nel sistema di pensiero “patriarcale” l’oggettivazione del cavallo, e di altri animali. Per uso e consumo umano senza il dovere di restituire nulla. Se il cavallo fosse riconosciuto pet, come è ora che sia, il sacrificio di piazza di innocenti non sarebbe tollerato e lo spettacolo disumano di cavalli che muoiono per mettere in scena la violenza dei più forti sui più deboli sarebbe archiviato per sempre».

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