Nè il Covid nè gli incendi niente ha fermato l’apertura anticipata della caccia. Inascoltati anche i pareri contrari del Ministero dell’Ambiente e dell’Ispra.
L’Oipa evidenzia che la Tortora selvatica è indicata nelle valutazioni europee come in precario stato di conservazione (SPEC 1 in BirdLife International, 2017). Non solo: l’Ispra con la nota inviata alla Regione (prot. n. 34739 del 04/08/2020) ritiene che vada esclusa la preapertura alla specie almeno prima della terza domenica di settembre.
Inoltre, una nota del Ministero dell’Ambiente del 2018 (prot n. 0014687 del 3 luglio) richiama le Regioni e le Province Autonome a evitare di autorizzare la preapertura della caccia alla Tortora selvatica. Da parte sua, l’ Agenzia regionale per i Parchi del Lazio ha attestato che nell’ultimo quinquennio; la fase espansiva della popolazione della tortora “è probabilmente terminata, e la popolazione mostra attualmente un trend stabile e uno status soddisfacente”. Motivo per cui, secondo il presidente Zingaretti, si può aprire la caccia anticipatamente alla specie.
Più controlli
L’Oipa auspica inoltre che i controlli in campo siano sufficienti a sanzionare gli eventuali trasgressori del decreto, come coloro che, approfittando delle giornate di preapertura, andranno a caccia di tutto ciò che si muove, come spesso accade.
«Ricordiamo che nel 2018 lo stesso Zingaretti aveva promesso che avrebbe fermato l’apertura anticipata della caccia; promessa non mantenuta né nel 2018 né negli anni successivi», commenta la delegata Oipa di Roma, Rita Corboli. Tenuto conto che la fauna selvatica anche quest’anno ha molto sofferto dei numerosi incendi; e che siamo ancora in uno scenario di emergenza sanitaria a causa del coronavirus. Ci aspettavamo una maggiore sensibilità da parte del presidente della Giunta regionale del Lazio, che invece con il suo decreto anche quest’anno ha deluso gli amanti degli animali, dell’ambiente e coloro che, come noi, si battono ogni giorno per la loro tutela».