Gli animali di casa NON trasmettono il #coronavirus

ANIMALI-NO-CORONAVIRUS

Il #coronavirus sta dando alla testa ma gli animali non lo trasmettono alle persone. Le pizzerie della disinformazione in questi giorni sono attivissime e lavorano h24: stiamo assistendo a una sfornata dietro l’altra di informazioni contraddittorie che c’è da ubriacarsi.

Le… preoccupanti rassicurazioni del Ministero della Salute

Prima il virus era un microrganismo antipatico ma lontano (perciò abbiamo lasciato aperto tutto il chiudibile); poi è diventato un flagello da cui pareva non esserci scampo (così abbiamo chiuso tutto il chiudibile); poi, da essere serio come ci hanno rappresentato per giorni i governanti in tournée da una trasmissione tv all’altra, ha smesso di esserlo (e abbiamo riaperto una parte del chiudibile e lasciato chiuso il riapribile… così per non sbagliare). Continuando però a tenere segregati agli arresti domiciliari quegli “untori” di Codogno e paesi limitrofi, additati al mondo come portatori di virus e malasanità.

Ma non è finita qui. È di oggi che l’attuale compagine del Ministero della Salute, unendosi a questa sarabanda di ordini e contrordini, dopo essersi occupata di umani, ora rivolge la sua attenzione agli animali. E, bella bella e ammantata di un rosa che rasserenerebbe anche gli ipocondriaci più impenitenti, ci sforna una simpatica locandina per rassicurarci sul fatto che (come già si sapeva, e nessuno di noi l’aveva messo in dubbio…) gli animali domestici (i nostri amati amici con cui condividiamo felicemente le nostre case e i nostri cuori, nella certezza che da loro inganni e tradimenti mai arriveranno) non trasmettono il coronavirus. Lo sapevamo già, dicevo, ma una voce autorevole potrebbe anche servire per fugare qualche sporadico dubbio.

Intanto che c’è, però, questa stessa voce “autorevole” ci ricorda che le mani vanno lavate ogni volta che tocchiamo (anzi: dopo ogni “contatto” con) i nostri amati amici, per proteggerci da “vari batteri comuni” (mentre il messaggio che accompagna la locandina parla di “altri batteri comuni, come e. coli e salmonella”, facendo un papocchio tra virus e batteri, che la dice lunga sulla “competenza” di chi dovrebbe darci informazioni attendibili).

Insomma, è come dire: sì, tranquilli, i vostri amati quattrozampe (con cui condividete felicemente case e cuori) non trasmettono il virus più in voga al momento, ma ricordatevi che ne trasmettono altri. Quindi lavatevi sempre le mani… dopo averli toccati: cioè accarezzati, coccolati, strapazzati, stropicciati, tenuti stretti come ci piace e come ci fa tanto bene, sopratutto al cuore e alla mente. Purtroppo la bella locandina di rosa dipinta scorda di ricordare, com’è straprovato, che i bambini che vivono a contatto con animali domestici svilupppano difese immunitarie maggiori di quelli che vengono privati della gioia di condividere la propria vita con una amico con la coda.

Ma… vi immaginate lo scompiglio che questa nuova informazione produrrà in un momento delicato in cui proprio chi dovrebbe garantire un’informazione obiettiva ci ha rintronati per giorni (e notti) con notizie e contronotizie? E poi si meravigliano e danno addirittura dell’idiota a chi va al supermercato e si riempie il carrello. Bastava non alimentare le paure e chiarire quello che pare emergere: che NESSUNA delle morti imputate al Coronavirus è dovuta al SOLO coronavirus (notizia che comunque non sminuisce nei familiari il dolore per la perdita dei loro cari). Ma non ce l’hanno detto per alimentare la psicosi e farci passare qualunque velleità di andare a votare. Ma… adesso che forse “Coronavirus gratia” il governo in qualche modo si sta ricompattando, allora mollano la presa sul terrorismo psicologico e ci dicono che… era tutto uno scherzo.


Persino i bar possono riaprire, dopo averli costretti per giorni a chiudere alle 18 (è scientificamente provato che il coronavirus se la dorme fino a quell’ora, poi si fa la doccia, si veste, si mette in tiro e va in centro a disseminare contagi… ma solo nei bar, perché pare che verso i ristoranti abbia una forma di allergia, che sarà studiata per mettere a punto il nuovo vaccino, che probabilmente conterrà qualche molecola della barba di Cannavacciuolo, della chioma di Cracco e delle unghie della mano sinistra di Barbieri).


Scusate se faccio dell’ironia, ma diversamente non mi riesce. È tutta una follia (da qualunque verso la si guardi) alimentata da troppe “primedonne” incapaci di valutare la portata e le conseguenze delle loro comunicazioni. Sia in un senso che nell’altro.

E adesso ci mancava solo questa… preoccupante rassicurazione che, smorzando la paura del contagio da coronavirus tramite gli animali di casa, alimenta la paura di altri contagi da… Salmonella ed Escherichia Coli.
La Salmonella è già più nota (facile collegarla alle uova), ma adesso mi immagino tutti a precipitarsi su Google per conoscere l’Escherichia Coli, e stanare questo nuovo mostro sconosciuto. Tranquilli: è un batterio (non un virus) con cui conviviamo tutti (vive nel nostro intestino) e solo in casi particolari può creare problemi.
Ma non starò a fare una lezione di microbiologia che non mi compete. Chiedete ai vostri veterinari, che senz’altro vi rassicureranno. Anzi, proprio sul prossimo numero di “Amici di Paco” il dottor Bianchi ci ricorderà quali sono le zoonosi e quanto possiamo stare tranquilli e continuare a coccolare i nostri migliori amici.
State sereni, ma davvero.

Diana Lanciotti – www.dianalanciotti.it

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