Conoscere appieno le emozioni del nostro cane reattivo prevenire le sue azioni può aiutarlo a farlo sentire meglio nel mondo.
A cura di Tiziana DaRe Educatore e ri-educatore cinofilo professionista. Diplomata in educazione e rieducazione del cane (hnc in dog training and behaviour). www.obbiettivocane.com
Prevenire il cane reattivo è uno dei principali problemi che hanno, i proprietari in contesto urbano e non. È forse anche quello che viene maggiormente, e più facilmente, riconosciuto dai proprietari di cani.
Il classico atteggiamento di reattività di un cane.
Per esempio al guinzaglio, è quello di lanciarsi abbaiando, ringhiando verso un suo simile, una macchina, una bici o una persona! La maggior parte dei proprietari assistono increduli a queste reazioni esagerate e non adeguate al contesto, cercando, quanto meno, di trattenere il loro cane, affinché non si liberi dal guinzaglio e vada a creare danni.
Prevenire il cane reattivo è difficile ma risolvibile
Da una parte abbiamo il cane che tira verso una direzione e dall’altra abbiamo il suo proprietario, che tira in senso opposto sbilanciandosi (a seconda della taglia del cane), in modo da non permettergli di acquistare terreno: una specie di “tiro alla fune”!
A seguito di tale scena ci ritroviamo con un cane in tensione e con un alto livello di arousal (eccitazione) perchè appagato per aver, secondo lui, scacciato la minaccia (intesa come oggetto/persona/cane estraneo) e un proprietario offeso, arrabbiato e in stato di vergogna!
Dopo l’ennesimo episodio, molti proprietari rinunciano a portare fuori il cane, o lo portano in orari assurdi tipo le 5 del mattino o le 22 di sera per evitare incontri spiacevoli. Nel caso peggiore, il cane viene relegato in un angolo del giardino, poiché considerato ingestibile e reattivo!
Se vi ritrovate in queste descrizioni vogliamo rassicurarvi: non siete gli unici, e ancor più importante, un rimedio c’è!
Facciamo un passo indietro
Analizzando con attenzione le emozioni dietro queste reazioni è più facile capire perché avvengono e, di conseguenza, come evitarle o risolverle. Va detto comunque che, come per tutte le rieducazioni a livello di comportamento, è molto più facile prevenire anziché curare.
Reazioni dovute alle emozioni
Prima di tutto dobbiamo ricordare che il cane è una creatura che vive, pensa e prova emozioni. Quando vogliamo cambiare un suo comportamento, o cerchiamo di prevenirlo, stiamo di fatto lavorando con le emozioni dell’animale.
Il segreto per avere successo nella modifica di comportamenti indesiderati è: “prima riconoscere l’emozione che induce tale reazione e prima si risolve il problema”. Lo stesso etologo Konrad Lorenz, 80 anni fa diceva che il comportamento animale è il sintomo di una emozione, qualunque essa sia.
La reattività che talvolta usa il cane, diventa un mezzo per ottenere qualcosa. In certe occasioni è il proprietario che, inavvertitamente, fa credere a Fido che comportarsi in modo reattivo sia l’unica via di salvezza da alcune situazioni disagevoli.
Un “urlo” di aiuto per prevenire il cane reattivo
C’è molta differenza se si guarda alla reattività come mezzo di risposta a situazioni di paura o frustrazione, anziché come etichetta di “cane cattivo e aggressivo”! Spesso, per risolvere il problema, vengono utilizzati metodi impropri e obsoleti per punire il cane, a volte in modo estremo, con il rischio di peggiorare la situazione e soprattutto peggiorare il rapporto con il proprio animale.
Il cane reattivo ci sta facendo capire chiaramente che qualcosa non va. Se fossimo noi più attenti alle sue emozioni, forse non avrebbe bisogno di “urlare” per farci notare qualcosa. Una volta capita l’emozione che prova il cane in una data situazione, riusciremo anche facilmente a comprendere che punire l’animale in quello stato non porta a buoni risultati ma, bensì, ad una maggior fattore di stress e di paura.
Mirare alla causa non al sintomo
È bene ricordare che conviene curare la causa del problema non il sintomo. L’animale deve imparare a sentirsi più a suo agio nel mondo, e a gestire le frustrazioni per non essere punito. In natura, il cane generalmente evita il conflitto, perché essere feriti non porta a buoni risultati e alla sopravvivenza della specie.
La prima reazione, quindi, di fronte ad una situazione di disagio, è quella di allontanarsi (la cosi detta flight response). Nell’ambito domestico, però, dove lo spazio è limitato da un recinto o un guinzaglio, di fronte a situazioni ritenute minacciose, Fido probabilmente potrebbe innervosirsi, andare in frustrazione e poi di conseguenza in reattività (cioè la fight response).
Come gestire e prevenire il cane facilmente eccitabile e reattivo?
Innanzitutto chi cerca un cucciolo farebbe meglio a rivolgersi ad un allevatore che si occupi di socializzazione, soprattutto se parliamo di razze predisposte alla reattività. Più il cucciolo si relaziona fin da piccolo al mondo e più diventerà socievole ed equilibrato in situazioni di ogni giorno da adulto. Dopodiché, una volta portato a casa, spetta al proprietario continuare la socializzazione.
Fin da subito è bene controllare le emozioni del piccolo durante gli incontri con persone, oggetti, altri cani, sia in ambito familiare che esterno, mantenere una distanza di sicurezza in modo da lasciare ampio raggio di ispezione e azione al cane (cioè se vuole allontanarsi o avvicinarsi con cautela).
Evitare incontri frontali, piuttosto spostarsi e lasciare spazio affinchè il cucciolo si ambienti. Gli stessi accorgimenti valgono anche per un cane adulto. Se notiamo della paura o dello stress, è bene prendere distanza dalla situazione che crea disagio per riaffrontarla in un secondo tempo quando il cane è più calmo in modo da non far scattare la reattività.
Insegnandogli il comando “guardami” possiamo far sì che l’attenzione del cane sia rivolta a noi, anziché all’estraneo (chiunque esso sia) e possiamo evitare si creino situazioni imbarazzanti.
Consigli…
Inoltre, ove occorre, una buona condotta al guinzaglio svolta correttamente sia dal proprietario, che di conseguenza dal cane, convoglia l’attenzione dell’animale verso il suo conduttore (a discapito dell’ambiente circostante) e rende le situazioni meno stressanti per entrambi.
Esistono, inoltre, alcuni esercizi per aiutare l’animale a convivere e gestire la frustrazione. Ad esempio, usando dei dispenser per mangiare (soprattutto per i soggetti voraci che vogliono tutto e subito). Il cane impara a rallentare, poiché il pasto non è facilmente accessibile e impara quindi anche a gestire quel senso di frustrazione che poi spesso sfocia in reattività.
Insegnare l’attesa al cane può aiutarlo a gestire meglio le sue emozioni e essere meno irruento e frenetico: viene aiutato a pensare prima di agire. Per migliori accorgimenti su come gestire un cane reattivo è bene farsi seguire da un esperto del settore che, in base al tipo di cane e razza, vi indicherà un percorso personalizzato.