L’aggressività molto spesso è “l’ultima spiaggia” a cui fa riferimento un cane spaventato. Cerchiamo di comprendere meglio questo problema, quali sono le sue cause e come è possibile prevenirlo.
A cura di TIZIANA DARE – Educatore e RI-educatore Cinofilo www.obbiettivocane.com
Una volta che ha MORSO
Il problema comportamentale che spaventa maggiormente le persone è l’aggressività del cane nei confronti degli esseri umani, poiché, anche se non è un grosso problema per il cane in sé (a differenza di fenomeni come fobie e ansia da separazione), sicuramente è un grave problema da affrontare per il proprietario.
Rimedi pericolosi
Solitamente l’aggressività nel cane è anche uno dei principali problemi comportamentali con cui si trovano ad avere a che fare molti cosiddetti “esperti del settore” (tanti autodidatti), che danno i più svariati consigli su come risolvere la situazione, a volte raccomandando tecniche pericolose per il proprietario o addirittura dannose nei confronti dell’animale affetto dal problema.
L’aggressività non è altro che una reazione estrema ad un’emozione estrema; nella mente del cane tale risposta è sempre giustificata, anche se noi non riusciamo a capirla.
Aggressivo a chi?
Se guardiamo all’aggressività del cane nei confronti di persone da una prospettiva emozionale, possiamo capire meglio tale reazione, prevenirla e trovare buoni spunti, etici ed efficaci, per capire come trattarla.
Prima di tutto dobbiamo smettere di etichettare i cani con l’aggettivo “aggressivo” poiché tale titolo porta ad una cattiva gestione del problema.
Azione-reazione
Se pensiamo al cane come ad un essere “aggressivo e cattivo”, la logica ci porta a pensare che possiamo fare qualsiasi cosa per cambiare il suo comportamento, poiché in tal caso “il fine giustifica i mezzi”.
Questo è dimostrato dai numerosi show televisivi dove tutto si basa sul dramma e sui conflitti con l’animale anziché su di un appropriato e duraturo programma di riabilitazione. Sarebbe più opportuno invece pensare a questo essere come ad un animale che, in date circostanze, usa “l’aggressività” per uscire da una situazione che ritiene minacciosa; quindi aggressività come reazione ad un’azione o a una situazione, più che una caratteristica dell’animale.
Il problema comportamentale che spaventa maggiormente le persone è l’aggressività del cane nei confronti degli esseri umani.
Emozioni forti
L’aggressività è un sintomo, non è un tratto della personalità di un cane, quindi non si parla di come sia un cane ma di come si comporta in quel dato momento. Esattamente come avviene anche per noi stessi. Come con tutti gli altri comportamenti, quindi, l’aggressività non è altro che un sintomo di un’emozione.
Tutto ciò che facciamo, ogni risposta che diamo ad ogni interazione non è altro che il risultato di come ci sentiamo in quel momento. Più forte è l’emozione che proviamo in certe situazioni e più forte sarà l’espressione di tale emozione.
Reazioni estreme
Se cammino in una strada buia e deserta, magari la sera tardi, l’emozione dominante sarà la paura e se qualcuno mi toccasse all’improvviso (anche per sbaglio) la mia risposta sarà un urlo tanto forte quanto la paura che provo in quell’istante. Per i cani vale la stessa cosa e dobbiamo tenerlo a mente anche quando trattiamo con problemi comportamentali quali l’aggressività.
L’aggressività non è altro che una reazione estrema ad un’emozione estrema; nella mente del cane tale risposta è sempre giustificata anche se noi non riusciamo a capirla. Non possiamo eliminare l’aggressività
se non cambiamo l’emozione che la causa.
Paura e frustrazione
Alcuni “esperti” del settore consigliano qualsiasi tecnica avversiva per eliminare l’aggressività, ma se non viene cambiata l’emozione base tutto ciò comporta solo un’inibizione del sintomo, che potrebbe essere pericoloso a lungo andare. Le emozioni che causano una risposta aggressiva solitamente sono paura e frustrazione.
Paura nella maggior parte dei casi di qualcosa di strano (una situazione, una persona o altro), paura di perdere qualcosa che ha valore per l’animale, oppure paura di qualcosa che è stato associato al dolore o ad altre emozioni negative. Queste paure possono provenire dal fatto che il cane non ha mai imparato che il “mondo” in generale è un posto sicuro (quindi scarsa socializzazione), o a seguito di esperienze precedenti negative o dolorose dalle quali il cane ha imparato che una persona o una cosa sono pericolose.
La paura è ciò che conduce un cane spaventato e sotto socializzato a mordere persone considerate strane, differenti o sconosciute. La paura di essere manipolato può indurre un cane a mordere poiché non ha imparato (da cucciolo) che essere manipolato è positivo e non per forza provoca dolore; oppure essere in una situazione senza via di scampo può indurre il cane ad optare al morso per sfuggire alla situazione stessa.
Gestiamo la situazione
Per quanto concerne la frustrazione, solitamente queste reazioni sono viste in cuccioli che non hanno imparato a gestire questa emozione all’interno della cucciolata, quindi ancora in tenera età, o che sono stati cresciuti in un
contesto che crea e provoca frustrazione. Mancanza di esercizio fisico e di
stimoli, sia mentali che fisici, possono portare alla crescita di frustrazione nel cane.
Anche caratteristiche innate di una data razza che non vengono sfogate o incanalate in attività sostitutive, possono portare ad un alto livello di eccitazione (arousal) che conduce ad un alto livello di frustrazione.
Auto-rinforzo
Ad ogni modo la paura è una delle emozioni principali che governa una risposta di aggressività, questo vuol dire che a volte possono verificarsi delle situazioni particolari che inducono il cane a scacciare un’ipotetica minaccia mediante l’uso dell’aggressività.
Tale reazione viene auto-rinforzata poiché efficace e quindi viene ripetuta e perfezionata in tutti quei contesti che la richiede. Nel prossimo numero
cercheremo di capire quali sono i segnali che lancia un cane prima di
arrivare al morso e come fare per prevenire il problema.