Le nostre aspettative e dipendono molto spesso dalla nostra idea che abbiamo creato del cane. Ma la nostra idea corrisponde alla realtà?
A cura di Michele Caricato www.michelecaricato.com
Idea del cane tra la nostra fantasia e la realtà
Potrebbe esservi successo che, dopo aver guardato il trailer di un film, vi siate fatti un’idea della storia che potreste vivere con Fido, che poi non si è rivelata esattamente come immaginavate. Questo perché le informazioni che avevate erano limitate e la vostra mente, in collaborazione con la fantasia, hanno fatto il resto, creando una vostra idea di come sarebbe stato.
La nostra idea che abbiamo del cane, a volte, può essere una rappresentazione mentale di nozioni, fantasie, desideri, necessità e, soprattutto… film. Siamo cresciuti con cartoni animati, film, serie tv e spot pubblicitari che ci hanno fatto conoscere ed apprezzare questo splendido essere. Mettendo in risalto le sue grandi qualità e capacità ma, allo stesso tempo, dotandolo di emozioni ed intenzioni che non sempre corrispondono alla realtà.
Un rapporto da costruire
È innegabile che il nostro amico possa sviluppare un legame con il suo proprietario che spesso supera la capacità umana di relazione e amore. È bene ricordare, però, che questo rapporto va costruito, partendo proprio dal rispetto e dalla conoscenza. Di ciò che prova il nostro amico e dalla capacità di mettere da parte ciò che vorremmo che fosse e di cominciare ad amare quello che è in effetti.
Esaminiamo assieme, in concreto, questo concetto.
Il rapporto con gli altri cani
Guardare il nostro amico che gioca con i suoi simili, corre, si diverte, mima una lotta o si lancia in un inseguimento è probabilmente la scena che più ci rende felici e sicuri di garantire al nostro cane una vita appagata.
Per un cucciolo è una delle attività più importanti che lo aiuta a creare la sua mappa di comportamenti e a sviluppare il corretto linguaggio per relazionarsi con i suoi amici. Il cucciolo poi cresce, i suoi interessi cambiano così come la sua fisiologia. Diventa adulto, magari è un maschio e il testosterone inizia a fare capolino.
Potrebbe anche essere di una razza che non ha avuto una selezione specifica per stare “in branco” o, addirittura, potrebbe essere stato selezionato proprio per l’opposto. Questi cambiamenti sono naturali e potrebbero non avere alcun effetto sul comportamento del cane che, per il nostro immenso piacere, continuerà a giocare con i suoi compagni per tutta la vita.
Potrebbe però anche succedere che inizi a mostrare un forte disinteressamento, se non addirittura avversione, verso alcuni di loro e che le idilliache giornate nelle aree di gioco si trasformino in imbarazzanti battibecchi. È qui che la pellicola del nostro film inizia a perdere qualità. Se il nostro obiettivo del gioco con gli altri cani era esclusivamente che il cane si divertisse il problema non sussiste.
Se non gli piace, o lo stressa, faremo altro (o come spesso accade limiteremo il gioco alla ristretta cerchia di amici di lunga data).
Ma se il piacere del vederlo giocare era più una nostra necessità e il comportamento poco simpatico del nostro amico non corrisponde più a ciò avevamo visto nel nostro “trailer” potremmo provare delusione, frustrazione e altri sentimenti che il nostro cane non si sognerebbe mai di provare nei nostri confronti perché, fondamentalmente, ci ama per quello che siamo.
Giocare con il cane
Una delle mansioni più importanti che il cane dovrebbe avere, nell’immaginario collettivo, è RIPORTARE LA PALLINA (o anche semplicemente il legnetto). In effetti molti cani hanno questo simpatica propensione dovuta, in alcuni casi, alle funzioni iniziali per i quali sono stati selezionati. Va da sé che alcune razze, usate per la caccia e adibite al riporto della selvaggina, possono trovare in questo gioco un valido sostituto ai loro compiti originali e che per molti altri questo passatempo rappresenti qualcosa di divertente ed appagante.
Ma, come ci ha insegnato Achiko il famoso Akita Inu dell’altrettanto famoso film con Richard Gear, alcuni cani non riescono proprio a capire cosa ci sia di spassoso nell’inseguire una pallina che rotola e molti di quelli che invece adorano rincorrerla non capiscono perché, dopo tanta fatica, dovrebbero riportarcela.
“Se la desideravi così tanto perché l’hai buttata via?”. Potrebbe pensare il nostro intelligente amico.
Anche in questo caso, lo scopo del gioco è che il cane si diverta quindi l’ideale sarebbe che ci sforzassimo di capire cosa gli fa piacere tra correre, inseguire, farsi inseguire, tira e molla, esplorare, masticare, annusare etc…
L’educazione e L’addestramento
Le capacità di apprendimento del cane sono praticamente infinite. Con l’avvento delle metodologie a rinforzo positivo e il miglioramento della comprensione dei suoi meccanismi, questo campo, negli ultimi anni, ha avuto una grandissima evoluzione.
Vi sarà quindi capitato di vedere scene dove il migliore amico dell’uomo compie azioni complesse e risponde in maniera impeccabile alle richieste dell’uomo. Anche in questo caso film e spot pubblicitari sono pieni di momenti che ci mostrano di cosa sia capace un cane e di quanto l’interazione con l’uomo risulti semplice e naturale. È il caso di dire: “Gli manca solo la parola”.
Stesso dicasi se avete avuto occasione di assistere ad un’esibizione di Agility, Disc Dog, Obedience, Protezione o Salvataggio. Le evoluzioni e performance dei protagonisti a quattro zampe vi avranno lasciato a bocca aperta. Visto tutto ciò, i paragoni con il nostro miglior amico sono inevitabili e, spesso, ci chiediamo come mai sia così difficile farsi obbedire anche nelle situazioni più semplici o perché facciamo fatica a fargli fare anche un semplice RESTA.
Ebbene, se andassimo a vedere quanto impegno, costanza e dedizione hanno messo gli addestratori per insegnare al protagonista a quattro zampe ogni singolo esercizio o scena e quante ore di lavoro giornaliere impegnano i conduttori delle discipline cinofile sportive per allenare i propri cani, capiremmo velocemente il perché di tanta differenza.
Amarli così come sono
Amare il nostro cane per quello che è, per ciò che fa e per come esprime i suoi sentimenti ed i suoi istinti non vuol dire rassegnarsi ed accettare comportamenti che non gradiamo. Significa solo usare questo amore come punto di partenza e come stimolo. Mettere tutto l’impegno, le energie e il tempo necessario affinché il nostro amico impari ed abbia piacere ad avvicinarsi a ciò che vorremmo da lui.