Il cane ibrido come nascono nuove razze

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Nuove razze

Cavopoo, Cockapoo, Maltipoo, parole che possono sembrare una strana filastrocca, invece sono nomi che scaturiscono dagli incroci fra esemplari di diverse razze canine che facendoli accoppiare riproducono nuove razze e il cosiddetto “cane ibrido”.

A cura del Dott. MARCO SMALDONE Medico Veterinario – Bari

Il cane ibrido e le nuove razze

Queste nuove creature sono sempre più presenti in molte parti del mondo. Nelle immagini riportate in questo articolo, possiamo osservare un Cavopoo, una bellissima cagnolina di nome Charlie dal colore biondo champagne (ottenuta da un accoppiamento tra Cavalier King e barboncino nano) e Huey, dal mantello scuro ottenuto da un Cavoodle (in Italia, Cavopoo che si ottiene dall’accoppiamento tra Cocker e Barboncino) e uno Schnauzer nano: praticamente un incrocio di un incrocio.

Non ancora riconosciuti

In Australia, come in Inghilterra, in America ed altre nazioni già da alcuni anni è stato avviato questo nuovo modo di far riprodurre determinate razze. Un’attività che non è molto gradita dagli Enti ufficiali Nazionali ed Internazionali della cinofila.

Infatti, sia dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale) e sia dall’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) non vengono riconosciuti come cani di nuove razze, poiché considerati “solo” dei meticci.
E nonostante siano cani molto belli, apprezzati ed amati dalle moltissime persone che li hanno, ancora non esistono degli allevamenti ufficiali.

Le razze canine che conosciamo, però, derivano da una lunga e severa selezione durata centinaia di anni, affiancata a studi storici, paleontologici, genetici, morfologici etc… per giungere a quello che conosciamo come standard. Gli Enti citati negano, quindi, l’appellativo di razza a chi razza non è.

Esemplari più forti e sani!

Da questo nuovo modo di fare allevamento nascono meravigliosi nuovi esemplari che riassumono in sé i pregi delle due razze utilizzate per la circostanza e dal quale incrocio nascono quasi sempre soggetti eccezionali non solo dal punto di vista di bellezza esteriore, ma anche come efficienza fisica.

In questi casi, le leggi della riproduzione, da un punto di vista zootecnico, prevedono che nei soggetti nati da questo tipo di incroci, definiti di prima generazione (denominati F1), vengono ereditati tutti i caratteri dominanti, soprattutto quelli buoni (sia del maschio che della femmina), tipici di entrambi le razze.
Nascono, quindi, soggetti oltre che più belli anche più sani e resistenti dal punto di vista della salute.

Questo, purtroppo non si ripete quando facciamo riprodurre questi stessi cani diventati adulti (F1), che genereranno cuccioli che rappresentano la seconda generazione e quindi denominati (F2), che non sempre sono forti e belli come i loro genitori.
Questo perché in seconda generazione si ha la disgiunzione dei caratteri ereditari e i risultati possono non essere quelli desiderati.

Questa opportuna e importante precisazione può essere utile a quei cinofili, non allevatori, che vogliono accoppiare i loro cani. È importante che tengano conto di questa grande realtà ed evitare per la riproduzione l’utilizzo dei soggetti nati dalla prima generazione (F1). Possiamo affermare quindi che il “meticciamento” di due razze originali non è da scongiurare ma da incentivare.

Ciò che conta davvero…

Avere fra le braccia un batuffolo di razza o un meticcio fa poca differenze. Quando sentiamo il cuoricino del nostro cane battere d’amore per noi, poco importa la purezza della sua razza. Quello che veramente conta è la loro salute e il loro benessere.

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