È ormai passato molto tempo da quando, negli ultimi anni del XIX secolo, i primi acquariofili si procuravano il cibo per l’alimentazione dei pesci di acquario direttamente dalle pozze e dai laghetti nei giardini e nei campi. Da quel giorno sono state condotte moltissime ricerche scientifiche che; ad oggi, hanno permesso di ottenere intere linee di alimenti completi, bilanciati e idonei a qualsiasi specie d’acqua dolce o marina.
Dott. ALESSIO ARBUATTI – Medico Veterinario
L’utilizzo ottimale degli alimenti
Permette agli ospiti dei nostri acquari di soddisfare i fabbisogni energetici di base e quelli accessori legati all’attività riproduttiva. Seppure in commercio esistano prodotti che differiscono per formulazione, materie prime e forma di presentazione, è possibile suddividere gli alimenti in poche grandi categorie. Vediamole insieme.
Alimenti secchi
In commercio sono disponibili sotto forma di polvere, granuli di varie dimensioni. Scaglie, stick e pastiglie da fondo che ben si adattano alle diverse modalità di alimentazione dei pesci.
In un primo acquario la scelta ricade generalmente sui granuli di piccole dimensioni o sulle scaglie. I primi si caratterizzano per una capacità di galleggiamento elevata, scarsa frammentabilità e lento tempo di precipitazione verso il fondo. Il che favorisce l’alimentazione da parte dei pesci presenti lungo tutta la colonna d’acqua; al contrario, le scaglie sono più frazionabili e tendono a sfaldarsi durante la discesa verso il fondo.
Le materie prime sono generalmente ottenute a partire da farine animali di pesce e vegetali, arricchite con compressi vitaminici rinvigorenti e immunostimolanti; quali ad esempio il complesso delle Vitamine del gruppo B e la Vitamina C in una formulazione tale da non essere intaccata dal trattamento al quale la materia prima viene sottoposta.
La corretta alimentazione dei pesci è uno dei principali aspetti veterinari gestionali all’interno dell’acquario al fine di ottenere benessere e la salute animale; perché anche i pesci “sono quello che mangiano”.
Dosi piccole
Esistono in commercio anche alimenti secchi in scaglie formati da una singola materia prima, come ad esempio l’alga spirulina. Questo vegetale è estremamente importante dal punto di vista alimentare poiché è ricco di proteine, glucidi complessi, vitamine idrosolubili e sostanze immunostimolanti, antiinfiammatorie e detossificanti.
Il cibo deve essere somministrato in piccole quantità; l’eventuale deposito dell’avanzo sul fondo, infatti, può portare a processi di decomposizione capaci di aumentare il carico organico che il filtro biologico (i batteri filtranti “buoni”) deve poi smaltire.
Alimenti surgelati
Sono venduti in blister monoporzione, prodotti mediante la tecnica del freddo istantaneo. Grazie a questa tecnica le materie prime (piccoli invertebrati come Artemia salina, larve bianche e nere di zanzara, Chironomus sp., Mysis sp., plankton); vengono congelate immediatamente dopo essere state pescate per mantenere intatte tutte le loro caratteristiche nutrizionali.
È fondamentale che l’acquariofilo mantenga la catena del freddo e trasporti i blister all’interno di buste termiche con siberini ghiacciati; una volta a casa, ponga le confezioni subito in freezer.
Se la temperatura aumenta c’è infatti il rischio che numerosi microelementi possano perdersi oppure che possano avere inizio processi di putrefazione del cibo. Che potrebbero protrarsi anche in seguito ad un secondo congelamento.
Prelibati
Il punto forte di questi alimenti è l’alta appetibilità, specialmente per i pesci selvatici che a volte risultano schizzinosi nei confronti del cibo commerciale. È sempre una buona norma, al momento della somministrazione in vasca, porre sul blocchetto di cibo qualche goccia di integratore multivitaminico; acquistabile in qualsiasi negozio d’acquario, al fine di reintegrare gli eventuali micro costituenti mancanti o andati persi.
Oggi è possibile acquistare alimenti perfettamente bilanciati per pesci di tutte le taglie, dai piccoli avannotti agli adulti di pesci carnivori di grandi dimensioni.
Cibo vivo
Il cibo vivo è allevato direttamente dall’acquariofilo ed è usato per particolari tipologie di animali come gli avannotti d’acqua dolce o marina. Anche per pesci adulti con un appetito capriccioso. L’Artemia salina è sicuramente l’alimento vivo più utilizzato nell’acquacoltura mondiale grazie alla semplicità d’utilizzo e le proprietà nutrizionali.
Questi piccoli gamberetti, presenti in natura in grandissimo numero nelle saline, tanto da essere principali artefici della colorazione rosa dei fenicotteri che se ne nutrono. Vengono acquistati sottoforma di cisti, ossia di uova estremamente resistenti. Una volta reimmesse in particolari contenitori definiti schiuditoi, contenenti acqua e sale nelle corrette; concentrazioni, esse si schiudono permettendo la nascita dei naupli, forme larvali dei gamberetti.
Queste forme neonate, previo arricchimento con acidi grassi insaturi liquidi, possono essere somministrate direttamente in vasca. Altri alimenti vivi allevabili sono quelli che compongono il plankton ed il fitoplankton marino, riprodotto all’interno di appositi cilindri definiti reattori ed i piccoli vermi terricoli (enchitrei-grindal) che rappresentano piccole leccornie per tutti i pesci d’acqua dolce.
I complessi vitaminici
Le vitamine sono necessarie all’organismo in piccole quantità ma sono fondamentali per numerosi processi fisiologici e metabolici. Una carenza, ma anche un eccesso, possono comportare gravi danni polisistemici o anche la morte dell’esemplare.
I mangimi secchi sono ormai quasi sempre addizionati con complessi multivitaminici, ma in particolari situazioni come durante i periodi riproduttivi o durante un periodo di alimentazione a base di cibo congelato o vivo, l’integrazione si rende necessaria. Nei pesci le vitamine essenziali sono 15 e possono essere divise in due gruppi.
Il primo è quello delle vitamine Liposolubili (A,D,E,K) che vengono stoccate nei depositi lipidici e non possono essere eliminate con le urine (acqua dolce) o mediate la perdita passiva branchiale (acqua marina); per queste vitamine non è necessaria un’ integrazione quotidiana.
Il secondo gruppo comprende le vitamine Idrosolubili (11 richieste dai pesci): B1 (Tiamina), B2 (Riboflavina), B3 (Niacina), B5 (Acido pantotenico), B6 (Pirodoxina), B9 (Acido folico), B12 (Cianocobalamina), Vitamina C, Biotina, Colina, Inositolo (Mioinositolo).
Queste vitamine non sono stoccate dunque non possono causare ipervitaminosi ma è necessaria una somministrazione costante. In commercio esistono numerosi integratori liquidi che contengono tutti questi elementi; la somministrazione è fatta sul cibo (congelato) ma anche direttamente in acqua preferibilmente al buio in quanto alcune vengono inattivate dalla luce. La conservazione del prodotto deve avvenire al buio ed a temperatura ambiente per evitare l’inattivazione del complesso liquido.
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