Le razze pericolose dei cani

Razze-dei-cani-aggressivi
Cani aggessivi, le rezze

Recentemente alcuni casi di cronaca hanno riacceso la discussione sulle razze pericolose e sul comportamento aggressivo di alcuni cani.

A cura di ELENA BRAGHIN

Ma esistono le razze pericolose?

È davvero possibile considerare aggressivi tutti i cani di una stessa razza a prescindere dal loro comportamento? In questo articolo vedremo cosa dice la legge italiana e qual è la linea di pensiero dell’ENCI.

La lista dei cani pericolosi

Fino ai primi anni 2000, in Italia, veniva redatta una lista di razze di cani considerate pericolose, periodicamente aggiornata con un’ordinanza del Ministero della Salute. Nel 2009, la lista delle razze pericolose venne abolita con una nuova ordinanza del Ministero, poi riaggiornata nel 2013. Sono state delineate nuove regole per la gestione dei “cani morsicatori”, con obblighi e divieti in capo ai proprietari di cani con problemi comportamentali.

La lista dei cani pericolosi in vigore prima del 2009 era considerata fuorviante perché teneva principalmente conto delle dimensioni dei cani e della loro potenziale capacità di attacco. Senza valutare l’indole dei singoli individui; basti pensare che in elenco si trovava anche la razza Labrador, normalmente associata dall’opinione pubblica alle famiglie.

Cane che mostra i denti per aggressione

Di contro, i cani di taglia piccola non figuravano in elenco, tendendo a far abbassare la guardia ai loro proprietari, che troppo spesso non davano peso ad eventuali segnali comportamentali indicativi di un’aggressività pronta ad esplodere, con disastrose conseguenze.

Anche L’ENCI, l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, si oppose all’elenco delle razze pericolose denunciandone la mancanza di evidenze scientifiche alla base e sostenendo che “le radici di una potenziale pericolosità di alcuni soggetti debbano invece ricercarsi nel rapporto tra l’uomo e il cane”.
Pertanto, secondo l’ENCI non esistono cani cattivi “per nascita”; l’aggressività va riconosciuta e trattata secondo il caso di ogni singolo individuo. E questo in base alla sua storia, all’educazione ricevuta, all’ambiente in cui vive e al suo rapporto con le persone.

Registro dei cani morsicatori

Oggi, in Italia, esiste un registro dei “cani morsicatori” in cui vengono iscritti cani di qualsiasi razza che abbiano palesato problemi comportamentali. I servizi veterinari compilano questo registro e lo aggiornano con l’iscrizione dei cani dichiarati ad alto rischio di aggressività.

Nell’agosto 2024 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza che conferma il contenuto dell’ordinanza del 2013 in cui si delineano tutti gli obblighi e i divieti in capo ai proprietari per “la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”.

La stessa ordinanza del 2013 impone l’obbligo, per i proprietari di cani inseriti nel registro dei morsicatori, di stipulare “una polizza di assicurazione di responsabilità civile per i danni contro terzi causati dal proprio cane” e di applicare sia il guinzaglio che la museruola quando si trovano in luoghi pubblici e aree urbane.

Razze pericolose di cane nella foto un cane definito pericoloso in primo piano

La responsabilità

Secondo la legge italiana, il proprietario del cane è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale e risponde sia civilmente che penalmente dei danni o delle lesioni a persone, animali o cose causate dal proprio cane. La responsabilità è estesa anche a chi accetti di detenere un cane non di sua proprietà, finché in suo possesso.

L’assicurazione per i proprietari dei cani è sempre consigliabile, ma per legge è obbligatoria solo per i proprietari dei cani inseriti nel registro dei “morsicatori”.

Gli obblighi per i proprietari dei cani

L’ordinanza del 2013 indica una serie di regole generali per la buona gestione dei cani da parte dei conduttori, come portare l’animale al guinzaglio (non più lungo di 1,50 metri) nei luoghi pubblici, avere con sé una museruola in caso di necessità, affidare il cane a presone in grado di gestirlo, informarsi sulle caratteristiche e le esigenze dell’animale, raccogliere le deiezioni in ambito urbano, e vigilare che il cane si comporti correttamente con le persone e gli altri animali.

Inoltre, l’ordinanza introduce per i proprietari dei cani responsabili di episodi di morsicatura, di aggressione o rispondenti ad “altri criteri di rischio”, l’obbligo di seguire percorsi formativi sulla corretta gestione dei cani per il rilascio di un “patentino”. Questi corsi sono organizzati dai Comuni in collaborazione con i servizi veterinari e i costi per il conseguimento del patentino sono a carico del proprietario del cane.

I divieti

Sempre nell’ottica della tutela dell’incolumità pubblica, l’ordinanza del Ministero della Salute indica anche il divieto di possedere esemplari inseriti nel registro per una serie di soggetti:

  • i minori di 18 anni;
  • gli interdetti e gli inabili per infermità mentale;
  • chi è sottoposto a misure di prevenzione o di sicurezza personale;
  • chiunque abbia riportato una condanna per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione sopra a due anni;
  • chiunque sia stato condannato per i reati di maltrattamento, sevizie o abbandono di animali.
Due cani di razze aggressive  che si annusano per conoscersi

Inoltre, è vietato:

  • Addestrare il cane ad essere più aggressivo.
  • Selezionare o incrociare i cani per svilupparne l’aggressività.
  • Dopare i cani.
  • Vendere o esporre cani sottoposti ad interventi chirurgici illegali, effettuati non a scopo terapeutico, tra i quali: il taglio della coda e delle orecchie.
  • Effettuare interventi chirurgici illegali è considerato maltrattamento di animale (ex art 544-ter del Codice penale).

Razze o proprietari pericolosi?

Come abbiamo visto in questo articolo, in Italia, non esistono più delle razze di cani considerate pericolose o cattive a priori. La legge non prevede più alcuna lista nera delle razze, ma si focalizza maggiormente sul comportamento di ogni singolo cane e sul ruolo del conduttore. Individuando, soprattutto nell’incapacità di gestione dei cani più complessi, l’origine di molti casi di aggressione. Sono i proprietari a doversi informare sulle esigenze dei propri animali, ad assecondarne i bisogni e adoperarsi affinché siano correttamente gestiti, riducendo al minimo i rischi di aggressione.

© Riproduzione riservata