In natura gli Psittaciformi vivono in un ambiente ricco di stimoli: vegetazione varia, suoni, colori, odori, movimenti, altri animali.
A cura di SARA MAINARDI Naturalista, Animal Trainer
I pappagalli vanno stimolati
Proporre sempre gli stessi giochi negli stessi luoghi o riempire la gabbia fino a scoppiare di oggetti interessanti (che vengono puntualmente lasciati lì) non è funzionale.
Volano molti chilometri per spostarsi dalle zone di riposo notturno a quelle di alimentazione; si arrampicano per scegliere il posatoio migliore; restano all’erta per non essere catturati dai predatori (terrestri o volanti); socializzano con il partner o con altri membri del gruppo; curano il
piumaggio che deve essere perfetto per ottimizzare le attività del
volo e della termoregolazione.
Che noia!
Ma in casa quasi sempre i nostri compagni pappagalli non hanno la stessa quantità di stimoli. L’alloggio è una gabbia con dimensioni definite e non sempre è facile gestire la loro uscita e il rientro da questa. I posatoi delle nuove gabbie sono orizzontali e lisci. Cibo e acqua sono posti in ciotole e sempre a disposizione.
La cosa migliore è proporre un po’ di giochi alla volta, cambiando spesso la loro posizione, tipologia e materiale.
Fuori fase
Gli stimoli visivi, sonori e tattili di solito sono molti la sera, quando cioè il compagno umano rientra in casa, mentre per il ritmo naturale di questi uccelli essi dovrebbero essere terminati con il calar del sole (quando inizia la fase di sonno), e ridotti durante il giorno quando invece il ritmo di attività dovrebbe essere alto.
Pennuti… spennati
Spendere tempo ed energie per trovare il cibo, per scegliere il posatoio giusto, per socializzare, sono attività indispensabili. In mancanza di queste, l’attenzione del papagallo viene indirizzata sull’unica attività che esso può fare da solo: la pulizia delle penne. Ciò predispone l’animale a problemi di auto-deplumazione.
Nuovi stimoli
Per permettere ai nostri compagni di effettuare attività e comportamenti naturali, necessari al benessere psico-fisico, si può ricorrere all’attività di arricchimento (enrichment) o all’attività di foraggiamento (foraging). L’arricchimento può essere di diversi tipi, uno di questi è ambientale.
Via libera!
Arricchire l’ambiente significa inserire nell’alloggio oggetti di materiali naturali come legno, cartone, carta, scatole, sughero, corda di canapa naturale o altri materiali non trattati, plastica non tossica, rami naturali non tossici (utilizzabili anche come posatoi) di modo che il pappagallo possa rompere, maneggiare, spostarsi in più direzioni (anche oblique o verticali), e consumare in maniera naturale becco e unghie.
Incrementare le opportunità per l’animale di utilizzare i propri sensi, che in natura sarebbero continuamente attivi, aumentare la dinamicità dell’ambiente-casa e le possibilità di ricerca del cibo manterrà un elevato stato di salute psico-fisica dei nostri animali.
Nel paese dei balocchi
Esistono molti giochi di diversi materiali acquistabili in internet ma si può utilizzare anche materiali casalinghi come gusci delle noci, del cocco, scatole delle scarpe, tubi di cartone, giornali e altro: l’importante è la variabilità.
Caccia alla pappa
Un’alternativa interessante è l’attività di foraggiamento. Gli animali in natura volano per cercare il cibo, si arrampicano fino al ramo da cui pende la frutta, ricercano al suolo bacche o frutti caduti: in casa essi dovrebbero avere le stesse possibilità di dispendio energetico.
Per questo si possono creare sacchettini di carta con all’interno 5-6 estrusi da appendere in giro per la gabbia o, ancor meglio, in zone della casa predisposte all’alimentazione. Ciò spinge i nostri amici a muoversi e volare per raggiungere tali zone.
Altre idee?
Proporre frutta intera da sbucciare e rompere; nascondere gli estrusi o piccole quantità i semi dentro scatole parzialmente bucate (è uno stimolo a ingrandire i buchi e “trovare” il cibo): con la fantasia possiamo creare situazioni sempre diverse e stimolanti per i nostri compagni pappagalli.