Ambienti dei rettili

I rettili hanno colonizzato nel corso di milioni di anni i più svariati ambienti della terra, dai mari alle acque interne, i deserti, le zone temperate umide e le foreste tropicali.

Dr. Mauro Bigliati – Medico Veterinario

Caratteristiche della cute molto particolari

Molte specie vivono in ambienti aridi e per questo hanno sviluppato strategie per risparmiare l’acqua, tra le quali un tegumento quasi impermeabile. Sono conosciuti come i vertebrati dalla pelle “viscida” anche se in realtà si verifica esattamente il contrario. Infatti la loro pelle è secca e presenta poche ghiandole sudoripare.

L’epidermide è ricoperta da squame che non consentono all’animale un isolamento termico dall’ambiente circostante. Diversamente dai pesci, le squame dei rettili non si possono staccare perché sono parte integrante della cute, e proteggono l’animale dall’abrasione. Esse  ricoprono il corpo maggiormente a livello dorsale piuttosto che ventrale.

La permeabilità cutanea aumenta quando la pelle è a contatto con l’acqua come nel caso del bagno. Infatti attraverso il bagno si possono effettuare trattamenti dermatologici. I rettili hanno poca sensibilità dolorifica e tattile a livello cutaneo. Sono animali che rischiano danni quali le ustioni da lampade se mantenuti in modo non corretto nei terrari.

Cambio pelle

Tutti i rettili periodicamente cambiano la loro pelle; tale processo, chiamato ecdisi, è controllato dalla tiroide. Prima della muta l’animale manifesta cambiamenti nel comportamento alimentare e nell’attività e diventa molto sensibile alla disidratazione.

In un serpente sano l’intero processo viene completato in due settimane. E’ importante sottolineare che durante l’ecdisi la pelle diventa più permeabile e l’animale diventa più vulnerabile a infezioni cutanee e attacchi di parassiti esterni. Molti rettili vengono portati dal veterinario in queste circostanze e necessitano spesso di cure per completare il processo di ricambio della pelle.

La disecdisi (alterato processo di sostituzione della pelle) è comune nei soggetti che presentano malnutrizione e ipoproteinemie; in questo caso i rettili debilitati hanno difficoltà a produrre gli enzimi che consentono il distacco della cute vecchia.

I rettili hanno cellule che contengono pigmenti chiamate cromatofori localizzate tra derma ed epidermide. Queste cellule non solo consentono agli animali di camuffarsi nell’ambiente ed espletare i rituali del corteggiamento, ma hanno anche un ruolo nella termoregolazione.

Le principali  malattie dermatologiche che possono colpire i rettili

Sono: ustioni da lampada, disecdisi, lesioni ulcerative e traumatiche, infezioni batteriche e fungine superficiali, ulcerazioni e necrosi della corazza nei chelonidi (tartarughe).

Gli obiettivi di una terapia dermatologica nei rettili sono sostanzialmente:

Prevenire la disidratazione dei tessuti, evitare la formazione di croste e cicatrici, controllare la proliferazione di batteri e funghi; consentire un buon assorbimento delle sostanze farmacologiche, e ridurre i tempi di guarigione.

Quest’ultimo punto risulta di estrema importanza, in quanto il processo di cicatrizzazione delle ferite nei rettili è molto più lungo rispetto a quello dei mammiferi a causa del lento metabolismo e comuni sono le complicanze di natura infettiva.

Il trattamento delle patologie dermatologiche nei rettili può essere di tipo medico, chirurgico, dietetico e ambientale

Le terapie mediche e chirurgiche sono facilitate dall’accessibilità e visibilità della cute. Nella maggior parte dei casi per ottenere una guarigione clinica risulta essenziale modificare alcuni aspetti del mantenimento degli animali; rispettare rigorose regole di pulizia dei terrari (feci, mute e residui di cibo) una alimentazione equilibrata, una temperatura e umidità corretta, evitando forme di stress.

In alcune specie di rettili è inoltre indispensabile adottare particolari tecniche di somministrazione dei medicamenti ad uso topico. Ad esempio, nei serpenti per facilitare l’applicazione di qualsiasi prodotto ad uso dermatologico su una vasta superficie corporea; è preferibile distribuire il medicamento in teli di cotone grezzo, con cui avvolgere interamente gli animali da trattare.

Purtroppo non esistono farmaci specifici per i rettili, né per uso locale né per uso generale: qualunque tipo di terapia deve avvalersi di farmaci studiati e sperimentati per l’uomo o per altre specie animali, e considerate le peculiarità dei rettili di cui abbiamo parlato precedentemente, risulta evidente come esistano delle obiettive difficoltà a ottenere risultati apprezzabili in tempi brevi con le terapie dermatologiche classiche.

Numerosi sono i preparati per uso locale potenzialmente utili per la terapia dermatologica dei rettili, ma sono ancora pochi gli studi sul loro utilizzo nelle numerose specie allevate. I prodotti a base di clorexidina sono tra i più impiegati da molti anni in questi vertebrati per la cura delle malattie cutanee con ottimi risultati.

Solo recentemente la ricerca farmacologica ha messo a disposizione dei medici veterinari che si occupano di rettili dei prodotti dermatologici specificamente studiati e formulati per questi  animali, con indubbi benefici per ciò che riguarda risultati e tempi di guarigione delle malattie dermatologiche tipiche di queste specie animali.

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