MANCA UNA STRATEGIA E GLI INTERVENTI SEMBRANO INSEGUIRE L’ONDA DEGLI IMMOTIVATI ALLARMI LANCIATI SUI SOCIAL MEDIA
“Poche sterilizzazioni dei randagi, troppi cani docili rinchiusi a vita nel canile e un’emorragia finanziaria ormai intollerabile per l’appalto dei canili privati”
Con una nota inviata al Sindaco Roberto Gambino, all’Assessore Cettina Andaloro ed ai Dirigenti Giuseppe Intilla e Diego Peruga, il WWF Sicilia Centrale interviene nuovamente sulle azioni di contrasto al randagismo, evidenziando – «con spirito di dialogo, confronto e leale collaborazione» – le criticità riscontrate e «suggerendo strategie diverse e più performanti nonché proposte operative dagli effetti positivi in ordine alla realizzazione dell’interesse pubblico secondo i criteri dell’efficacia, efficienza ed economicità».
Il WWF, anzitutto, lamenta il «numero estremamente esiguo delle sterilizzazioni effettuate sui cani da reimmettere sul territorio, cui corrisponde – all’opposto – la cattura e l’inserimento/ricovero nelle strutture convenzionate di nuovi animali provenienti da nuove catture, determinando il continuo incremento della popolazione randagia detenuta in tali strutture e le conseguenti spese di mantenimento a carico del Comune».
Non si comprende secondo quali criteri e con quali priorità vengano catturati e detenuti in canile gli animali accalappiati, né vediamo una programmazione legata ad una pianificazione razionale basata sulle presenze dei cani nel territorio.
Invece, le catture sembrano inseguire impulsivamente – spesso sull’onda dei periodici quanto immotivati allarmi lanciati sui social media – le sedicenti “emergenze” del segnalante di turno. Da tempo il WWF, infatti, denuncia il «fatto che spesso la sedicente qualità di “aggressivo” o “pericoloso” attribuita a certi animali è un “espediente” di cui ormai certi cittadini – intolleranti verso i randagi in quanto tali – abusano per incalzare e pressare il Comune al fine di un rapido e definitivo accalappiamento.
E’ fatto notorio – prosegue la nota del WWF Sicilia Centrale – che il canile convenzionato è saturo e l’Amministrazione comunale non è in grado di aumentare le risorse per nuovi posti di ricovero di altri animali, per cui taluni cittadini – al fine di “costringere” l’Amministrazione ad intervenire – non segnalano più cani randagi semplicemente vaganti nel proprio quartiere, ma tenterebbero di rendere più “suggestiva” la segnalazione attribuendo arbitrariamente all’animale malvisto un’aggressività o pericolosità tali da destare preoccupazione».
Se poi il Comune non interviene con tempestività, ecco che subentra il criminale fenomeno delle polpette avvelenate, come testimoniamo le cronache di questi giorni…
L’Associazione, pertanto, ribadisce l’invito all’Amministrazione comunale ad attuare una forte campagna di sterilizzazione dei randagi accogliendo le proposte più volte reiterate, in grado di determinare.