Campagna contro l’abbandono degli amici a quattro zampe voluta dei medici veterinari italiani. Che mette in luce gli effetti dell’allontanamento forzato dell’animale dal proprio nucleo familiare e i costi di mantenimento di canili e gattili in Italia.
PortiAMOli con noi”
Una campagna contro l’abbandono degli amici a quattro zampe nata, per la prima volta, dal volere di un gruppo di Medici Veterinari. E realizzata con la collaborazione del coordinamento dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano, della Regione Lombardia e dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano.
E’ un progetto volto a contrastare l’abbandono degli amici a quattro zampe, realizzato attraverso una campagna di sensibilizzazione. Ma soprattutto di informazione e conoscenza su quanto l’abbandono possa incidere non solo sulla salute dell’animale. Ma anche su quella pubblica e, allo stesso tempo generare costi importanti che si riflettono su tutto il sistema Paese.
L’arrivo della bella stagione, il periodo di vacanze estive è, malauguratamente, costellato da notizie di cronaca riguardanti l’incremento di cani e gatti abbandonati. Purtroppo gli animali perdono la propria famiglia tutto l’anno.
PortiAMOli con noi vuole condurre, come mai fatto prima, ad una consapevolezza nuova che parte dalle sensazioni e dallo stato d’essere che attanagliano la mente e il cuore di un animale e spiegando in modo scientifico e attuale cosa prova quando viene allontanato forzatamente e improvvisamente dal proprio punto di riferimento.
La letteratura e gli studi veterinari, infatti, confermano che l’abbandono scatena nell’animale che ha perso il proprio punto di riferimento, una disperazione assimilabile a quella umana. E’ una condizione talmente stressante e traumatica da innescare comportamenti anomali che sfociano in veri e propri stati d’ansia di difficile gestione.
Difficile da adottare
Questi, che sono vere e proprie patologie comportamentali, rendono difficile il possibile successivo reinserimento in una nuova famiglia e condannando l’animale. A rinunciare alle abitudini familiari a cui fino a quel momento era abituato, ma anche a finire la propria vita in una struttura di accoglienza.
Oggi più che mai è diventato fondamentale lavorare per prevenire e arginare un fenomeno traumatico per l’animale. Che si traduce necessariamente anche in un importante e gravoso impatto economico.
La sola regione Lombardia conta infatti, nei 65 canili pubblici circa 4.500 cani che generano un costo totale l’anno per il solo ricovero di ben 6.750.000 euro. A questo si aggiungono i dati del Ministero della Salute secondo il quale, a livello nazionale esistono 915 strutture autorizzate di ricovero. Tra canili sanitari e rifugi pubblici e privati convenzionati, che ospitano circa 150.000 cani oltre un numero stimato di circa 700.000 cani randagi. Il solo mantenimento dei cani presenti nelle strutture autorizzate è, secondo il Ministero, di circa 220 milioni di euro l’anno.
A tale spese devono aggiungersi i costi relativi alla cattura degli animali vaganti, alle sterilizzazioni dei cani e dei gatti senza proprietario, i costi indiretti dovuti alle aggressioni, agli incidenti stradali, ai danni da predazione al bestiame domestico e alle specie protette.
Per tutto questo il governo stanzia 332mila euro (Fonte: Ministero della Salute).
Bisognerebbe parlare anche di gatti anche se i dati sono più fumosi, ma si stima la presenza 21.315 colonie feline (dati forniti da solo10 Regioni e Province autonome anno 2011) con un numero presunto di circa 3.000.000 di gatti liberi.
Queste sono cifre strabilianti, ma che rendono bene l’idea del costo sociale che ciascun cittadino sostiene per accudire un animale abbandonato che, nonostante tutto, avrà un futuro compromesso per sempre.
Infine non bisogna dimenticare che abbandono significa anche randagismo preoccupante fenomeno per la possibile diffusione di pericolose malattie all’uomo che, anche in questo caso, implica un costo economico e sanitario a carico dell’intera popolazione italiana. “PortiAMOli con noi”, di cui i Medici Veterinari si sono fatti promotori, nasce proprio dal ruolo istituzionale che il Medico Veterinario riveste facendosi garante della salute animale e pubblica.