LA STORIA DI DIMITRI
Il “cane spezzato”
A cura di Il Sentiero di Ares sentierodiares@gmail.com
Ci sono storie di violenze inaudite che
ti tolgono il fiato, storie che ti lasciano l’amaro in bocca e di
fronte alle quali vorresti urlare, o piangere, o fare qualcosa ed
invece te ne resti lì, impotente, a guardare i protagonisti di quel
macabro film chiamato realtà. A volte ti piacerebbe semplicemente
girarti dall’altra parte e fingere di non aver visto, di non aver
sentito, di non sapere, perché magari sarebbe più facile andare
avanti ignorando quanta crudeltà passeggia indisturbata tra di noi.
Dimitri è un cane spezzato:
letteralmente.
Da chi non lo sappiamo, come nemmeno,
sta di certo che difficilmente le sue lesioni possono essere
compatibili ad un “incidente”.Più probabile che le sue zampe
siano state volontariamente rotte, “piegate all’indietro” se
così vogliamo metterla,in un gioco di forza contro fragili ossa di
una creatura di 5kg appena.
Succedeva circa uno o due anni fa secondo i veterinari.
Uno o due anni fa, nel meraviglioso sud
di un’Italia, che ancora non vuole davvero cambiare le cose nei
diritti degli animali, uno dei tanti inascoltati randagi, o forse un
cane padronale di cui qualcuno si era stufato, è stato preso di mira
e torturato.Saranno stati ragazzini annoiati coi piedi scalzi e i
visi bruciati dal sole? Qualche sempliciotto convinto di spaventare
in questo modo anche gli altri cani che lo infastidivano? Non lo
sapremo mai.Sappiamo solo come stanno le cose oggi.
Sappiamo solo l’inferno che il povero
Dimitri ha dovuto patire in tutto questo tempoe vorremmo essere meno
empatici per non pensare al dolore che deve aver provato. Solo, per strada, con le ossa spezzate
e nessuna possibilità di muoversi, mangiare, bere… eppure lui ha
voluto lottare.
Non ha mollato, mai.
Ha reimparato a camminare in un altro
modo, in un modo doloroso, insano, ma un modo che gli ha consentito
di sopravvivere fino al giorno in cui è stato trovato per strada
così, con le ossa ormai saldate malamente, con qualcuno che gli
urlava dietro “mostro”, con tanti che dicevano “ma
sopprimetelo”. Invece no. Dimitri ha tutti i diritti di essere
aiutato. Lui si fida ancora ciecamente degli umani, nonostante tutto,
e ci chiediamo come sia possibile. È un cane dolcissimo, sempre alla
ricerca di una carezza, di una parola gentile, appena lo guardi si
butta a pancia all’aria e ti chiede soltanto una grattatina,
chiamandoti con quelle zampette da “freak”. Dimitri è arrivato al Sentiero di Ares
per avere una speranza. È stato visto dai nostri veterinari e
visitato da un luminare dell’ortopedia animale il Dott. Giulio
Lenarduzzi di Udine che in seguito l’ha operato. È stata dura, ma
ce l’abbiamo messa tutta! Abbiamo fatto lotterie e raccolte fondi
dedicate a lui. Ha patito abbastanza, ora merita il suo riscatto,
perché non deve rimane spezzato per sempre.
Come ogni favola che si rispetti anche quella di Dimitri ha il suo bel finale!
È iniziata con un cane ridotto
letteralmente a pezzi dalla mano umana. Spaccate le ossa, spaccato il
cuore, spaccata la fiducia. Finisce con un cane ricostruito che ora
può di nuovo correre, ma anche amare e fidarsi. Il percorso di questi mesi è stato
meraviglioso e ci ha arricchiti, oltre che della gioia del risultato,
dell’aver conosciuto tante nuove splendide persone che si sono
unite per realizzare questo piccolo miracolo.
IN PRIMIS LA SUA NUOVA FAMIGLIA.
Ma le sfide per il Sentiero di Ares non
finisco qua!