I reni dei nostri pet

I reni dei nostri pet come quelli umani sono responsabili della depurazione dell’organismo mediante la formazione di urina e del mantenimento dell’omeostasi. Questo mantiene costante l’ambiente interno e adatta l’organismo alle modificazioni dei quello esterno.

A cura della Dott.ssa Veronica Comparin, Dott.ssa Silvia Macelloni, Dott. Marco Melosi Medici Veterinari ANMVI

I reni dei nostri pet

Caratterizzati dalla tipica forma “a fagiolo”, i reni sono organi parenchimatosi che risiedono nella cavità addominale. Si definiscono organi pari in quanto si trovano, rispettivamente, a destra e a sinistra della linea mediana. Quella linea immaginaria che, partendo dalla testa, arriva alla coda dell’animale lungo la colonna vertebrale, dividendolo in due parti uguali.

Ma non sono perfettamente simmetrici in quanto quello di destra è leggermente spostato più cranialmente (cioè verso la testa) rispetto a quello di sinistra. Le loro dimensioni sono variabili in base alla specie, essendo più piccoli nel gatto e di dimensioni più rilevanti nel cane, in particolar modo nelle razze più grandi.

È molto importante che cani e gatti vengano sottoposti ad una visita veterinaria finalizzata a controllare lo stato dei reni. Soprattutto quando gli animali sono anziani o quando presentano una particolare sintomatologia che può essere indicativa di uno stato renale alterato o compromesso.

I reni dei nostri pet depuratori dellìorganismo

L’unità funzionale del rene è il nefrone, che ha il compito di formare l’urina attraverso un delicato meccanismo di rilascio e recupero di acqua, di elettroliti (in particolar modo sodio e cloro) e di altre sostanze come il glucosio.

I processi fondamentali che portano alla formazione di urina sono tre: la filtrazione, il riassorbimento e la secrezione. Il liquido che si viene a formare mediante tutti questi processi è l’urina e, con il termine di escrezione, è indicata l’eliminazione di una sostanza attraverso questa.

I reni sono quindi veri e propri depuratori dell’organismo, comportandosi come filtri in grado di consentire il passaggio di sostanze piccole e non utili all’organismo, di bloccare quelle più grosse e più importanti (come le proteine) recuperando, al tempo stesso, la maggior quantità possibile di acqua.

I reni costituiscono l’apparato urinario dei nostri animali insieme agli ureteri (due tubicini che, originando dai reni, convogliano l’urina fino alla vescica formando il cosiddetto trigono vescicale), alla vescica (organo che raccoglie l’urina) e all’uretra (condotto che dalla vescica trasporta l’urina all’esterno).

Controllo costante

Per essere in grado di concentrare le urine il rene è sotto il controllo dell’ormone antidiuretico (ADH), secreto dall’ipofisi, mentre l’altro ormone che agisce sul rene, l’aldosterone (secreto dalle ghiandole surrenali), è responsabile di un maggiore riassorbimento di sodio da parte del rene stesso e conseguente riassorbimento di acqua con formazione di urine più concentrate.

Da un punto di vista clinico risulta molto importante verificare la normale funzionalità del rene e ciò, in particolare, in animali di una certa età o che presentano una particolare sintomatologia che, nella maggior parte dei casi, può manifestarsi in una maggiore urinazione e in una maggiore assunzione di acqua.

Purtroppo i reni possono infatti andare incontro ad una patologia molto grave. Definita “insufficienza renale” che viene distinta in “acuta” “cronica” in base alla durata del processo patologico. La prima (quella acuta) è grave, a insorgenza improvvisa e tende a durare per un periodo limitato. La seconda (quella cronica), invece, ha insorgenza graduale ed è destinata a protrarsi nel tempo, risultando una patologia tipica degli animali anziani. 

I reni si comportano come filtri in grado di consentire il passaggio di sostanze piccole e non utili all’organismo e di bloccare quelle più grosse e più importanti.
I reni si comportano come filtri in grado di consentire il passaggio di sostanze piccole e non utili all’organismo e di bloccare quelle più grosse e più importanti.

Perdita d’acqua

Nel caso in cui non funzioni più fisiologicamente, il rene non sarà più in grado di concentrare le urine. Quindi, l’animale presenterà la tendenza a urinare con maggior frequenza nel corso della giornata. Dovendo sopperire a questa maggiore perdita di acqua bevendo molto di più rispetto a quando il suo rene funzionava correttamente.

Un primo approccio a un animale che presenta tale sintomatologia sarà un’analisi delle sue urine e una verifica del loro stato di concentrazione. Un rene in grado di riassorbire acqua correttamente formerà delle urine molto concentrare, con un peso specifico intorno ai 1020-1030 nel cane, 1030-1040 nel gatto. Un rene che, invece, non è in grado di recuperare acqua in modo corretto presenterà un peso specifico al di sotto dei 1015 (dato indicativo di urine molto diluite).

II tappi uretrali e i calcoli sono le cause di tipo ostruttivo delle patologie delle basse vie urinarie. I tappi uretrali sono concrezioni non organizzate di consistenza molle e pastosa, costituite da materiale secreto dalla parete vescicale. Il secreto ha in genere azione protettiva nei confronti della mucosa e viene emesso in corso di infiammazioni e infezioni. Crea problemi se secreto in eccesso perché si può agglomerare con le cellule di sfaldamento e i minerali presenti (cristalli come ad esempio la struvite) originando i tappi uretrali.

Se il filtro non funziona più

Un secondo parametro da tenere in considerazione nell’analisi delle urine è la presenza di proteine e il loro rapporto con la creatinina urinaria. Un rene che non funziona correttamente avrà un “filtro” non più in grado di bloccare le proteine. Che, quindi, si ritroveranno nelle urine e che, se presenti in determinate concentrazioni, potranno andare a modificare anche il rapporto proteine/creatinina urinaria che diventerà positivo al nostro esame. In ogni caso dobbiamo tenere in considerazione il fatto che la sola presenza di proteine nelle urine non è indicativa di una patologia renale, soprattutto quando questa non è accompagnata da un abbassamento del peso specifico. 

I processi che portano alla formazione di urina sono tre: la filtrazione, che avviene a livello glomerulare e porta alla formazione di un liquido molto simile al plasma in quanto permette il passaggio di acqua e altre molecole a basso peso molecolare (urea, glucosio, sodio) bloccando gli eritrociti e gli altri elementi corpuscolati del sangue; il riassorbimento, che avviene a livello tubulare e permette il recupero di sostanze che, trovandosi nel lume tubulare, vengono riportate nei capillari; la secrezione, che avviene anch’essa a livello tubulare e permette il passaggio delle sostanze dai capillari al lume tubulare.

Se si sospetta una patologia renale sarà importante eseguire un esame del sangue in cui vengono monitorati urea e creatinina, indici della funzionalità renale.

Urea e creatinina

In caso di sospetto di patologia renale sarà importante eseguire anche un esame del sangue in cui vengono monitorati urea e creatinina, indici della funzionalità renale. L’urea indica principalmente il livello di azotemia e dunque la presenza di cataboliti azotati nel sangue che in condizioni fisiologiche ha un range intorno ai 20-65 mg/dl; la creatinina presenta valori normali intorno allo 0.6-1.8 mg/dl.

Un innalzamento di uno solo di questi parametri (normalmente l’urea) rappresenta un campanello di allarme da valutarsi sempre con grande attenzione all’interno dell’anamnesi e della sintomatologia dell’animale. Un rialzo di entrambi i parametri sarà fortemente indicativo di una patologia renale in atto, da trattarsi prontamente in base alla sua gravità, anche in ragione del fatto che un’insufficienza renale molto grave può essere causa di morte sia nel cane che nel gatto e, principalmente, quando si manifesta in animali anziani (evento frequente soprattutto nei felini) o nelle forme iperacute.

All’evenienza, un’analisi del sangue più completa potrà comprendere anche il potassio e il fosforo. In presenza di un’insufficienza renale acuta, il potassio tende ad aumentare, evenienza che non si verifica nella forma cronica della patologia; il fosforo, invece, in presenza di insufficienza renale cronica, può subire un innalzamento.

Le malattie delle basse vie urinarie

Con l’acronimo LUTD (Lower Urinary Tract Diseases) sono chiamate le patologie delle basse vie urinarie (vescica e uretra) che colpiscono sia il cane sia il gatto. Nel cane, la LUTD è causata soprattutto da infezioni batteriche o calcoli e la probabilità di una sua comparsa aumenta con l’età.

Le infezioni sono localizzate in genere alla vescica (cistite) nella femmina e alla prostata (prostatite) nel maschio. I calcoli si ritrovano in ambi i sessi ma nel maschio, per conformazione anatomica, sono più frequenti i calcoli uretrali.

Per essere in grado di concentrare le urine il rene è sotto il controllo dell’ormone antidiuretico (ADH) secreto dall’ipofisi sulla base del volume e dell’osmolarità del liquido extracellulare (tendenza delle molecole di acqua ad attraversare la membrana cellulare verso una zona  più concentrata che necessita di diluizione).

Aumentando quest’ultima l’ipofisi viene stimolata al rilascio dell’ormone antidiuretico che consente al rene di recuperare più acqua; in questo modo le urine che si formano risultano più concentrate. Il rene, inoltre, è sotto il controllo di un altro ormone d’importanza fondamentale: l’aldosterone (secreto dalle ghiandole surrenali) che, facente parte del sistema renina-angiotensina-aldosterone, è responsabile di un maggiore riassorbimento di sodio da parte del rene e conseguente riassorbimento di acqua con formazione di urine più concentrate.

Il meccanismo che regola la secrezione dell’aldosterone è complesso e, in sintesi, viene rilasciato in circolo alla scopo di aumentare la pressione arteriosa. Da ciò conseguendo che questo ormone gioca un ruolo determinate in caso di ipertensione. Uno dei principali farmaci utilizzati nel corso di questa patologia è, infatti proprio un ACE-inibitore.

La sua azione determina una inibizione dell’enzima che converte l’angiotensina con conseguente minore formazione di aldosterone. Da ciò dicendo una maggiore escrezione di sodio e di acqua con le urine con conseguente diminuzione della pressione arteriosa.

Asintomatici o doloranti

La sintomatologia è molto variabile. L’animale può non dare alcun segno come invece apparire dolorante o prostrato. Se i calcoli si localizzano all’uretra avremo una sua ostruzione parziale o completa, con difficoltà a fare pipì associata in genere a un’infiammazione dell’uretra stessa.

Nel gatto, si parla di Feline Lower Urinary Tract Diseases (FLUTD), indicando il complesso di patologie cliniche di vescica e uretra, di maggior riscontro nei gatti adulti tra i quattro e i sette anni. Nei soggetti giovani e adulti sono spesso diagnosticate cistiti idiopatiche (cistite felina idiopatica o interstiziale, Feline Idiopathic/Interstitial Cystitis, FIC).

Le ostruzioni si rilevano maggiormente nel gatto anziano. Le LUDT riconoscono cause ostruttive e non ostruttive e in queste due categorie sono suddivise. Tra le cause di tipo ostruttivo troviamo i tappi uretrali e i calcoli. Mentre tra le LUTD non ostruttive merita menzione la cistite idiopatica/interstiziale del gatto. Purtroppo molto dolorosa per l’animale e che tende a recidivare e a causare infezioni e ostruzioni.

Tra le LUTD non ostruttive, merita menzione la cistite idiopatica/interstiziale del gatto. Il sintomo più frequente è un’emissione difficoltosa di urina. In genere non si verificano infezioni nelle urine e non ci sono particolari sedimenti. Non si riscontra una causa precisa per questo disturbo. La mucosa della vescica tuttavia presenta microemorragie e segni di infiammazione. Pur essendo spesso autolimitante e di breve durata, la cistite idiopatica va curata tempestivamente.

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