Le malattie dei cuccioli

Nelle prime settimane di vita, sia i cuccioli che i gattini sono particolarmente esposti a malattie da contaminazioni esterne ad opera di batteri o di altri agenti patogeni che possono causarne perfino la morte Questo è dovuto principalmente all’inefficienza dei meccanismi difensivi.

a cura della redazione

Importanti malattie cuccioli cane e gatto

Alcune malattie dei cuccioli possono essere legate al parto (come nascita prematura, oppure il malposizionamento dei feti), oppure al neonato stesso (come ridotto peso alla nascita) o ancora al sovraffollamento delle strutture in cui sono alloggiati i cuccioli, alla qualità scadente del latte materno o del latte artificiale, alla consanguineità tra i genitori: le condizioni dei neonati in questi casi degenerano molto rapidamente presentando sintomi non specifici, come anoressia e lamenti.

Onfaloflebite

Questo nome così complesso ed altisonante, deriva dal greco, indica un’infezione localizzata (ascesso) al di sotto dell’ombelico, che può diffondersi fino a provocare una peritonite. Di solito si verifica nei primi 4-5 giorni di vita ed è trasmessa dalla madre attraverso il leccamento, oppure dalle condizioni igieniche precarie dell’ambiente.

L’addome si presenta dolente, gonfio e violaceo. Se non trattata immediatamente, questa infezione porta alla morte del cucciolo colpito. La patologia si può prevenire controllando l’igiene orale della madre e dei locali, e disinfettando l’ombelico alla nascita e per i primi 4-5 giorni successivi.

La maggior parte delle malattie e infezioni batteriche nei cuccioli sono trasmesse dalla madre.

Infezioni dell’apparato digerente

I sintomi di un’infezione di questo tipo includono perdita di peso, lamenti, febbre (o, al contrario, diminuzione drastica della temperatura), debolezza, rigonfiamento dell’addome, diarrea e morte.

Se possibile in questo caso sarebbe importante identificare il tipo di batterio coinvolto nell’infezione per instaurare una terapia antibiotica mirata, tenendo conto che molti antibiotici hanno notevoli effetti collaterali nei neonati, per questo motivo il piccolo dovrà essere sottoposto anche ad una terapia reidratante e di sostegno.

Infezioni respiratorie

In questo caso i batteri possono provenire dall’ambiente esterno oppure essere già presenti nell’apparato respiratorio senza dare sintomi e diventare pericolosi per un abbassamento delle difese immunitarie del neonato. Il problema principale in corso di questa patologia è che i sintomi non sono chiari, non si ha né tosse né aumento della temperatura, quindi la diagnosi è spesso effettuata in ritardo. La terapia consiste anche in questo caso nell’utilizzo di antibiotici.

La diarrea è un sintomo estremamente comune nei neonati perché l’intestino non è ancora in grado di produrre una quantità sufficiente di “batteri buoni” in grado di neutralizzare quelli “cattivi”.

Infezioni dell’apparato urinario

Il problema della diagnosi di tali patologie è che di solito le cure prodigate dalla madre ai piccoli impediscono di valutare l’aspetto delle urine. In caso di sospetto queste ultime andranno prelevate direttamente dal neonato ed analizzate. La terapia consiste sempre nell’utilizzo di antibiotici.

Congiuntivite

Colpisce i neonati entro le due settimane d’età ed è legata a condizioni ambientali scadenti, oppure è trasmessa dalla madre. Di solito si presenta con scolo oculare e con presenza di pus e rigonfiamento delle palpebre, che fino ai 10-12 giorni di vita sono normalmente saldate tra di loro: questa situazione non permette la fuoriuscita del pus e può rivelarsi molto pericolosa per il piccolo: è bene condurre subito il paziente dal proprio veterinario di fiducia che provvederà a curare gli animali.

Le infezioni respiratore nei gattini

I sintomi sono caratterizzati da febbre, starnuti, scolo nasale ed oculare, anoressia e disidratazione, congiuntivite, ulcere corneali, ma possono essere associati anche sintomi gastroenterici come vomito e diarrea: in questo caso, trattandosi di un virus non esiste una terapia specifica, ma solo un trattamento di supporto: di solito vengono impiegati antibiotici, vitamine e flebo.

In caso di sintomi oculari bisogna utilizzare colliri specifici e pomate oftalmiche. È molto importante pulire il muso e le narici se è presente del muco essiccato per aiutare il gattino a nutrirsi meglio.

FIV

L’immunodeficienza felina è una malattia virale che colpisce i gatti anche giovani e che viene trasmessa attraverso i morsi e i graffi di individui infetti, oppure tramite l’accoppiamento.

Sono maggiormente esposti all’infezione i gatti che trascorrono una parte della loro vita all’esterno, soprattutto se non sono sterilizzati. La malattia è molto simile al virus dell’AIDS umano, in quanto genera immunodeficienza, ossia l’incapacità del sistema immunitario di difendere l’organismo.

I sintomi possono insorgere per effetto diretto del virus, oppure come conseguenza di infezioni secondarie che di solito compaiono in seguito alla malattia. La diagnosi viene effettuata dal medico veterinario tramite un prelievo di sangue ed un test rapido.

Le infezioni respiratorie sono una causa frequente di malattia e di morte dei neonati di pochi giorni di vita.

FIV, l’importante è prevenire

Non esiste una terapia specifica che permetta all’animale di guarire dalla FIV. Si possono effettuare cure per sostenere il più possibile il gatto ed allungare il tempo di sopravvivenza: esse comprendono antibiotici, vitamine, prodotti per rinforzare il sistema immunitario e, in alcuni casi, cortisone. Per la FIV, purtroppo, non esiste ancora un vaccino.

Per prevenire questa patologia se il gatto è maschio, l’unica arma a disposizione è evitare il più possibile le risse attraverso la castrazione. Per le femmine è altrettanto consigliata la sterilizzazione per scongiurare un possibile contagio attraverso l’accoppiamento.

Leucemia felina

Si tratta di una malattia virale, abbastanza contagiosa, che si può ritrovare in alcuni casi anche nei cuccioli. La principale modalità d’infezione è il contatto prolungato con saliva e secrezioni nasali di gatti infetti, quindi anche la condivisione di ciotole e lettiere può essere una fonte di rischio, tuttavia il virus sopravvive poco nell’ambiente, quindi è assai poco probabile.

I sintomi sono simili a quelli della FIV. A volte al virus della leucemia felina sono associati diversi tipi di neoplasie, come i linfomi. Anche in questo caso la diagnosi viene effettuata dal medico veterinario attraverso un test del sangue. Fortunatamente, però, per questa malattia esiste un vaccino che è consigliabile somministrare ai gatti che vivono all’esterno.

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