Animali in condominio regole per tenerli

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Gli animali, in condominio regole condominiali da rispettare. Gli animali da compagnia, come cani e gatti, sono sempre più diffusi nelle nostre case. Accogliere degli animali è un’esperienza appagante e può apportare grandi benefici a tutta la famiglia.

a cura di Elena Braghin Giornalista & Copywriter Freelance

Condominio regole generali per tenere animali

Cani e gatti, però, non sono dei peluche né dei soprammobili: Sono degli esseri viventi che, come noi, hanno esigenze di spazio, bisogno di cure e certamente possono farsi sentire da tutti con abbai e miagolii.

Quando viviamo in un contesto di condivisione degli spazi, quale è un condominio, è importante tener presente alcune regole utili a garantire una convivenza pacifica con i propri vicini di casa. Di seguito vedremo cosa dicono la legge e la giurisprudenza riguardo agli animali domestici in condominio.

La riforma del condominio: il divieto è illegittimo

La prima e più importante regola, sancita dalla Riforma del condominio (Legge 220/2012), chiarisce che “Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”, introducendo di fatto un nuovo comma all’art.1138 del Codice Civile.

Di conseguenza, il regolamento condominiale che dovesse vietare ai proprietari di tenere animali domestici sarebbe nullo. La delibera assembleare che dovesse sancire un simile divieto potrebbe essere impugnata entro 30 giorni dall’approvazione, o dalla notifica del verbale dal condomino assente. Questa legge non ha fatto altro che cristallizzare un atteggiamento già in uso dalla giurisprudenza.

Quali sono gli animali domestici?

La norma non fa un elenco esaustivo di animali che non possano essere vietati dal regolamento condominiale, limitandosi a parlare genericamente di “animali domestici”. Cani e gatti rientrano certamente in questa categoria, alcuni dubbi potrebbero sorgere tra i condòmini su animali come conigli, criceti, furetti, serpenti, ragni o altri.

La nuova normativa si riferisce genericamente agli “animali domestici”, pertanto la detenzione di “animali esotici”, come iguane e serpenti, può essere vietata tramite regolamento condominiale.

Eccezione alla norma

L’ultimo comma dell’art. 1138 del Codice Civile non si applica ai contratti di locazione. Il rapporto tra proprietario dell’immobile e conduttore (colui che affitta) è di natura privata, pertanto, in questo caso, è possibile vietare all’inquilino di possedere animali domestici all’interno dell’appartamento in locazione, purché tale divieto sia chiaramente espresso in una clausola del contratto d’affitto regolarmente registrato.

Gatto sdraiato nella sua cuccia in appartamento
Gatto nella cuccia in appartamento

Come comportarsi nelle aree comuni del condominio

Poter accudire degli animali domestici in condominio non significa essere liberi di far ciò che si vuole. La condivisione di spazi comuni prevede delle regole di comportamento necessarie ad una pacifica convivenza tra condòmini. Sarà, pertanto, sempre richiesto di vigilare sul proprio animale in modo da non arrecare danni a persone e a cose.

Il proprietario dovrà sempre pulire eventuali deiezioni dell’animale, il mancato rispetto di questa semplice regola potrebbe portare a spiacevoli conseguenze penali. Il cane dovrà essere, inoltre, condotto al guinzaglio nello spazio condominiale e la museruola si renderà necessaria per i cani considerati di “razza pericolosa”.

È diritto del condomino utilizzare l’ascensore in compagnia del proprio animale domestico, purché questo non sporchi né generi odori molesti,. Deve essere condotto al guinzaglio e, secondo l’ordinanza 6.8.3023 del Ministero della Salute (Gazzetta Ufficiale 6.09.13), sia sempre munito di museruola.

Se il cane abbaia troppo?

Attenzione a non superare la normale tollerabilità. I rumori provocati dagli animali domestici, come l’abbaiare dei cani, sono considerati come immissioni, regolate dall’art. 844 del Codice Civile. Solo se la frequenza e il volume dei rumori provocati dall’animale superano la normale tollerabilità, verificabile tramite accertamento tecnico, i vicini possono rivolgersi al giudice per chiedere la cessazione (inibitoria) della condotta molesta e l’eventuale risarcimento del danno.

Chi procura o non impedisce “strepiti animali”, inoltre, potrebbe risultare colpevole del reato di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” (ex art. 659 c.p.) quando il disturbo è arrecato a più persone.

Attenzione anche agli odori sgradevoli

Le esalazioni sgradevoli possono integrare la fattispecie di reato di cui all’articolo 674 del Codice Penale “Getto pericoloso di cose”: l’emissione di gas, di vapori o fumi che molestino o procurino danno alle altre persone è punibile con l’arresto o con l’ammenda.

Come per rumori molesti, anche per “emissioni moleste olfattive” la giurisprudenza riconosce il limite della normale tollerabilità, come indicato dall’articolo 844 del Codice Civile.

Regole animali in condominio esiste un limite massimo per appartamento?

La legge non sancisce un numero massimo di animali che è possibile accudire in appartamento. Ciò non di meno, è possibile stabilire un limite numerico, per mezzo del regolamento condominiale, al fine di evitare casi di sovraffollamento e nell’ottica del benessere dei condòmini e degli stessi animali.

In alcuni comuni il limite potrebbe essere imposto per ordinanza all’interno del piano regolatore, come è avvenuto nel Comune di Gaeta nel 2017 che ha fissato a cinque il numero massimo di animali detenibili “con particolare riferimento ai cani ed ai gatti custoditi in giardini condominiali o in giardini privati all’interno di un contesto condominiale o, comunque, in spazi da cui potrebbe derivare un pregiudizio ai condomini”.

In appartamento, il Comune ha invece deciso di rapportare il limite di detenzione degli animali in rapporto alla superficie dell’alloggio, indicando che “ciascun animale domestico deve godere di uno spazio minimo pari ad otto metri quadrati”.

Questo caso ha suscitato diverse critiche e probabilmente continuerà a far discutere: infatti, non vi sono limiti espressamente imposti dalla legge riguardo al numero di animali da tenere in appartamento. Purché i proprietari rispettino gli obblighi di legge garantendo un ambiente salubre e impedendo l’emissione di rumori o di odori molesti, rispettando lo spazio condiviso da tutti i condòmini.

Sceglere un cucciolo

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