Ricette elettroniche veterinarie

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La Fnovi e Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia replicano al servizio di Striscia la notizia sulle ricette elettroniche veterinarie.

La FNOVI rappresenta orgogliosamente la categoria dei medici veterinari italiani, citati nel servizio sulle “Ricette Elettroniche Veterinarie”; servizio curato da Jimmy Ghione durante Striscia la notizia.

Pur comprendendo lo spirito che spesso anima la categoria dei giornalisti, la FNOVI in una nota condivisa anche dall’Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia, spiega;

“Riteniamo che le numerose imprecisioni contenute nel servizio danneggino la categoria che ogni giorno svolge il proprio lavoro con professionalità , secondo le leggi e con coscienza.

Per questo segnaliamo alcuni passaggi rilevanti, richiamati sia dal Codice Deontologico che dai Codici Civile e Penale; la prescrizione (ricetta) è un atto medico e come tale deve essere remunerata; al professionista sta la decisione se e come tale prestazione debba essere compensata. La stessa deve risultare riferita ad un cliente identificato (Codice Fiscale) e registrato nell’elenco clienti, ed al suo animale. È quindi lapalissiana la conseguenza che ad ogni cliente registrato corrisponda almeno un documento fiscale, che dimostri l’esistenza di un rapporto professionale.

La medicina veterinaria dei pet è a tutti gli effetti “privata”. Inutile e fuorviante quindi il confronto con la medicina umana. Questa, infatti, in quanto “pubblica” prevede la copertura del Servizio Sanitario Nazionale delle prestazioni erogate dai professionisti. Siamo quindi noi tutti cittadini a pagare le prestazioni del Medico, cosa che invece non avviene per il Medico Veterinario.

Dall’ introduzione della Ricetta Elettronica Veterinaria i Medici Veterinari Liberi Professionisti e le Strutture Medico-Veterinarie rilevano un incremento esponenziale di richieste di prescrizioni di ogni genere di farmaco (con obbligo di ricetta). Ci si deve quindi piuttosto domandare come facevano i proprietari di animali a procurarsi i farmaci prima del 16 aprile”.

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