Il vaccino per il gattino

Quando arriva un nuovo gattino è necessario pensare prima di tutto alla sua salute e proteggerlo con il vaccino. Il gatto, infatti, come gli altri animali domestici, può essere contagiato da virus talvolta letali.

Per ANMVI Dott. MARCO MELOSI e Dott.ssa SILVIA MACELLONI – Medici Veterinari

Per evitare che il gattino si ammali può bastare un semplice vaccino…

Il gattino appena nato riceve dalla mamma una prima difesa contro le malattie attraverso un latte speciale che si chiama colostro. Questo tipo di difesa è chiamato dagli esperti immunità materna.

Tale protezione perdura alcune settimane, per poi progressivamente decadere (mediamente intorno ai due mesi di vita). Se non sottoponiamo il micino a un’ulteriore copertura da questo momento in poi il rischio di contrarre malattie è molto alto.

Fuoco incrociato

Le vaccinazioni hanno lo scopo di stimolare la produzione di anticorpi specifici contro un certo tipo di virus. In un certo senso sono una specie di “scudo”: se il gattino verrà in contatto con l’agente patogeno nel periodo di protezione del vaccino non si ammalerà (in alcuni casi può ammalarsi, ma in modo molto lieve) e non rischierà, oltre alla malattia, di essere colpito da agenti patogeni opportunisti.

Molto spesso, infatti, le malattie virali sono accompagnate da invasione di batteri e funghi che approfittano del calo delle difese immunitarie e che possono rendere ancora più complessa la guarigione.

Il colostro è il primo latte, capace di difendere i cuccioli da molte malattie. Dal punto di vista scientifico si presenta sotto forma di liquido giallo sieroso, molto ricco d’immunoglobuline di classe A. La sua composizione è acqua, leucociti, proteine (fra le quali anche agenti immunologici), grassi e carboidrati. Il colostro viene prodotto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza e i primi giorni dopo il parto.

Un piano ad hoc per il vaccino del gattino

Il piano vaccinale non è sempre lo stesso per tutti gli animali. Affinché sia efficace deve essere approntato insieme al veterinario, che sceglierà il tipo di vaccino e i tempi delle vaccinazioni di richiamo in base ad età, stato di salute, stile di vita, presenza o meno di altri gatti e molti altri parametri.

Trivalente

In genere sono proposti due tipi di vaccinazioni: una, detta trivalente, protegge dalle malattie respiratorie causate da Herpesvirus e Calicivirus e dalla gastroenterite virale (Parvovirus); l’altra protegge dalla FelV o leucemia virale felina (Retrovirus).

un vaccino per il gattino nell'immagine
Il vaccino per il gattino

Talvolta, se ci sono particolari esigenze, il piano vaccinale è arricchito dalla somministrazione del vaccino contro la clamidiosi (Clamidia psittaci) e contro la rabbia (Rabdovirus).

Insieme o separati

Viene di solito effettuata una prima somministrazione (inizio a circa otto settimane di vita) seguita da un richiamo e poi da vaccinazioni annuali. I tempi sono variabili da caso a caso ma di solito si esegue un vaccino, poi un richiamo dopo tre settimane-un mese e si effettuano successivamente richiami a cadenza annuale.

Le vaccinazioni devono essere protratte per tutta la vita dell’animale se si desidera proteggerlo in modo continuato: la sospensione dei richiami non assicura un’adeguata protezione.

Alcuni vaccini possono essere somministrati insieme, altri devono essere iniettati in siringhe diverse.

La protezione offerta dal colostro dura più o meno due mesi, poi decade. Spesso le malattie virali sono accompagnate da invasione di batteri e funghi che approfittano del calo delle difese immunitarie e possono ritardare la guarigione.

Scarpe infette

Per i gatti che vivono in appartamento e che non entrano mai in contatto con gatti potenzialmente FelV-infetti, si consiglia in genere l’effettuazione del solo vaccino trivalente.

I virus respiratori e il Parvovirus possono essere veicolati anche per via aerogena o attraverso, ad esempio, le scarpe o le mani del proprietario venuto accidentalmente a contatto con gatti o ambienti infetti.

gattino con la mamma

Vagabondi a rischio

Il virus della leucemia felina è molto labile nell’ambiente e perché avvenga il contagio i gatti devono essere posti a contatto diretto (trasmesso da saliva, sangue e altre secrezioni corporee). Se il gatto esce, è invece consigliabile l’effettuazione di tutti i vaccini disponibili e comunque almeno del trivalente e di quello contro la FelV.

Viaggiare sicuri

La vaccinazione contro la rabbia è consigliata in zone a rischio o per i gatti che viaggiano a seguito del proprietario. Prima di effettuare la vaccinazione, il veterinario sottoporrà a visita clinica il gattino, accertando che tutto sia a posto: un gattino sano risponderà prontamente e in modo adeguato alla stimolazione vaccinale, mentre uno malato potrebbe avere conseguenze anche gravi.

Prima di andare in vacanza col proprio gatto è bene consultare la propria ASL o il proprio veterinario: talvolta è richiesta l’effettuazione del vaccino contro la rabbia molti mesi prima della partenza.

Piano… di difesa

Al proprietario verrà consegnato un librettino di vaccinazione in cui saranno annotate tutte le somministrazioni effettuate e in cui saranno appuntati i richiami da fare.

Nel caso si adotti un gatto già grande, o se il gattino ha già ricevuto il primo o i primi vaccini, è bene farsi dare il libretto di vaccinazione in modo da pianificare le vaccinazioni seguenti e sapere se è o meno protetto contro le principali malattie.

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