Gatto e bambino: consigli per una vita in armonia

Per molti genitori avere un bambino piccolo che cresce e vive assieme a un gatto può sembrare una cosa normale. Per altri invece l’idea che il gatto possa ferire il proprio bambino è un pensiero spaventoso che può portare al gatto di famiglia un biglietto di sola andata per il rifugio. 

a cura di Tiziana DaRe Educatore e ri-educatore cinofilo professionista
Diplomata in educazione e rieducazione del cane (hnc in dog training and behaviour) Specialista nel comportemento del gatto (cat behavior specialist) www.obbiettivocane.com

Gatto e bambino

Possono diventare meravigliosi compagni di vita e di gioco, se ben seguiti ed introdotti. In famiglia, in presenza di qualsiasi animale da compagnia, è bene fin da subito avere buon senso, dispositivi di sicurezza e creare un ambiente idoneo per tutti.

L’idea è di “prevenire piuttosto che curare” e monitorare, durante il percorso di crescita, sia i bimbi sia gli animali. Ecco 5 consigli utili in questo meraviglioso cammino.    

Non abbandonare il gatto

Se il gatto è già membro della famiglia e si aspetta un figlio, la prima cosa da fare è non portare il gatto in gattile. Il principale motivo per cui i gatti finiscono in gattile di fronte a gravidanze è la paura di prendere la toxoplasmosi. 

Generalmente il medico di famiglia informa la gestante che se viene a contatto con le feci del gatto, il feto può rischiare la salute. Queste sono informazioni inaccurate e spaventano la famiglia, la quale decide il più delle volte di disfarsi del gatto.

Esiste un parassita chiamato toxoplasma gondii che può generare malformazioni nel feto. Tutti gli animali a sangue caldo, incluso gli esseri umani, sono sensibili a questo parassita e il gatto ne è il vettore principale in quanto nelle feci vi sono le uova (ovociti).

Usa e getta

Gli ovociti non sono immediatamente attivi, pertanto una pulizia giornaliera della lettiera riduce altamente il rischio della malattia. Inoltre la pulizia della lettiera può essere effettuata da un altro famigliare e non dalla gestante. 

In caso fosse la gestante a doversene occupare, è consigliato usare dei guanti usa e getta, una mascherina e lavarsi accuratamente le mani a seguito della pulizia lettiera. 

Per evitare di prendere la toxoplasmosi è bene educare tutti i membri della famiglia a seguire le normali norme igieniche in cucina e quando si maneggia la lettiera (quindi lavarsi sempre le mani). I rischi di prendere il parassita sono maggiori mal maneggiando carni crude.

Preparare il gatto all’arrivo del bambino

L’arrivo di un neonato per un gatto è un gran cambio di vita, che può comportare un forte stress se non è stato socializzato da piccolo. Prima ancora dell’arrivo del neonato si può preparare il gatto a tutti gli equipaggiamenti che poi saranno di uso quotidiano nella cura e pulizia del bimbo. 

Prepariamo quindi già la cameretta con la culla, fasciatoio, palestrina, passeggino e altro, in modo tale che il gatto abbia tempo di abituarsi al nuovo arredo. L’ambientazione è fondamentale anche se in futuro non si vuol far entrare il gatto in camera del neonato. 

La gestante può svolgere dei giochi o posizionare delle crocchette sui nuovi arredi così da invitare il gatto all’osservazione e adattamento degli stessi.

Nuovi stimoli

Essendo i gatti abitudinari, è consigliato mantenere le stesse routine di gioco e attenzioni che si potranno avere una volta nato il bimbo; quindi non dare ora il 100% del tempo a disposizione se poi non si potrà mantenere. 

Se si hanno degli amici con bambini si può provare ad organizzare piccoli incontri fra gatto e bimbi in modo tale da abituare il gatto alla presenza del piccolo. Inoltre è possibile utilizzare dei video che propongano le urla o pianti di neonati, partendo da un volume basso e pian piano alzando, così che il gatto familiarizzi anche con i suoni che un nuovo arrivo comporta.

Due ragazzi con il gatto che gli fanno le coccole e lui ne approfitta
L’arrivo di un neonato per un gatto è un gran cambio di vita, che può comportare un forte stress.

Un arredo cat-friendly

L’arredo cat-friendly in realtà si riassume in due aspetti: avere sempre una via di fuga, e avere una zona inaccessibile al bimbo (bimbo-free). Questi aspetti saranno fondamentali quando il bimbo inizierà a gattonare. 

Tiragraffi, totem, mensole, serviranno al gatto per poter osservare dall’alto le attività di casa senza per forza essere al centro di esse. In natura il gatto preferisce scappare piuttosto che doversi confrontare con qualcosa che lo spaventa, quindi avere a disposizione varie scappatoie servirà a diminuire lo stress e gli incontri ravvicinati indesiderati.

Una zona “bimbo-free”

La zona bimbo-free sarà invece il posto in cui il gatto potrà dormire, mangiare, avere accesso alla lettiera e trascorrere momenti in serenità e solitudine se lo desidera. 

La lettiera è molto importante che sia collocata in una zona in cui il bimbo non abbia accesso, poiché quando sporca il gatto è vulnerabile e, se minacciato, potrebbe decidere di sporcare in altre zone della casa perdendo così l’abitudine di usare la lettiera. A questo riguardo i cancelletti (baby gate) sono molto utili all’interno della casa per delimitare l’accesso al bimbo a certe aree.

1) Mantenere le cure del gatto

La vita di un genitore può essere piena di impegni e frenetica, non va però scordato che all’interno del gruppo famiglia anche il gatto ha le sue necessità e la sua importanza. Da non dimenticare sono le routine dei pasti, possibilmente sempre alla stessa ora, così come quelle di svago e gioco. 

Inoltre dal punto di vista salutistico vanno ricordate le scadenze dei vaccini, dell’antiparassitario, etc. Mettere dei promemoria sul cellulare può aiutare a ricordare le scadenze. Un gatto malaticcio va a discapito anche della relazione con il bimbo.

2) Educare il bambino al gatto

Come abbiamo educato e socializzato il gatto all’arrivo del bimbo, va anche educato il bimbo alla presenza del gatto. Per un bimbo piccolo è naturale voler acchiappare il gatto per la coda o per le zampe, senza rendersi conto dell’effettiva forza che ci mette nel farlo. 

Fin da subito è consigliabile insegnare al bimbo a fare le carezze al gatto usando il nostro braccio come “cavia” così da correggerlo se troppo manesco. Inoltre vanno spiegati al bimbo i vari segnali che il gatto manda quando vuole essere lasciato in pace o quando non apprezza qualcosa che gli viene fatto.


Se vogliamo che il bambino si comporti correttamente con l’animale facciamolo noi in sua presenza in modo tale che emuli il nostro comportamento. Utilizzando i giochi per gatti si può insegnare al bimbo il giusto approccio, indirizzando così le unghie e i denti dell’animale sul giocattolo e non sulla pelle del bimbo.

In commercio ce ne sono di vario tipo fra palline, canne da pesca per similare giochi di predazione o dispenser per inserire le crocchette e osservare come il gatto si procaccia il cibo.
Le interazioni devono sempre essere supervisionate da un adulto.

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