Il coniglio informazioni utili

Informazioni utili sul coniglio che negli ultimi anni è diventato il terzo animale da compagnia che popola le nostre case, dopo il cane e il gatto.

Per AAE Conigli  Dott.ssa MARTA AVANZI – Medico Veterinario

Il CONIGLIO un amico incompreso

L’aspetto incredibilmente dolce dei coniglietti in vendita nei negozi e la facilità con cui possono essere acquistati (bastano una gabbietta e pochi euro), spinge molte persone all’”acquisto d’impulso”.

Si pensa che siano animali poco impegnativi, un po’ come grossi criceti, a cui basta versare nella ciotola del mangime di tanto in tanto per farli vivere contenti per i pochi anni che sono destinati a durare…

Una scelta impegnativa informazioni utili sul coniglio

Nulla è più lontano dalla realtà. Far vivere felicemente un coniglio, soddisfare le sue necessità fisiche, ma soprattutto psicologiche, non è affatto semplice: ci vogliono tempo, dedizione e conoscenze specifiche.

Purtroppo, al momento dell’acquisto del coniglio ben di rado il venditore fornisce informazioni utili, esaustive e attendibili sulla gestione corretta di questi animali. E altrettanto di rado chi li acquista si informa in anticipo per sapere se è in grado di fornire loro quanto veramente necessitano. Vediamo quali sono i principali equivoci, malintesi e idee sbagliate riguardo alla gestione dei conigli in casa.

Animali di peluche?

Il pregiudizio forse più diffuso che riguarda i conigli da compagnia è che siano animali adatti ai bambini piccoli, a causa delle loro dimensioni e dell’aspetto tenero e dolce, simile a un peluche. I coniglietti sono in realtà animali molto delicati, dalla struttura ossea fragile, che mal si adattano ad essere afferrati dalle mani incerte dei bambini piccoli.

Agguantati come giocattoli e lasciati goffamente cadere in terra, finiscono spesso per fratturarsi una zampetta o, peggio, la spina dorsale. Inoltre i teneri batuffolini in pochi mesi crescono e diventano animali adulti, molto meno disposti a lasciarsi portare in giro senza reagire.

Purtroppo i coniglietti vengono spesso comprati per impulso, come accade per tanti altri animali, e diventano presto un peso di cui liberarsi. Le associazioni animaliste che si occupano dei conigli di casa abbandonati possono ben testimoniare il numero impressionante di animali che devono accogliere e cercare di ricollocare in famiglie affidabili.

Coi piedini per terra

I conigli, essendo animali da preda, di solito detestano essere sollevati e tenuti in braccio come un gatto. Preferiscono stare con i piedi ben piantati a terra e farsi coccolare dai compagni umani da questa posizione.

Meglio dunque accucciarsi sul pavimento, e lasciare che sia il coniglio ad avvicinarsi a noi quando ne ha voglia per scambiare effusioni. È però difficile per un bambino piccolo resistere alla tentazione di trattare l’animaletto come un bambolotto.

Coniglio n un prato

Non sono un giocattolo!

Un’altra importante responsabilità riguarda la longevità. Molti comprano il coniglietto al bambino pensando che viva più o meno quanto un criceto, e rappresenti quindi un impegno di pochi anni. In realtà la vita media di un coniglio, se ben accudito, è di 8-10 anni, ma alcuni arrivano a superare i 12.

Spesso i bambini, passato l’iniziale entusiasmo, si stufano dell’animaletto come si stufano di ogni altro giocattolo nuovo, oppure crescono e cambiano i loro interessi, finendo per ignorare completamente l’animale, di cui dovranno poi prendersi cura i genitori. Prima di accogliere in casa un nuovo amico è quindi importante chiedersi se si è disposti ad accudirlo adeguatamente per tutta la durata della sua vita.

Se siete seriamente intenzionati a tenere in casa un coniglio e accudirlo nel modo migliore, anziché acquistarlo in un negozio cercate di adottarne uno abbandonato, offrendogli una nuova casa.
Non dimentichiamo che ogni animale, anche se comprato per un bambino, è sempre sotto la responsabilità dei genitori per quanto riguarda le cure quotidiane.

Nato libero

Si ritiene spesso che il coniglio vada tenuto rinchiuso in gabbia, e che questa non debba essere poi tanto spaziosa. Se pensiamo però a come vivono i conigli allo stato naturale, liberi di correre nei prati, ci possiamo rendere conto che tenerli rinchiusi in gabbia è sbagliato quanto tenerci rinchiuso un cane o un gatto.

I conigli sono animali intelligenti, curiosi, pieni di vita, che amano correre, saltare ed esplorare. Confinati perennemente in gabbia saranno tristi e annoiati, mentre se li lasciamo liberi potremo farli felici e interagire veramente con loro, facendone membri a tutti gli effetti della famiglia, e godere della loro gioia di vivere e della loro complessa personalità.

Casa sicura

Perché ciò sia realizzabile dovremo però mettere la casa in sicurezza, eliminando tutti i potenziali pericoli: proteggere i fili elettrici, mettere fuori portata farmaci, sigarette, biscotti e tutto ciò che può far male al nostro amico, impedire l’accesso ai balconi e il contatto con potenziali predatori come cani, furetti e gatti.

In giardino il coniglio non va mai lasciato solo, ma sempre sorvegliato a vista per impedire fughe o aggressioni da parte di altri animali. I conigli sono animali puliti e possono facilmente essere addestrati a sporcare nella cassetta, a condizione però che siano sterilizzati (sia maschi che femmine), altrimenti l’istinto a marcare con feci e urine prende il sopravvento rendendo vano ogni sforzo a educarli.

Il coniglio rappresenta un’ottima compagnia per gli adulti, che riescono meglio a stringere un rapporto affettivo, spesso eccezionalmente profondo, basato sul rispetto dei bisogni psicologici dell’animale.

Il coniglio in realtà è un erbivoro (non un granivoro)

Ossia un animale con una dentatura e un apparato digerente specializzati per consumare e digerire una dieta basata su erba e piante di campo. Questi alimenti naturali sono ricchi di fibra, hanno uno scarso valore nutritivo e richiedono una masticazione prolungata.

Per questi motivi mantengono in salute la dentatura e stimolano correttamente la funzionalità dell’intestino, fornendo tutti gli elementi nutritivi necessari, senza far ingrassare. I semi e i cereali, al contrario, sono poveri di fibra, cosa che danneggia la dentatura e fa funzionare male l’intestino.

Verdure fresche, sì grazie

L’alimento migliore per il coniglio,  e anche il più economico, è l’erba. Purtroppo non tutti hanno a disposizione un giardino o un campo da cui raccogliere quotidianamente erba e piante spontanee, ma si può ovviare con una varietà di verdure fresche, ad esempio radicchio, insalata, indivia, sedano, finocchio, carote e foglie di carota, peperoni, cime di rapa.

Un altro mito senza reale riscontro è che le verdure fresche siano dannose per i conigli: basta considerare che i conigli selvatici si nutrono solo di vegetali, anche quando piove o quando fa freddo, per capire quanto questa credenza sia sbagliata.

Informazioni utili per il coniglio in primo piano
Informazioni utili per il coniglio


Variare… con calma

La cosa importante è evitare cambi bruschi di alimentazione, e fornire in modo graduale le verdure fresche ai conigli abituati a consumare solo cibi secchi come i mangimi.

Non dimentichiamo poi il fieno, elemento fondamentale dell’alimentazione del coniglio, che deve sempre essere a disposizione fresco e pulito. Occasionalmente si può offrire un pezzetto di frutta come premio, ma vanno totalmente banditi alimenti inappropriati come pane, biscotti, pasta e gli snack commerciali, come i bastoncini di semi e miele o le caramelline allo yogurt.

Negli ultimi anni il coniglio è diventato il terzo animale da compagnia, dopo il cane e il gatto. Nello scorso numero abbiamo visto come assicurare al nostro amico un’esistenza felice e come rispettare i suoi bisogni psicologici e la sua personalità. Continuiamo il nostro viaggio a caccia dei principali equivoci, malintesi e idee sbagliate riguardo alla gestione dei conigli in casa.  

In salute e malattia

Al momento dell’acquisto, raramente veniamo informati del fatto che i conigli necessitano di cure veterinarie specifiche, come le vaccinazioni o la sterilizzazione, o che in caso di malattia è indispensabile ricorrere ad un veterinario esperto nel trattare specificatamente questo tipo di pazienti.

La fisiologia e le malattie del coniglio sono totalmente diverse da quelle di animali più tradizionali, come cani e gatti, e richiedono da parte del veterinario conoscenze specifiche ed esperienza.
Prima di prendere un coniglio dobbiamo accertarci che sia presente nella nostra zona un veterinario che se ne può occupare con competenza.

Sterilizzati

Il veterinario non sarà necessario solo in caso di malattie o emergenze: è bene che il nuovo arrivato sia visitato subito, per verificare il suo stato di salute. Va poi vaccinato regolarmente per tutta la vita contro due gravi malattie, la mixomatosi e la malattia emorragica virale, presenti in tutta Italia ma soprattutto nel centro-nord.

I conigli devono poi essere sterilizzati, in particolare le femmine, in quanto particolarmente soggette a tumori dell’utero, che possono essere completamente prevenuti con questo tipo di intervento. La sterilizzazione comporta altri importanti vantaggi di tipo comportamentale.

Quando gli ormoni si fanno sentire, da circa sei mesi in poi, i conigli iniziano a marcare la casa con feci e urine, perdendo la buona abitudine di sporcare nella cassettina.

Più educati

I maschi, sentendo il bisogno di accoppiarsi, a volte cercano di montare piedi o mani dei loro coinquilini umani con fastidiosa insistenza. Le femmine diventano molto protettive verso il loro territorio, arrivando ad aggredire chi si prende cura di loro.

I conigli sterilizzati, invece, non essendo più frustrati dal bisogno inappagato di riprodursi, sono più sereni e gioiosi, meno aggressivi e più educati nell’uso della cassetta igienica. Un elemento che differenzia ulteriormente il coniglio da cane e gatto è la necessità di intervenire in modo più sollecito in caso di malessere.

Se il coniglio smette di mangiare, ad esempio, non si deve aspettare per “vedere come va”: già 12 ore di inappetenza sono anormali e devono mettere in allarme; se il problema si prolunga per oltre 24 ore è necessaria un’immediata visita veterinaria. A causa della sua fisiologia, il coniglio può andare incontro a gravi complicazioni già dopo 48 ore di digiuno, che possono provocare danni seri al fegato.

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