Se il fegato si ammala

Lo scopo di un’alimentazione mirata è quello di offrire sostegno e nutrimento all’organismo debilitato dalla malattia, per dare il tempo al fegato di guarire e rigenerarsi.

a cura della redazione PetFamily

Rigenerare il fegato

Nello specifico, gli obiettivi sono innanzitutto apportare i nutrienti e l’energia necessari a ripristinare gli squilibri nutrizionali e a nutrire l’organismo. Inoltre, bisogna fornire le sostanze che il fegato utilizza per permetterne la rigenerazione, in particolar modo le proteine. Infine, se sono già subentrate delle complicazioni metaboliche dovute alla malattia, la dieta potrà ridurle e rallentarne la progressione.

Commerciale o casalinga?

Le diete commerciali sono da preferire, perché contengono tutte le sostanze di cui l’organismo del cane con problemi epatici necessita, nelle giuste proporzioni. Preparare una dieta casalinga che soddisfi tali requisiti sarebbe molto difficile.

Sondino

Le patologie epatiche acute(epatopatie acute) sono rare e spesso provocate da sostanze tossiche per il fegato. Se si conosce la sostanza che le ha provocate, bisogna eliminarla subito dall’organismo e somministrare un ottimo integratore di antiossidanti. Se l’animale non mangia da più di 3-5 giorni, il veterinario lo alimenterà per qualche giorno con un sondino.

In tilt

Un animale malato di fegato è inappetente ma allo stesso tempo necessita di una quota maggiore di proteine, minerali e vitamine rispetto ad uno sano. La sua dieta, quindi, deve essere molto gustosa, altamente energetica e digeribile, per non affaticare il fegato già danneggiato.

Se l’organismo non assume abbastanza energia, inizierà a bruciare il tessuto muscolare. Per prevenire questo fenomeno l’alimento deve contenere molti grassi e zuccheri molto digeribili, come quelli del riso. Anche le proteine vanno aumentante, ma in modo graduale, per evitare che l’organismo vada in “tilt”.

Stracotti

La maggior parte delle patologie epatiche è di tipo cronico (epatopatie croniche) e prima che l’animale manifesti i sintomi e noi ce ne accorgiamo i danni all’organismo sono già avanzati. In questo caso, la dieta specifica è importantissima. Spesso si tratta di intossicazioni prolungate da farmaci o sostanze nocive.

Mentre nel caso di patologie epatiche acute si riscontra una carenza di zuccheri nel sangue, l’esatto contrario succede nel caso di patologie croniche, come la cirrosi. In questo caso, è meglio evitare apporti di carboidrati superiori al 45% della razione, preferendo riso e pasta sottoposti ad una cottura prolungata. Contestualmente, è buona norma somministrare fibre solubili, che regolano la concentrazione di zuccheri nel sangue.

Kappa e le altre

In caso di malattie del fegato croniche, spesso il povero animale presenta carenze di vitamine, soprattutto del gruppo B. Queste sono importantissime per la produzione di altri fattori nutritivi, produzione che avviene proprio a livello del fegato. Spesso poi nelle patologie epatiche croniche si riscontra anche una carenza di vitamina K. Tutte queste sostanze dovranno essere integrate.

Fegato grasso

Nel gatto è molto frequente la cosiddetta lipidosi epatica, una sindrome che porta all’accumulo dei grassi all’interno del fegato. I soggetti più predisposti sono gli anziani con qualche chilo di troppo che, per qualsiasi motivo, smettono improvvisamente di mangiare. L’organismo reagisce al digiuno immagazzinando nel fegato tutti i grassi presenti nei vari tessuti… e creando un vero e proprio ingorgo.

Ammoniaca

L’encefalopatia epatica, malattia rara, è un disturbo che può subentrare in caso di grave danno del fegato.La causa è un’intossicazione dell’intero sistema nervoso causata dalle sostanze nocive che il fegato malato non riesce a trasformare ed eliminare, in principal modo l’ammoniaca. I sintomi sono vomito, diarrea, aumento della sete e dell’urinazione, fino ad arrivare a convulsioni, stato confusionale e cecità.

Toccasana

Gli ultimi studi hanno dimostrato che un apporto supplementare di L-carnitina nella dieta aiuta molto il fegato malato dei nostri beniamini, in quanto essa aiuta l’organismo a trasformare i grassi in energia di pronto utilizzo.

Mai per forza

È meglio suddividere la razione giornaliera in tanti piccoli spuntini, per non affaticare troppo l’organismo con il processo digestivo e permettere all’animale di mangiare con gusto. Nonostante sia importantissimo incoraggiare il nostro amico a mangiare, non forziamolo mai, perché così potrebbe prendere in odio l’alimento e il suo appetito potrebbe peggiorare ancora di più. Questo discorso vale soprattutto per il gatto.

Effetto spugna

Anche le fibre sono importantissime. Quelle insolubili, come cellulosa e lignina, funzionano da spugna e assorbono le tossine. Quelle solubili, come i FOS (frutto-oligo-saccaridi), invece, rallentano la produzione e l’assorbimento di ammoniaca, uno scarto tossico che un fegato malato non è in grado di eliminare.

Contro le carenze

Se il fegato non funziona bene, spesso l’organismo presenta carenze di Sali minerali, come il potassio. Anche lo zinco spesso è carente, a causa del minore apporto di cibo che l’organismo riceve. È fondamentale integrare queste sostanze nella dieta. Consigliabile è anche una maggiore integrazione di vitamina C ed E, taurina, selenio e manganese.

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