L’infertilità nella cagna

L’infertilità, cioè l’incapacità di avere una gravidanza e portarla a termine, nella specie canina è un problema molto importante che coinvolge allevatori e privati. Cerchiamo di conoscerla meglio.

A cura del Dott. DIEGO MANCA – Medico Veterinario

Una questione vitale

L’infertilità può colpire femmine di tutte le età, ma è più frequente in soggetti con più di cinque-sei anni. In realtà si tratta di un complesso di patologie, spesso difficili da individuare ad un primo esame, che raggruppano anomalie nel ciclo sessuale, anormalità anatomiche, aborto, rifiuto di accoppiamento e impossibilità di rimanere gravide.

Tempismo perfetto

Il primo passo per conseguire la massima percentuale di concepimento è la corretta gestione dell’accoppiamento, raccogliendo anche informazioni relative all’età del maschio e ai suoi precedenti successi riproduttivi.

Nel 70% dei casi di mancata fecondazione la causa è proprio da imputare ad accoppiamenti troppo in anticipo o in ritardo rispetto all’ovulazione. La consanguineità, la selezione troppo spinta, alcune malattie uterine, le malformazioni congenite della vagina e le infezioni (virali, batteriche e protozoarie) sono alcune tra le cause di infertilità nella specie canina.

Gli strumenti giusti

Esistono metodiche che permettono di individuare l’ovulazione (cioè il momento fertile) nella cagna. La citologia vaginale riveste un ruolo importante per evidenziare questa fase del ciclo estrale e prevedere quando la cagna si avvicina all’ovulazione.

Il dosaggio del progesterone nel sangue rimane probabilmente l’esame d’elezione per identificare con buona precisione il momento più favorevole per la fecondazione e, in modo indiretto, l’ovulazione della cagna. L’esame ecografico, invece, può essere impiegato per monitorare lo sviluppo dei follicoli ovarici o un aumento di volume delle ovaie che può far sospettare cisti ovariche o neoplasie.

Un problema, molte cause

Altre cause di infertilità sono: la consanguineità, la selezione troppo spinta, la predisposizione della cagna a sviluppare alcune malattie uterine come ad esempio l’iperplasia endometriale cistica (cioè una proliferazione eccessiva delle cellule della mucosa interna che riveste l’utero, patologia piuttosto frequente nella cagna con più di cinque anni di età), le malformazioni congenite della vagina, le infezioni virali da Herpes, quelle batteriche da Brucella canis e infine quelle protozoarie da Toxoplasma.

Le cause di natura ormonale rappresentano circa il 20% dei motivi di infertilità e spesso sono di difficile identificazione, salvo alcuni casi come le disfunzioni della tiroide o delle ghiandole surrenali. Esistono metodiche che permettono di individuare l’ovulazione nella cagna.

Il dosaggio del progesterone nel sangue rimane probabilmente l’esame d’elezione per identificare con buona precisione il momento più favorevole per la fecondazione e, in modo indiretto, l’ovulazione della cagna.

Rischio Herpes

Le infezioni da Herpes virus rappresentano un problema particolarmente sentito dagli allevatori per la gravità delle conseguenze sulla loro attività. Purtroppo, quando una cagna gravida è colpita dall’infezione, se riesce a portare a termine la gravidanza si assiste alla morte dell’intera cucciolata nei primissimi giorni di vita.

La caratteristica negativa dell’Herpes virus è quella di rimanere all’interno dell’organismo adulto per tutta la vita del soggetto, intervallando momenti di “vivacità”, come ad esempio durante la gravidanza, a momenti di quiescenza. Questa peculiarità, unita alla scarsità dei sintomi nell’animale adulto, rende difficile individuare i soggetti portatori se non attraverso specifici test sierologici.

L’unica possibilità concreta di tenere sotto controllo questa seria causa di infertilità è rappresentata dal vaccino specifico per l’Herpes virus canino, il quale farà produrre alla madre anticorpi che saranno trasmessi ai cuccioli, i quali saranno quindi protetti nelle prime delicate settimane di vita. 

Le infezioni da Herpes virus rappresentano un problema particolarmente sentito dagli allevatori per la gravità delle conseguenze sulla loro attività, poiché comportano quasi sempre la perdita dell’intera cucciolata qualora
la madre sia infetta.

Il consiglio, se vi trovate in una di queste situazioni, è quello di rivolgervi al vostro veterinario di fiducia o ad uno specializzato in ginecologia-ostetricia in grado di risolvere il problema nel migliore dei modi.

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