L’Idrocefalo una patologia nel cane

gruppo di cani patologia idrocefalo

L’ idrocefalo nel cane è una patologia caratterizzata da un accumulo eccessivo di liquido cefalorachidiano all’interno del cervello.

A cura del Dott. DIEGO MANCA Medico Veterinario

Patologia idrocefalo del cane le cause

Di solito ha un’origine congenita, di conseguenza viene più comunemente diagnosticato nei cuccioli. Solo occasionalmente può insorgere in seguito ad un’emorragia cerebrale, trauma cranico, neoplasie cerebrali, carenza di vitamina A, batteri, tossine, virus.

Idrocefalo comunicante

Si distinguono due tipologie: quello comunicante e il non comunicante. In caso di idrocefalo comunicante, il cervello dell’animale non è in grado di assorbire una normale quantità di liquido cefalorachidiano dal sistema ventricolare cerebrale.

I ventricoli cerebrali sono camere localizzate all’interno del cervello attraverso le quali circola questo liquido. In tale forma non vi è nessuna ostruzione a carico della sua circolazione, ma una sua iperproduzione, oppure una anomalia o un danno a carico del cervello dell’animale che ne impedisce il regolare assorbimento. Questo tipo di solito è congenito.

Idrocefalo non comunicante

A differenza dell’idrocefalo comunicante, il non comunicante è causato da un’ostruzione fisica vera e propria a carico del normale flusso di liquido cefalorachidiano, in genere di origine congenita. Tra le tante cause, è possibile che la mamma del cucciolo durante la gravidanza abbia assunto farmaci teratogeni che hanno interferito con lo sviluppo fetale oppure la patolofia può essere scaturita da un eventuale parto difficoltoso, da una nascita prematura o da infezioni contratte prima della nascita.

Cane in primo piano all'aria aperta

I sintomi dell’idricefalo nel cane

Non sono condizionati dalla tipologia, comunicante o non comunicante, acquisito o congenito, e i più comuni sono:

  • rigonfiamento cranico (cranio a cupola);
  • disorientamento;
  • minor vivacità del soggetto;
  • ipereccitabilità/aggressività;
  • assenza o progressiva perdita della coordinazione muscolare;
  • crisi convulsive;
  • sonnolenza;
  • respirazione anomala;
  • strabismo;
  • stato di incoscienza.

Soggetti a rischio

Le razze maggiormente a rischio sono: i Chihuahua, ma anche Barboni Toy, Pechinesi, Carlini, YorkShire Terrier, Maltesi, Bulldog.

La diagnosi

L’idrocefalo è una patologia non particolarmente difficile da diagnosticare; l’iter medico per confermarne un sospetto, oltre a un accurato esame neurologico ed aver escluso con esami del sangue e urine infezioni e malattie sistemiche, consiste nell’esecuzione di radiografie craniche, TAC, Risonanza Magnetica al cervello e cranio e prelievo del liquido cefalorachidiano.

Il trattamento

I sintomi più gravi della malattia necessitano di un ricovero con relativo intervento chirurgico. Le manifestazioni più lievi, invece, possono essere trattate farmacologicamente cercando di ridurre la quantità del liquido prodotto. Spesso la terapia con solo farmaci riesce a conseguire miglioramenti temporanei.

La prognosi è molto incerta e dipende dalla gravità dei sintomi, dal danno cerebrale e dalla opportunità o meno di intervenire per ridurre la pressione intracranica. Ciò che può fare la differenza è sicuramente una diagnosi precoce, per agire in fretta ed evitare danni irreversibili.

Salute del cane

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