La chiropratica è frequente anche nel cane e nel cavallo e serve a trattare lombalgie, zoppie, patologie discali, traumi alla colonna da investimento o da aggressione, paresi e paralisi dovute a compressioni del midollo.
a cura della Dott.ssa Ruini Silvia, medico veterinario
La salute tra le mani
La chiropratica è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti e dal dicembre 2007 è stata riconosciuta legalmente anche in Italia.
Il trattamento chiropratico prevede la diagnosi, la cura e la prevenzione dei disturbi neuro-muscolo-scheletrici e dei loro effetti sullo stato generale di salute. Come molte discipline olistiche il trattamento chiropratico si concentra sulle cause che provocano i problemi fisici stimolando la capacità di autoguarigione dell’organismo.
Effetti lontani
La chiropratica venne fondata nel 1895 da Daniel David Palmer che studiò l’importanza della manipolazione della colonna vertebrale e capì che la compressione di un nervo o di una radice nervosa a livello della colonna vertebrale può causare sintomi locali ma anche più lontani dal luogo della lesione.
La chiropratica, infatti, si basa su un concetto molto semplice: problemi strutturali del corpo, in particolare problemi che coinvolgono la colonna spinale, possono generare disfunzioni a tutto l’organismo, specialmente sul sistema nervoso.
Se la colonna si blocca…
Il midollo spinale, che rappresenta la maggiore via di comunicazione del nostro sistema nervoso, ha l’importante compito di trasmettere gli ordini impartiti dal cervello al resto del corpo e tutti i movimenti, funzioni e sensazioni sono controllati dal sistema nervoso. Un problema a livello della colonna può interferire con i nervi che fuoriescono dalla colonna stessa: tale blocco è chiamato sublussazione.
Palmer, il fondatore della chiropratica, capì che la compressione di un nervo o di una radice nervosa a livello della colonna vertebrale può causare sintomi locali ma anche più lontani dal luogo della lesione.
La sublussazione coinvolge la componente nervosa, muscolare, legamentosa e vascolare dando origine a vari sintomi quali mal di schiena, male al collo, cefalea, dolori alle spalle e agli arti, sciatalgie e tanti altri problemi. Come molte discipline olistiche il trattamento chiropratico si propone di stimolare la capacità di auto-guarigione dell’organismo.
Aggiustati
Rilevata la sublussazione il chiropratico esegue una correzione, detta anche aggiustamento, che prevede l’applicazione coordinata di forze, leve, direzioni, ampiezze e velocità su specifiche articolazioni e sui tessuti adiacenti allo scopo di condizionare la funzionalità articolare e neurofisiologica.
La manipolazione vertebrale correttiva prevede l’uso delle mani o di strumenti che – quasi sempre in modo delicato e indolore – operano lo spostamento passivo e forzato dell’articolazione o del segmento motorio bloccato.
Cani e cavalli
La chiropratica può essere utilizzata anche sugli animali: è un trattamento diffuso nei cavalli e nel cane per trattare le patologie della colonna vertebrale. I problemi più frequentemente trattati con la chiropratica sono lombalgie, zoppie, patologie discali, traumi alla colonna da investimento o da aggressione, paresi e paralisi dovute a compressioni del midollo. Il principio della chiropratica è semplice e si basa sulla considerazione che i problemi che coinvolgono la colonna spinale possono generare disfunzioni a tutto l’organismo.
Cure mirate
Spesso vengono trattati soggetti in cui non è possibile intervenire con la chirurgia e per i quali la chiropratica può rappresentare una valida alternativa. Naturalmente è necessaria una stretta collaborazione tra veterinario curante e chiropratico per una corretta diagnosi differenziale del problema e un adeguato trattamento del paziente.