Insetti volanti. Il pericolo per i nostri cani

Mosche, zanzare e pappataci sono una presenza costante durante la stagione calda, insetti pericolose per i nostri amici a quattro zampe.

a cura Del Dott. Mauro Bigliati Medico Veterinario

Un insidia pericolosa

In particolare per il cane, che trascorre più tempo all’aperto rispetto al gatto, è un comune bersaglio di questi insetti molesti

Gli insetti volanti non rappresentano solo una fonte di fastidio e disturbo, ma sono nocivi anche da un punto di vista sanitario. Alcune specie di mosche ad esempio, attratte da tutto ciò che è organico e preferibilmente in decomposizione, possono depositare le loro uova nelle ferite o nelle zone cutanee in preda a fenomeni di macerazione.

Da queste uova nascono in breve tempo un gran numero di larve, simili a vermetti bianchi e grassocci, che si nutrono voracemente del materiale organico a loro disposizione, fino a scavare veri e propri tunnel sotto la pelle del malcapitato cane.

L’unica possibilità di prevenire tali infestazioni, conosciute con il nome di “miasi”, è di assicurare una ottimale protezione, disinfezione e pulizia delle ferite e delle aree cutanee soggette a infiammazione e macerazione: orecchie, spazi interdigitali, coda e perineo, zone inguinale ed ascellare.

Succhiasangue

Differente è il ruolo svolto da zanzare e pappataci (particolare specie di moscerino): questi insetti sono ematofagi, cioè si nutrono di sangue prelevato attraverso una piccola puntura della cute e grazie all’azione di una particolare saliva ricca di enzimi che impedisce la coagulazione del sangue aspirato.

Questa saliva prodotta dall’insetto è un grave pericolo per il nostro cane, poiché è in grado di trasmettergli pericolose malattie: ad esempio filariosi e leishmaniosi. Fino a pochi anni or sono queste due malattie avevano una distribuzione geografica piuttosto definita: la filariosi era diffusa soprattutto al Nord Italia e la leishmaniosi quasi esclusivamente al Sud.

Con il sempre più frequente spostamento dei cani al seguito dei proprietari, e con la facilità per gli insetti vettori di muoversi anche per grosse distanze, le carte si sono mischiate, e le due malattie sono praticamente diventate ubiquitarie.

A macchia d’olio

Così al Nord Italia, dove i casi di filariosi si sono stabilizzati grazie alla efficace opera di prevenzione attuata negli ultimi 15-20 anni, sono sempre più frequenti le diagnosi di leishmaniosi in cani che hanno soggiornato per periodi di tempo più o meno lunghi al Sud Italia o nelle zone costiere del Centro-Nord (Liguria e Toscana soprattutto).

Sono inoltre sempre più segnalati casi di leishmaniosi in cani che non si sono mai allontanati dalle grandi città del Nord Italia: questo fenomeno è legato sia agli spostamenti degli insetti vettori cui si accennava prima (ricordiamoci che nei container delle navi o nei pneumatici degli autocarri le larve di questi insetti possono percorrere molte migliaia di chilometri), sia per il fatto che la stessa zanzara che ha succhiato il sangue di un cane infettatosi durante una vacanza estiva in Puglia, il giorno dopo può pungere un cane che non si è mai spostato da Milano.

Prevenzione necessaria e consigliabile

Se la diffusione della filariosi è tutto sommato sotto controllo grazie alle efficaci terapie preventive che possono essere effettuate sui cani, e che bloccano lo sviluppo delle larve di filaria quando queste sono state trasmesse dalla zanzara al cane, purtroppo per ciò che riguarda la leishmaniosi ciò non è ancora possibile.

Siamo ancora in attesa di avere a disposizione dalla ricerca farmaceutica un efficace metodo di prevenzione diretta come quello utilizzabile per la prevenzione della filariosi.Per ciò che riguarda la vaccinazione preventiva dovremo purtroppo aspettare ancora diversi anni.Citronella

Al momento esiste solo la possibilità di effettuare una prevenzione indiretta, cioè rivolta verso gli insetti vettori. Si tratta essenzialmente di prevenire la puntura e il conseguente pasto di sangue di zanzare e pappataci.

In questo campo per fortuna la ricerca ha messo a punto molti prodotti ad azione insetto repellente: collari, spot-on e lozioni a base di permetrine e altre molecole, non efficaci in assoluto ma comunque in grado di proteggere per periodi di tempo più o meno lunghi dall’azione degli insetti vettori.

Accanto a questi farmaci esiste poi una serie di prodotti a base di essenze vegetali (citronella e geranio sono quelle più efficaci ed utilizzate) che, applicate con un breve massaggio sul pelo, evaporano esercitando una azione repellente nei confronti degli insetti volanti.

Sono prodotti discretamente efficaci e privi di effetti tossici, ma la cui attività è molto limitata nel tempo: devono infatti essere applicati almeno una volta al giorno, preferibilmente nelle ore di maggiore attività degli insetti ematofagi (tramonto e prime ore della sera); inoltre bisogna porre attenzione ad applicarli in modo uniforme su tutta la superficie corporea del cane, per evitare di lasciare scoperte delle zone di pelle su cui si può posare l’insetto. Infine, se il cane viene lavato o si bagna accidentalmente, il prodotto deve essere nuovamente applicato.

Snack… repellenti

A proposito di prodotti naturali, sono stati recentemente studiati alcuni estratti vegetali dotati di proprietà decisamente interessanti: una volta ingeriti dal cane, sotto forma di snack, essi sono in grado di ridurre la dispersione cutanea di alcune sostanze (anidride carbonica e acido lattico in particolare) che attraggono irresistibilmente le zanzare e i pappataci. In tal modo verrebbero a ridursi in modo significativo gli stimoli olfattivi che attraggono gli insetti volanti verso il cane, diminuendo il rischio di punture e di trasmissione di malattie.

© Riproduzione riservata